Ambiente: Pichetto, transizione significa nuovo lavoro, sistema produttivo cambi pelle

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Il Ministro agli Stati Generali della Transizione dell’associazione TES parla anche di auto (“non c’è solo l’elettrico”) e della direttiva Case Green: “Doppio salto energetico chiesto a 3,5 milioni di case, servirebbero investimenti dieci volte tanto quelli fatti”.

Roma, 7 marzo – “La transizione ecologica significa anche transizione del lavoro, nuove professionalità, un sistema produttivo che deve cambiare pelle. Dobbiamo ribaltare il quadro odierno: al 2030 due terzi dell’energia dovrà arrivare da fonti rinnovabili, un terzo dal meno inquinante dei fossili, cioè il gas, per arrivare alla neutralità al 2050. Dobbiamo far percepire e accompagnare questo cambiamento, partendo dalle giovani generazioni”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto, intervenendo agli Stati Generali della Transizione organizzati dall’associazione TES.

Nel corso del suo intervento, il Ministro ha affrontato diversi temi all’ordine del giorno, tra cui la direttiva sull’efficienza energetica degli edifici, il regolamento sui motori termici, le semplificazioni per incrementare le rinnovabili. 

Sulla cosiddetta direttiva “Case Green”, Pichetto ha ricordato che “oggi gli immobili in classe G o che dovrebbero fare un doppio salto di classe energetica sono circa 3,5 milioni”. “Con cento miliardi del Superbonus e altre misure - ha chiarito il Ministro - siamo intervenuti su 360 mila immobili e questo vorrebbe dire che per arrivare a tre milioni e mezzo ci vorrebbe un investimento di dieci volte tanto”. “Condividiamo l’obiettivo finale in pieno – ha aggiunto - ma una valutazione del percorso bisogna farla”.

“Sono convinto – ha detto il Ministro, riferito al dibattito sullo sviluppo del settore automotive – che l’obiettivo finale sia un aumento esponenziale dell’elettrico. Ma ci sono anche altri percorsi e la tecnologia ci permette di andare avanti”. E’ importante, ha aggiunto, “non porre vincoli di legge tali da fare danno al sistema produttivo. Quegli Stati che, a differenza nostra, non hanno la produzione non vivono questa preoccupazione”.

“Stiamo spingendo molto – ha detto il Ministro – sulle aree idonee per installare le rinnovabili”. Su questo occorre, per Pichetto, “un punto di equilibrio con Regioni ed Enti Locali per individuare i criteri”, evitando anche che “le richieste autorizzative avvengano per tentativi a scandaglio”. “La tutela del Paesaggio – ha precisato - è anche togliere il disordine e creare uno sviluppo diverso”. Anche sul fronte nucleare, il Ministro ha ricordato che l’Italia ha “forte esperienza, capacità e storia”. Non si tratta, ha chiarito, “di fare domattina una centrale, ma dobbiamo stare al passo con il mondo”.

“Con la pandemia – ha concluso Pichetto - abbiamo fatto un salto in conoscenza digitale che avremmo fatto in 7-8 anni. Così come c’è stato un salto su questo tema, deve esserci nella percezione che il cambiamento in campo ambientale ed energetico è una opportunità, non un’imposizione”.

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