Alluvione Spagna, superati i 100 morti. Il ministro dei Trasporti: “Persone decedute all’interno delle auto”. Nel Tribunale di Valencia la camera mortuaria

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Sono oltre 100 i morti provocati dalla spaventosa alluvione che ha devastato l’area metropolitana di Valencia, in Spagna. Altri dieci cadaveri (ieri c’erano 95 vittime ufficiali) sono stati trovati oggi a Valencia, come ha spiegato il sindaco María José Catalá. Otto persone sono state trovate senza vita in un garage, tra cui un agente della polizia. I numeri della catastrofe climatica sono impressionati: oltre 120.000 gli sfollati, almeno 500 persone hanno pernottato in alberghi della regione di Valencia, dove sono impegnati oltre mille militari dell’Unità di emergenza dell’esercito per liberare 119 strade regionali isolate dal fango e dai detriti portati dalle piogge torrenziali. Oltre 250 persone sono state salvate da elicotteri e 70 via terra. Ancora incerto il numero dei dispersi e non c’è ottimismo sul fatto di recuperare persone in vita. “Purtroppo ci sono persone morte all’interno di alcuni veicoli” ha dichiarato il ministro dei Trasporti spagnolo, Óscar Puente, riferendosi alle centinaia di auto e camion bloccati sulle strade intasate dal fango.

Allagamenti in altre province – Allagamenti di strade e case si stanno verificando in diversi punti delle province spagnole di Castellón (est) e Cadice (sud-ovest). L’allerta rossa era stata segnalata anche a Tarragona, per quell’area l’agenzia meteorologica catalana ha decretato allerta massima per il sud della provincia. Come riporta Tve, l’acqua ha invaso diversi punti del nord di Castellón, dove la popolazione ha ricevuto avvisi delle autorità per evitare di circolare. “Ci sono scuole chiuse, persone bloccate nei loro veicoli che aspettano di essere liberate, strade interrotte”, ha raccontato una giornalista in collegamento, mentre scorrevano immagini di fiumi straripati. Non lontano da lì, a Valderrobres (provincia di Teruel), l’acqua è entrata in alcune case
Disagi anche in diverse località del Cadice, spiega la stampa locale: a San Fernando, ad esempio, si sono registrati allagamenti in scuole e case; problemi anche in altri punti come i dintorni di Jerez de la Frontera, Chiclana, Puerto Real o La Sierra. Alcune complicazioni sono state segnalate anche nelle province di Siviglia.

Il Tribunale camera mortuaria – Da ieri al Palazzo di Giustizia di Valencia stanno arrivando diversi corpi delle vittime. In un comunicato, l’autorità giudiziaria valenziana ha spiegato che per ospitare i cadaveri è stato messo a disposizione “un intero piano sotterraneo del parcheggio” della struttura, uno spazio abilitato per agevolare poi lo svolgimento delle autopsie e delle pratiche di identificazione dei corpi. Secondo il canale tv La Sexta, nelle prime ore da quando è stato aperta la camera mortuaria provvisoria sono arrivati “almeno dieci carri funebri”. Nel frattempo, il governo ha inviato nella zona diversi team di medici legali provenienti da altre regioni e alcuni “obitori portatili”. “Ne sono state messe a disposizione circa 50. Purtroppo dall’esperienza del Covid sappiamo che sono importanti”, ha spiegato alla radio Cadena Ser la ministra della Difesa, Margarita Robles, aggiungendo che sono anche messi a disposizione psicologi per assistere sopravvissuti e parenti delle vittime.

La deviazione che ha salvato Valencia – C’è un terribile precedente nella storia della provincia di Valencia. I più anziani ricordano l’alluvione del 1957, quando il fiume Turia sfondò gli argini provocando almeno 400 morti e danni enormi in tutta la città. All’epoca quel corso d’acqua attraversava il centro di Valencia. Ora non è più così: dopo quella tragica inondazione il suo corso venne deviato a 12 km, lontano dal centro. E senza quella opera la Dana, il fenomeno atmosferico che ha colpito il Paese iberico con la sua violenza smisurata, certamente avrebbe provocato molte più vittime. Al posto dell’antico letto del fiume oggi c’è l’ammirato Giardino del Turia, uno dei parchi naturali urbani più grandi e visitati della Spagna, uno spazio verde di oltre nove chilometri con strutture sportive e la celebre Ciudad de las Artes y las Ciencias, opera dell’architetto Santiago Calatrava. L’opera di ingegneria idraulica di deviazione del fiume fu iniziata appunto subito dopo l’alluvione del 1957 e ultimata nel 1973: alla fine si portò il Turia fuori città, dotando il nuovo letto del fiume di una capacità di oltre 5mila metri cubici di acqua, molti di più rispetto ai 3700 del precedente corso cittadino.

Sanchez – “Grazie a tutti i lavoratori del settore del soccorso: in queste emergenze va sottolineato il ruolo del pubblico, nella ricerca dei sopravvissuti e in aiuto delle persone. Ma dico ai cittadini della zone che la Dana (il fenomeno atmosferico che ha colpito il Paese iberico, ndr) continuerà, non è finita, quindi bisogna stare attenti” ha detto il premier spagnolo, Pedro Sanchez, in visita nelle zone colpite dalle inondazioni. “Martedì terremo il Consiglio dei ministri e dichiareremo questa zona vittima di calamità naturale: ora però invito tutti a seguire le indicazioni delle autorità. Siamo alla vigilia di un ponte festivo ma invito tutti a stare a casa. Tutti i Paesi europei stanno offrendo i loro aiuti e per questo li ringrazio“.

La vicinanza dell’Ue – “Oggi le nostre bandiere sventolano a mezz’asta in ricordo delle vittime delle tragiche alluvioni in Spagna. Le mie più sentite condoglianze alle loro famiglie e la mia gratitudine alle squadre di emergenza per il loro coraggio e impegno. L’Europa è e sarà con voi, Pedro Sanchez” scrive sul suo profilo X il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. “Piangiamo con voi. Insieme ci rialzeremo”, ha scritto in spagnolo su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “L’Europa è con la Spagna – ha affermato anche la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola -. Il Parlamento europeo si unisce al popolo spagnolo nel lutto per tutti coloro che hanno perso la vita durante le tragiche inondazioni. Affronteremo questa situazione insieme”.

Anche Papa Francesco ha mandato un messaggio di vicinanza alla popolazione di Valencia dopo l’alluvione delle scorse ore. Il messaggio è stato pubblicato sui canali della diocesi di iberica. “Voglio esprimere la mia vicinanza al popolo valenciano – dice Bergoglio in un video inviato al presidente della Conferenza episcopale spagnola, monsignor Luis Argüello -. Sono vicino a loro in questo momento di catastrofe”. Il Papa ha poi assicurato la propria preghiera e ha inviato la benedizione.

L’offerta di aiuto dalla Germania – L’agenzia tedesca per il soccorso tecnico (Thw) sta monitorando la situazione e ha offerto aiuto e collaborazione. A oggi non c’è stata alcuna richiesta di assistenza internazionale da parte della Spagna attraverso il Meccanismo europeo di protezione civile, ma la Thw è comunque pronta a intervenire, nel caso dovesse arrivare la richiesta da Madrid. “In quanto organizzazione di emergenza, la Thw è strutturata in modo tale da poter distribuire la nostra tecnologia specializzata nei paesi vicini entro poche ore“, ha detto il portavoce, “l’ampia gamma di applicazioni della Thw comprende pompe ad alte prestazioni, generatori di corrente mobili, ponti temporanei, sistemi di trattamento dell’acqua potabile e veicoli pesanti per lo sgombero. Inoltre, la Thw dispone di un’unità di intervento rapido per il salvataggio all’estero (Seeba) che può essere schierata in poche ore per salvare le persone dopo terremoti e distruzioni”.

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