Buone notizie per la Sella del Diavolo e gli aggiornamenti dei piani di gestione delle ZSC che forniscono tutela – finora in parte solo sulla carta – al promontorio cagliaritano di grandissimo valore naturalistico e storico-culturale degradato da attività antropiche decisamente impattanti sui delicati habitat naturali.
Quanto emerge grazie alla sistematica campagna per la legalità e la salvaguardia della Sella del Diavolo posta in essere dal Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) è, infatti, decisamente molto preoccupante ed è stato confermato sistematicamente dalle varie amministrazioni pubbliche competenti.
Promosso dal Comune di Cagliari, nei giorni scorsi si è tenuto un incontro con le altre Amministrazioni pubbliche competenti propedeutico all’avvio degli interventi previsti dai piani di gestione delle ZSC della Sella del Diavolo.
Recentemente il Comune di Cagliari – in particolare dopo l’ultima istanza GrIG (30 luglio 2023) – aveva comunicato (nota D.G. prot. n. 240528/2023 dell’11 agosto 2023) di aver finalmente deciso di coinvolgere tutti i soggetti interessati (Regione autonoma della Sardegna – Assessorato Difesa Ambiente, Enti Militari titolari del relativo demanio, Corpo forestale e di vigilanza ambientale) entro la prima metà del prossimo settembre per “provvedere all’adozione di un’ordinanza di interdizione al transito delle biciclette da condividere con tutti gli enti interessati, nelle more … della stesura e adozione del ‘piano degli accessi e della mobilità’” che in futuro riguarderà una delle due ZSC (la ZSC Monte Sant’Elia, Cala Mosca e Cala Fighera, nell’altra l’accesso sarà consentito solo a piedi).
Superate, quindi, le precedenti perplessità, si sta per giungere al provvedimento di inibizione del transito ciclistico oltre alla previsione di realizzazione di adeguata cartellonistica illustrativa e alla razionalizzazione della sentieristica, con il coinvolgimento della Regione autonoma della Sardegna – Servizio Tutela della Natura e Politiche Forestali, del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, nonché dell’Agenzia Forestas (sarebbero disponibili 80 mila euro in proposito).
Si ricorda che in estate il Comune di Cagliari ha giustamente emanato l’ordinanza sindacale n. 84 del 18 luglio 2023 con cui vengono previste sanzioni (da 25 a 500 euro) per la violazione del divieto di transito e sosta sulle dune del Poetto, in applicazione dell’ordinanza balneare regionale 2023: sul piano giuridico è la medesima situazione relativa alle ZSC della Sella del Diavolo dove provvedimenti regionali (i decreti che approvano i piani di gestione delle ZSC) prevedono divieti di accesso alle mountain bike.
Si tratta di casi analoghi e non si può che avere il medesimo comportamento, buon senso e correttezza istituzionale da parte di un’Amministrazione comunale candidatasi per la seconda volta a Capitale europea del Verde.
Il GrIG esprime soddisfazione per le attività annunciate dal Comune, in attesa della sua prossima formalizzazione.
I folli progetti privati.
Ma non ci sono solo palesi usi insostenibili degli habitat protetti, emergono nel mentre progetti decisamente assurdi per la Sella del Diavolo.
Infatti, il Servizio Tutela del Paesaggio per la Sardegna meridionale della Regione autonoma della Sardegna ha comunicato (nota prot. n. 22875 dell’11 maggio 2023) che, nel corso del 2021, la società P.F.M. s.r.l. ha presentato un progetto per la realizzazione di una zip – line dalla spiaggia del Poetto fin sulla Sella del Diavolo, proposta respinta, analogamente a quanto ha fatto il Comune di Cagliari – Servizio Edilizia Privata (nota prot. n. 132243 del 29 aprile 2022).
In particolare, “la proposta progettuale riguarda sostanzialmente la realizzazione di un impianto di trasporto persone ad uso sportivo-ludico-ricretivo-turistico, tramite il collegamento a fune di una stazione a valle ubicata nell’arenile della spiaggia del Poetto (in località ex prima fermata) con una stazione a monte, ubicata nella zona rocciosa del promontorio calcareo denominato ‘Sella del Diavolo’, attraversando nel percorso un tratto di spiaggia e di mare, del porto turistico di Marina Piccola e un tratto di costone, delimitato da servitù militare”. Inoltre, “la proposta viene dichiarata ad ud uso precario e amovibile, tuttavia dalla documentazione allegate si evince che sia a monte che a valle, per le strutture necessarie al sostegno e allo scorrimento delle funi in acciaio che sorreggono la postazione di trasporto per persone sono previste opere rilevanti in c.a costituite da basamenti di spessore maggiore di 1 metro con sostegni, pedane, scale e altri accessori che non hanno nessuna caratteristica di opere temporanee e facilmente rimovibili”.
Il geniale progetto, “in zona H del vigente PUC” e “all’interno della zonizzazione a rischio idraulico Hi4 e … nell’ambito del rischio idrogeologico Hg4” del piano stralcio di assetto idrogeologico (P.A.I.), ricade in area tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e interessa le due zone speciali di conservazione (ZSC) della Sella del Diavolo.
Una riedizione, in forma addirittura peggiorativa, dell’assurdo progetto di funivia vagheggiato negli anni ’90 del secolo scorso dall’allora Amministrazione comunale cagliaritana, per fortuna fallito dopo una dura campagna ecologista.
E una posa di zip – line, temporanea quanto abusiva, c’è già stata recentemente, pur trattandosi di aree Hg4 e Hg3 (elevato rischio frane) del vigente piano di assetto idrogeologico (P.A.I.).
Per evitare simili follie e per evitare un peggioramento del già incipiente degrado ambientale già certificato degli habitat tutelati, è necessario dare immediata attuazione alle prescrizioni degli aggiornamenti dei piani di gestione delle ZSC che interessano la Sella del Diavolo.
Il valore naturalistico, ambientale, culturale della Sella del Diavolo.
La Sella del Diavolo rientra nel demanio militare(ramo Esercito e ramo Marina) ed è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e in parte con vincolo idrogeologico (regio decreto n. 3267/1923 e s.m.i.).
Sono presenti i due siti di importanza comunitaria (S.I.C.) “Torre del Poetto” (codice ITB042242) e “Monte S. Elia, Cala Mosca e Cala Fighera” (codice ITB042243) ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora, ed è prevista quale riserva naturale regionale “Capo S. Elia” (legge regionale n. 31/1989 – Allegato A).
Già ilpiano di gestione dei S.I.C. “Torre del Poetto” e “Monte S. Elia, Cala Mosca e Cala Fighera”, approvato con decreto Assessore Difesa Ambiente Regione autonoma Sardegna n. 3 dell’11 febbraio 2011 prevede, fra le prescrizioni e indirizzi specifici, il divieto di apertura di nuovi sentieri e il mantenimento di quelli esistenti “solo al fine di una loro percorribilità pedonale”.
Sono presenti testimonianze archeologiche di epoca punico-romana (i resti del Tempio di Astarte/Venere Ericina, resti di viabilità, cisterne puniche e rimane), i resti della Chiesetta e del Monastero di S. Elia, oggetto di una lunga campagna di scavi, le Torri costiere del Poetto e di S. Elia, i ruderi delle installazioni militari risalenti alla II guerra mondiale, tutti beni culturali tutelati dall’omonimo vincolo (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).
Come noto, è stato recentemente compiuto un importante passo avanti da parte dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione autonoma della Sardegna, grazie anche alla persistente campagna per la legalità e la salvaguardia della Sella del Diavolo posta in essere dal GrIG.
Infatti, ha comunicato (nota D.G. Ambiente prot. n. 12585 del 20 aprile 2023) di aver approvato – finalmente – con decreto dell’Assessore della Difesa dell’ambiente del 30 marzo 2023, n.6/1225(+ Allegato)l’aggiornamento del Piano di gestione della ZSC ITB042242 “Torre del Poetto“ e condecreto dell’Assessore della Difesa dell’ambiente del 30 marzo 2023, n.7/1226 (+ Allegato) l’aggiornamento del Piano di gestione della ZSC ITB042243 “Monte Sant’Elia, Cala Mosca e Cala Fighera“.
L’aggiornamento dei rispettivi piani di gestione contiene elementi molto importanti:
* “rispetto alla criticità rappresentata dalla fruizione tramite mountain bike, l’elemento di rilevante novità, con importanti effetti benefici sulla tutela degli habitat e delle specie, è rappresentato dalla misura di conservazione di carattere regolamentare – presente in entrambi i Piani di gestione – con cui si dispone che sull’intera superficie delle due ZSC l’accesso e il transito siano consentiti in forma unicamente pedonale e solo all’interno dei percorsi appositamente individuati e segnalati (Art. 5, Scheda azione RE01 “ Regolamentazione degli usi e delle attività nel sito”); il divieto, per la ZSC ITB042243 Monte Sant’Elia, Cala Mosca e Cala Fighera è valido nelle more della stesura e adozione di un apposito “piano degli accessi e della mobilità”, volto a disciplinare le modalità di frequentazione”, in quanto “l’aggiornamento dei Piani di entrambi i siti (divenuti nel frattempo ZSC) ha confermato la presenza di fattori di pressione legati alle attività antropiche ma, con particolare rifermento alla ZSC ‘Monte Sant’Elia, Cala Mosca e Cala Fighera’, ha evidenziato come questi siano espressamente riferibili alla ‘frequentazione incontrollata con mezzi non motorizzati’ (mountain bike), con rilevanti impatti in termini di frammentazione delle superfici di diversi habitat, tra cui quello prioritario 6220”;
* è confermato il divieto di disturbo della fauna selvatica e di asportazione o danneggiamento di vegetazione, terreno, rocce.
Fra le misure regolamentari di conservazione si afferma che “è espressamente vietato, nel sito, il transito con mezzi ciclistici di qualunque tipologia”, quindi stop alle mountain bike sulla Sella del Diavolo.Il Comune di Cagliari, come qualsiasi altra amministrazione pubblica competente, è tenuto a dare immediata esecuzione alle disposizioni.
A rischio gli habitat naturalistici della Sella del Diavolo.
Apertura di nuovi sentieri, taglio della macchia mediterranea per realizzazione di nuove piste da cross, erosione progressiva, danneggiamento della vegetazione protetta, questo è quanto avviene fin troppo spesso e volentieri ormai da tempo sulla Sella del Diavolo, promontorio demaniale militare cagliaritano fra i più rilevanti gioielli naturalistici e storico-culturali del Mediterraneo.
Ma non basta, negli ultimi tempi sono stati addirittura lanciati appelli e raccolta fondi “per la richiodatura in titanio” delle vie di arrampicata sportiva lungo le falesie di Cala Fighera (visto che “episodi di rottura si sono avuti per il momento nelle falesie costiere di Cala Fighera – Cagliari”) con la posa di zip – line, pur trattandosi di aree Hg4 e Hg3 (elevato rischio frane) del vigente piano di assetto idrogeologico (P.A.I.).
Inoltre, è il caso dei tanti, troppi, ciclisti in mountain bike, spesso poco attenti agli escursionisti a piedi e, soprattutto, incuranti dei danni al fondo naturale in calcare e alla vegetazione: purtroppo, sono ormai frequenti i tagli alla macchia mediterranea per aprire nuovi percorsi.
E i fenomeni erosivi proseguono inclementi.
Addirittura,anni fa sono state patrocinate dal Comune di Cagliari manifestazioni sportive con percorsi di centinaia di mountain bike.
Le installazioni fisse per arrampicata sportiva e la zip –line in area a rischio frane costituiscono un pericolo per la nidificazione dei rapaci (in particolare il Falco pellegrino, Falco peregrinus) e per la stessa incolumità pubblica.
La perizia sui danni ambientali.
La recente approfondita perizia “Sistema pedo-vegetazionale e degrado da processi di erosione antropica nell’area della Sella del Diavolo (Cagliari)” (marzo 2023) predisposta dal dott. biol. Francesco Aru (biologo ecologo paesaggista, esperto di LandscapeEcology e Valutazione Impatto Ambientale, consulente per pianificazione e gestione dei sistemi agro-silvo-pastorali e della vegetazione forestale) e dal dott. geol. Daniele Tomasi (dottore in scienze geologiche, esperto di scienza del suolo e di processi di desertificazione, consulente per pianificazioni territoriali e ripristini ambientali), evidenzia grazie a un’ampia analisi e ricerca sul campo “un incremento costante della frequentazione dell’area, sia da parte di escursionisti a piedi che di utilizzatori di biciclette da cross.
Questa elevata frequentazione e le tipologie di attività hanno portato all’aumento dell’impatto sui tracciati esistenti, che di conseguenza sono aumentati in larghezza, e hanno determinato la formazione continua di nuovi percorsi”. Le conclusioni sono chiare: “lo studio mostra un livello di impatto antropico eccessivo per le caratteristiche pedovegetazionali dell’area e per la sua capacità di recupero.
Oltretutto le situazioni riscontrate non sono compatibili con la normativa che regola la fruizione dell’area.
Si ritiene necessario il miglioramento della cartellonistica informativa, la realizzazione di importanti campagne di educazione ambientale e di sensibilizzazione, la stesura di un regolamento di fruizione dell’area e la costituzione di un sistema di controllo territoriale per il rispetto della normativa e per assicurare la tutela degli habitat e delle specie”.
Le azioni per la salvaguardia degli habitat naturali.
Appaiono evidenti e approfonditamente analizzate dalla citata perizia i rilevanti e progressivi danni ambientali agli habitatdella Sella del Diavolo, in palese contrasto con gli obblighi di conservazione disposti dalla direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora assunti dall’Italia, quale Stato membro, dalla Regione autonoma della Sardegna e dal Comune di Cagliari, quali Enti pubblici territoriali gestori dei S.I.C. interessati.
Il GrIG– oltre ad aver promosso, ormai una ventina di anni fa, il sentiero naturalistico ed archeologico che ha consentito la riscoperta e la fruizione pubblica della Sella del Diavolo – ha nel corso degli anni inviato varie istanze (26 settembre 2020, 30 novembre 2017,13 febbraio 2017, 28 gennaio 2021) per l’adozione delle opportune misure di salvaguardia e difesa delle condizioni naturalistiche della Sella del Diavolo, fra cui la limitazione dell’accessibilità con mountain bike.
Finora non c’è stato alcun intervento concreto, eppure la Sella del Diavolo, sulla carta, è un’area naturalistica super-tutelata.
Il GrIG, con il supporto dell’esaustiva perizia predisposta dal dott. biol. Francesco Aru e dal dott. geol. Daniele Tomasi, ancora una volta provvede con una specifica istanza (21 marzo 2023) con precisa richiesta di adozione dei necessari concreti provvedimenti di salvaguardia delle condizioni ecologiche della Sella del Diavolo, fra cui il rispetto del piano di gestione del S.I.C., che prevede l’utilizzo della sentieristica esclusivamente con l’uso pedonale.
E’ stato, inoltre, chiesto l’esperimento delle azioni risarcitorie per danno ambientale (artt. 311 e ss. del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.) e l’adozione dei provvedimenti di ripristino ambientale (art. 167 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).
Sono stati coinvolti la Commissione europea, i Ministeri della Cultura e dell’Ambiente, la Regione autonoma della Sardegna, il Comune di Cagliari, il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, la Guardia costiera, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, informate le Amministrazioni Militari titolari del demanio e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari per gli aspetti di propria competenza.
Infine, il GrIG ha provveduto (24 aprile 2023) a “invitare formalmente” il Comune di Cagliari a dare immediata attuazione alle prescrizioni degli aggiornamenti dei piani di gestione delle ZSC della Sella del Diavolo, senza i tentennamenti fuori luogo espressi recentemente dall’Assessore alla Pianificazione Strategica e allo Sviluppo Urbanistico e Verde Pubblico del Comune di Cagliari Giorgio Angius.
I primi risultati delle azioni del GrIG per la salvaguardia degli habitat protetti.
In tempi brevi sono giunte le prime risposte positive per la salvaguardia dei valori naturalistici e ambientali della Sella del Diavolo, il promontorio cagliaritano degradato da attività antropiche decisamente impattanti sui delicati habitat naturali.
Fin da subito il Ministero dell’Ambiente e della Transizione Ecologica – D.G. Patrimonio Naturalistico e Mare ha rappresentato (nota prot. n. 43797 del 22 marzo 2023) l’esigenza di conoscere quali rimedi avesse adottato la Regione autonoma della Sardegna (titolare della gestione dei siti sardi della Rete Natura 2000) per una situazione di degrado ormai nota “ai fini dell’espletamento degli … accertamenti di competenza in merito al rispetto dell’art. 6, paragrafo 2, della Direttiva 92/43/CEE ‘Habitat’”.
Anche la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari, riconoscendo “l’effettiva sussistenza di un problema collegato alle modalità di fruizione del luogo e alla relativa conservazione del bene tutelato”, ha chiesto al Comune di Cagliari, “competente nella gestione dei luoghi in oggetto, se e quali iniziative intenda intraprendere per regolamentare la fruizione dell’area della Sella del Diavolo da parte di ciclisti, arrampicatori e altri sportivi le cui attività possano irrimediabilmente compromettere la natura dei luoghi”.
Già con un sopralluogo nell’ottobre 2020 e con una specifica approfondita relazione (nota prot. n. 5161 del 16 febbraio 2021), la Soprintendenza cagliaritana aveva verificato i rilevanti danni ambientali prodotti sulla vegetazione e sull’ambiente tutelati dall’incontrollata frequentazione di bikers e di arrampicatori con chiodature e zip line abusive, auspicando un adeguato “controllo da parte delle forze dell’ordine” e iniziative da parte del Comune di Cagliari “a cui compete la gestione diretta del sito … verso l’inibizione delle attività improprie su questa risorsa naturale, tutelata con vincolo panoramico di cui al D.M. del 26/04/1966”.
L’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione autonoma della Sardegnaha poi comunicato (nota D.G. Ambiente prot. n. 12585 del 20 aprile 2023) l’avvenuta approvazione dei noti aggiornamenti dei piani di gestione delle ZSC presenti sulla Sella del Diavolo.
E ora?
E ora basta con l’ignavia, è ora di rispristinare la legalità e di salvaguardare efficacemente habitat naturali unici.
Fosse in qualsiasi altro Paese la Sella del Diavolo sarebbe gestita con grande cura e attenzione.
Si tratta di un’area di grandissima importanza naturalistica, non di un circuito ciclistico né di un luna park.Un po’ di buon senso, di correttezza e di vigilanza sono d’obbligo.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
dal sito web istituzionale del Comune di Cagliari, 27 settembre 2023
Sella del Diavolo: entrano nel vivo i Piani di gestione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC).
Per preservare e valorizzare “La Torre del Poetto” e “Monte Sant’Elia, Cala Mosca e Cala Fighera” si lavora ad un accordo tra Comune e Forestas che coinvolga le Forze Armate e l’Agenzia del Demanio.
Con un primo incontro che si è tenuto nei giorni scorsi nella Sala Retablo del Palazzo Civico di via Roma 145, il Comune di Cagliari ha fatto il punto della situazione sull’attuazione dei Piani di gestione delle due aree identificate come Zone Speciali di Conservazione (ZSC) denominate “Torre del Poetto” e “Monte Sant’Elia, Cala Mosca e Cala Fighera”.
La riunione è nata dall’esigenza di attivare un sistema di tutela e di valorizzazione dei due siti secondo le prescrizioni indicati nei Piani di Gestione delle due aree ZSC interessate, di recente approvati con Decreto dell’Assessore regionale alla Difesa dell’Ambiente.
Hanno preso parte all’incontro il Comune di Cagliari, il Comando Marittimo Autonomo Ovest, gli Assessorati regionali all’Ambiente e agli Enti Locali, Forestas e il Corpo di Vigilanza Ambientale.
Durante i lavori è emersa l’esigenza, per il promontorio della Sella del Diavolo, di intraprendere un percorso finalizzato sia alla valorizzazione che alla salvaguardia e protezione dell’area con la predisposizione di una mappa di sentieri utilizzabili. La prima esigenza riguarda in particolare la ZSC “Monte Sant’Elia, Cala Mosca e Cala Fighera” per via della grande presenza di visitatori che generano una progressiva frammentazione dell’habitat.
Per ottimizzare gli interventi la Regione Sardegna, con il coordinamento tecnico di Forestas e con i finanziamenti dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente su fondi PO FESR, porterà avanti un processo di realizzazione, messa a sistema, accatastamento e messa in rete degli itinerari della Rete Escursionistica Regionale (RES).
Gli interventi di razionalizzazione della sentieristica verranno realizzati sulla base di un accordo di collaborazione tra il Comune di Cagliari e l’Agenzia Forestas per la chiusura dei numerosi percorsi abusivi e il posizionamento di indicazioni, mediante pannelli e segnaletica, anche a fruizione multimediale.
Tali interventi contribuiranno anche a limitare i fenomeni di erosione sempre più evidenti a causa dell’asportazione della vegetazione e il dilavamento del suolo vegetale.
In attesa della definizione degli accordi tra gli Enti e l’avvio dei lavori si provvederà, con apposita ordinanza, all’interdizione al transito delle biciclette fino alla stesura e adozione di un “Piano degli accessi e della mobilità”,
Gli intervenuti si sono dati appuntamento ad una prossima imminente seduta per l’esame della bozza di tale accordo alla presenza anche del Comando Militare dell’Esercito e dell’Agenzia del Demanio.
(foto Benthos, S.D., archivio GrIG)