23 gennaio sciopero dei TAXI - 24 gennaio sciopero di 24 ore del TPL - In programma lo sciopero attività ferroviarie

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Aumento delle licenze e incremento delle multinazionali nei TAXI;  svendita ai privati del Trasporto Pubblico;  mancati investimenti sul sistema ferro.

Cogliere l'occasione degli scioperi già indetti e imminenti per il servizio pubblico locale di linea, non di linea e ferroviario non vuole essere un azzardo. USB rivendica la stretta relazione tra gli interessi dei lavoratori e lavoratrici con quelle degli utenti in particolare delle fasce popolari e più deboli. Siamo infatti convinti che le riduzioni degli spazi di conflitto con le leggi antisciopero abbia corrisposto al peggioramento del servizio, così come gli attacchi da parte del ministro dei trasporti Matteo Salvini si parlino con una prevedibile nuova ondata di privatizzazione.

La vertiginosa impennata del costo della vita, l'aumento costante della disoccupazione, dei prezzi del carburante, con la conseguente notevole riduzione della capacità di spesa, hanno costretto milioni di cittadini a rivolgersi al trasporto collettivo; a tale nuova necessità determinata da situazioni di diffusa indigenza è stato risposto, e si continua a rispondere, in modo miope e sconsiderato.

Aumento delle tariffe, ulteriori tagli alle risorse destinate ai servizi pubblici essenziali, investimenti ancora fermi sul ferro, continuo ricorso ad appalti, subappalti ed affidamenti creando lavoro precario e sottopagato.

Per evitare che le vere responsabilità di non garantire una adeguata mobilità ricadano sui mancati investimenti nel settore del Trasporto Pubblico Locale di linea, si è diffusa su tutto il territorio nazionale l’indirizzo politico dell’aumento delle licenze nel settore TAXI; una sorta di esternalizzazione che stravolge la funzione del servizio TAXI trasformandolo come servizio SOSTITUTIVO a spesa dell’utenza che viene dirottata su un servizio decisamente più costoso così, dallo sbandierare il mancano i taxi” è estremamente semplice ad arrivare al “ci sono rimasti SOLO i taxi”.

Che fine farà la massa di "appiedati" che non ha risorse economiche per permettersi i TAXI?

Il tutto in un contesto dove le multinazionali come Uber fanno praticamente un servizio di Piazza a Roma e provincia con il vantaggio di poter selezionare l'utenza a cui proporsi.

Eppure molto si potrebbe fare se ci fosse la volontà politica nel ridisegnare una reale e corretta gestione della mobilità cittadina.

Un sistema totalmente da rivedere, partendo dal ruolo delle agenzie della mobilità e/o degli enti locali che non possono più rivestire un superfluo ruolo puramente fiscale e di mere distributrici di finanziamenti, vanno trasformati in reali luoghi di progettazione affinché i servizi siano adeguati finanziariamente, quantitativamente e qualitativamente ai reali bisogni della cittadinanza partendo dall’emergenza di un reale rilancio degli investimenti per un trasporto su ferro; cosa che l'attuale strategia delle FS sta di fatto smantellando con il continuo taglio dei treni regionali e interregionali.

La stretta relazione tra il territorio e la mobilità può apparire come ovvia affermazione, ma le misure adottate nel recente passato non sembra abbiano considerato l’attuazione di sinergie tra la stesura di un piano della mobilità e le politiche abitative.

La crescita esponenziale dei centri urbani oltre ad aver sottratto suolo per finalità inerenti alla speculazione edilizia, ha avuto un ruolo preminente ma non sinergico con il trasporto pubblico.

Gli insediamenti abitativi e commerciali aventi funzione di attrattori e stimolatori della mobilità cittadina, non hanno visto una piena integrazione con le politiche dei trasporti e, anzi, sono apparsi spesso slegati da qualsiasi rapporto tra di loro.

Inoltre, un sistema di stretto controllo sull'operato delle aziende esercenti che sia improntato alla trasparente gestione e al finalizzato utilizzo degli ingenti finanziamenti elargiti che, se ben gestiti, potrebbero rendere realizzabile la gratuità del servizio dando sia adeguata risposta alle fasce deboli della società che quale forma di incentivazione all'abbandono del mezzo privato.

INCONTRO PUBBLICO

lunedì 22 gennaio 2024 ore 15.00

Roma – Biblioteca Nazionale via castro Pretorio 105

 

USB Lavoro Privato - Federazione Rome e Lazio

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