Gli organi centrali e periferici del Ministero della Cultura hanno comunicato l’esito dei propri accertamenti in relazione all’ennesimo ingente taglio boschivo, quello effettuato nei boschi di Ebbio, sulla Montagnola Senese (Monteriggioni), e oggetto di una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti inoltrata (31 gennaio 2023) dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG).
Il Ministero della Cultura – Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ha comunicato (nota prot. n. 10061 del 17 marzo 2023) l’esito degli accertamenti congiunti con la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Siena (nota prot. n. 9851 del 16 marzo 2023): “da verifiche interne operate sulla piattaforma GEOSCOPIO, la località Ebbio risulta tutelata ope legis ex art. 142 c. 1 lett. g) aree boscate e con DM 67/1976. Ne deriva che l’eventuale taglio sarebbe effettivamente soggetto ad autorizzazione paesaggistica. Non risultano tuttavia allo stato e agli atti, procedimenti aperti, ai fini del parere ex art. 146 l. 42/2004 e s.m.i. Inoltre … non risultano … richieste di parere in Accertamento di Compatibilità”.
L’area boschiva è tutelata con specifico vincolo paesaggistico, ma i tagli non sono stati autorizzati e neppure è pervenuta alcuna richiesta di parere, necessario per legge (art. 146 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).
In parole povere, i tagli boschivi effettuati sono abusivi sotto il profilo paesaggistico, con tutte le necessarie conseguenze.
I Carabinieri Forestale, dal canto loro, avevano comunicato (nota prot. n. 70/5-2/2023 del 2 febbraio 2023) l’avvio degli opportuni accertamenti.
Le azioni ecologiste.
Il GrIG, grazie all’incessante attività dei soci e simpatizzanti toscani, sta agendo concretamente per contrastare i tagli boschivi selvaggi con i mezzi che assegna l’ordinamento, coinvolgendo le varie amministrazioni pubbliche competenti (i Ministeri della Transizione Ecologica e della Cultura, la Regione Toscana, il Comune di Monteriggioni, l’Unione dei Comuni della Val di Merse, i Carabinieri Forestale, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Siena) e informando, per opportuna conoscenza, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena.
Dopo aver svolto il proprio ruolo d’impulso nella vicenda dell’impugnazione governativa delle legge regionale taglia-boschi, il GrIG ha inoltrato varie istanze accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti per appurarne la regolarità o meno (18 marzo 2022, 11 aprile 2022, 13 ottobre 2022, 18 novembre 2022, 31 gennaio 2023).
In particolare sulla Montagnola Senese il GrIG aveva chiesto accertamenti in merito a tagli boschivi in Comune di Monteriggioni fra le emergenze geologico-ambientali delle doline del Fondo Buio–Fungaia, a quelli effettuati fra la Casa Giubileo e la Strada del Certino, riguardo altri pesanti tagli boschivi condotti per conto della Duferco Biomasse fra la storica Fattoria di Cerbaia e l’antico borgo di Molli, in Comune di Sovicille.
Su tutti i casi è stato comunicato lo svolgimento degli accertamenti da parte delle Amministrazioni pubbliche competenti e da parte dei Carabinieri Forestale.
Le indagini dei Carabinieri Forestale e gli accertamenti amministrativi.
I Carabinieri Forestale di Siena hanno comunicato (nota prot. n. 2/1 – 302/2022 del 9 dicembre 2022) che sono “in corso di svolgimento gli accertamenti del caso, anche con riferimento ad indagini delegate dalla competente A.G.”in relazione ai tagli boschivi nell’area fra la Casa Giubileo e la Strada del Certino, sulla Montagnola Senese, in Comune di Monteriggioni (SI).
In proposito, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Siena ha comunicato (nota prot. n. 31814 del 7 dicembre 2022) che “il taglio è stato eseguito nella proprietà … tra il 2017 e il 2021” in un bosco “tutelato ai sensi della Parte Terza con D.M. 06/02/1976 – GU 67/1976 con il seguente titolo: Zona del versante ovest della Montagnola Senese sita nel territorio del Comune di Monteriggioni. per la seguente motivazione: ha notevole interesse pubblico perché rappresenta un comprensorio collinare suggestivo e ricco di testimonianze artistiche e naturali quanto mai rilevanti. Il verde dei boschi appare sostanzialmente incontaminato nei profili armoniosi dei giochi collinari che nelle alture e nei fondo valle includono complessi monumentali anche medioevali e architetture spontanee di altissimo valore ambientale determinando infiniti quadri naturali e paesaggistici di elevato contenuto estetico. Anche la cospicua rete viaria, dalle dimensioni tradizionali, costituisce di per se opera d’arte nella natura per l’armonico snodarsi dei tracciati e, spesso, per i caratteristici muri a secco che delimitano le carreggiate”.
La Soprintendenza senese ha confermato che “in forza del provvedimento di tutela paesaggistico, i tagli boschivi in questo ambito sono soggetti anche ad autorizzazione paesaggistica ai sensi dell’art. 146 del Codice”, ma evidenzia che “che agli atti … non risultano presenti istanze, documenti o prescrizioni riconducibili ad interventi di taglio colturale nell’area in oggetto”.
In poche parole, anche in questo caso i tagli boschivi non sono stati autorizzati sotto il profilo paesaggistico.
Chiarisce, inoltre, la Soprintendenza senese che “in caso di attività di cui sia accertata l’assenza di titolo o la difformità da esso, il procedimento sanzionatorio o di accertamento della compatibilità deve essere avviato dal Comune”.
Non risulta, tuttavia, che il Comune di Monteriggioni abbia posto in essere una qualche attività in proposito, nonostante varie istanze ecologiste in proposito.
In precedenza, anche il taglio boschivo condotto fra le emergenze geologico-ambientali delle doline del Fondo Buio–Fungaia non era risultato autorizzato.
L’Unione dei Comuni della Val di Merse – Settore Tecnico, titolare delle funzioni amministrative in materia forestale disciplinate dalla legge regionale Toscana n. 39/2000 e s.m.i., aveva comunicato che (nota prot. n. 9351 del 9 maggio 2022) “relativamente ai boschi interessati dalle utilizzazioni forestali, ha ricevuto in data 17/03/2021 una dichiarazione di taglio acquisita al protocollo 3957, carente di alcuni elementi previsti e necessari per una conclusione positiva dell’iter autorizzativo che si sarebbe dovuto concludere per silenzio assenso dopo 20 giorni dalla presentazione. In conseguenza della carenza degli elementi richiesti, nella stessa data, con protocollo 3963 è stata inoltrata all’indirizzo PEC del dichiarante una richiesta di integrazioni. Non avendo ricevuto le integrazioni richieste a perfezionamento della dichiarazione incompleta e perdurando l’impossibilità di concludere positivamente il procedimento amministrativo, in data 15/12/2021 è stata comunicata all’interessato la conclusione negativa del procedimento, l’archiviazione dell’istanza, con il formale diniego all’esecuzione degli interventi oggetto di dichiarazione”.
“Formale diniego all’esecuzione dei tagli boschivi”, ma tagli boschivi effettuati.
Anche in questo caso, il Comando provinciale di Siena dei Carabinieri Forestale aveva comunicato che i tagli boschivi erano stati posti “all’attenzione della competente Autorità Giudiziaria” (nota prot. n. 2/1-93/2022 dell’11 maggio 2022).
Il Ministero della Transizione Ecologica – D.G. Patrimonio Naturalistico in precedenza aveva chiesto (nota prot. n. 36133 del 21 marzo 2022) alla Regione Toscana e al Comune di Monteriggioni informazioni sulla corretta applicazione della normativa in materia di tutela degli habitat naturali e seminaturali “sia in materia di Valutazione di incidenza che di coerenza con gli obiettivi e le misure di conservazione sito-specifiche” in quanto l’area interessata rientra nel S.I.C. “Montagnola Senese”.
In proposito, la Regione Toscana – Direzione Ambiente ed Energia ha recentemente comunicato (nota del 15 novembre 2022) l’avvenuta emanazione del provvedimento Regione Toscana prot. n. AOOGRT/393512/P.130.040 del 3 ottobre 2016 di approvazione del piano pluriennale (2016-2025) dei tagli ai fini delle procedure di valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.) all’interno del S.I.C. “Montagnola Senese” con una nutrita serie di prescrizioni, fra cui la specifica “estensione massima della singola tagliata nel governo a ceduo pari a 10 ha, da applicarsi successivamente all’individuazione puntuale dell’habitat” e il “divieto di ceduazione entro una fascia di 10 m dalle sponde dei corsi d’acqua costituenti il reticolo idraulico”, in rispetto del piano di gestione del S.I.C. (approvato con deliberazione Consiglio provinciale Siena n. 25 del 23 giugno 2015).
Pertanto, per esempio, “lungo una fascia di 10 metri per lato dei corsi d’acqua presenti (Fosso del Castagneto, Fosso di Valle, Fosso dell’Aiaccia e Fosso del Borraccio) e in un raggio di 30 metri dall’ingresso delle 7 grotte presenti nell’area del Piano (così come riportate nel catasto grotte della Regione Toscana) è presente la tipologia gestionale ‘Aree a conservazione e fasce di rispetto’ nella quale la vegetazione forestale deve essere destinata all’evoluzione naturale; infine, il Piano di Gestione prescrive il ceduo composto o l’avviamento all’alto fusto dal limite dell’area di rispetto delle grotte di cui sopra, fino a un raggio di 100 m dal loro ingresso”.
Inoltre, “si ricorda che gli strumenti urbanistici del Comune di Monteriggioni (Piano Strutturale, art. 33 e Regolamento Urbanistico, art. 63), prevedono il divieto di taglio del bosco all’interno delle doline”.
La grave situazione di illegalità nella gestione dei boschi della Montagnola Senese.
Sta emergendo, quindi, una complessiva situazione di rilevante illegittimità nell’ambito del settore della gestione boschiva nell’area del Senese.
Nel periodo autunno-inverno 2022-2023 sono ripresi in grande stile i tagli boschivi in gran parte della Toscana, in particolare nei boschi della Montagnola Senese.
Motoseghe, ruspe, camion carichi di tronchi, macchinari per la trasformazione in cippato nelle radure.
La crisi energetica in corso – dovuta più a fenomeni speculativi che alla tragica guerra tuttora perdurante in Ucraina – ha portato a un interesse sempre maggiore verso lo sfruttamento pesante dei boschi a fini energetici sia a livello internazionale che a livello locale.
Per questo, a maggior ragione, sono ancor più necessari puntuali controlli sul territorio per fermare e sanzionare eventuali tagli boschivi non autorizzati.
E ve ne sono parecchi, se è vero che nel solo periodo gennaio – ottobre 2022 i Carabinieri Forestale di Siena hanno svolto oltre 500 verifiche in materia, irrogando ben 319 sanzioni amministrative per complessivi 353 mila euro ed effettuando 19 comunicazioni di reato relative a 25 soggetti all’Autorità giudiziaria competente.
Se i numeri sono questi, significa che oltre il 63% dei controlli effettuati ha evidenziato situazioni irregolari.
Tre casi di taglio boschivo oggetto delle segnalazioni GrIG sono risultati quantomeno privi delle necessarie autorizzazioni paesaggistiche (Fondo Buio – Fungaia; Casa del Giubileo – Strada del Certino; Ebbio), in uno di questi era stato addirittura espresso formale diniego (Fondo Buio – Fungaia). Tutti rientrano nel territorio comunale di Monteriggioni.
Risultano, quindi, ben poco credibili e piuttosto surreali polemiche e lamentele alimentate da silvicoltori locali che vagheggiano addirittura assurde ipotesi di aggiotaggio riguardo situazioni di illegalità ambientale.
Allarmi per la gestione dei boschi nell’Appennino.
Emergono anche ulteriori situazioni di illegalità dei tagli boschivi sull’Appennino Umbro-Marchigiano, presso il Valico di Bocca Serriola (Città di Castello), oggetto anch’essi di specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti inoltrata (12 febbraio 2023) alle autorità competenti dal GrIG e recentemente accertati quali parzialmente abusivi dai Carabinieri Forestale.
Situazioni di illegalità che ben potrebbero essere più diffuse di quanto si possa ipotizzare.
La normativa di tutela vigente.
La Montagnola Senese è ricca di boschi e densa macchia mediterranea.
L’area è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) con specifico provvedimento di individuazione (D.M. 12 marzo 1976) e rientra nel sito di importanza comunitaria (S.I.C.) “Montagnola Senese” (codice IT5190003) ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora. Ogni sensibile intervento di modifica deve esser autorizzato dopo conclusione positiva di specifica procedura di valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.).
Fra l’altro i tagli boschivi nel periodo primaverile ed estivo(come richiede anche l’I.S.P.R.A. con il parere n. 28907 del 3 maggio 2019) sono inibiti quando possano disturbare la riproduzione dell’avifauna selvatica(art. 5 della direttiva n. 2009/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica, esecutiva in Italia con la legge n. 157/1992 e s.m.i.,), divieti ripresi dall’art. 79, comma 2°, della legge regionale Toscana n. 30/2015 e s.m.i.
Il disturbo/danneggiamento/uccisione delle specie avifaunistiche in periodo della nidificazione può integrare eventuali estremi di reato, in particolare ai sensi dell’art. 544 ter cod. pen.
Piuttosto scandaloso è stato, poi, il cedimento della Regione Toscana verso le imprese e gli operatori del settore con l’esenzione dei tagli boschivi dalla necessità di conseguimento dell’autorizzazione paesaggistica anche nelle foreste tutelate con specifico provvedimento di individuazione (artt. 136 e ss. del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), disposta con la legge regionale Toscana 28 dicembre 2021, n. 52 “Disposizioni in materia di tagli colturali. Modifiche alla l.r. 39/2000”, finita davanti alla Corte costituzionale su ricorso governativo per palese violazione delle competenze statali in materia di tutela ambientale e recentemente dichiarata illegittima con sentenza Corte cost. n. 239/2022.
Il GrIG auspica che almeno alcune delle più gravi vicende di taglio boschivo abusivo siano sottoposte al vaglio del giudizio penale e ha avviato le opportune procedure per svolgere pienamente il proprio ruolo di associazione di protezione ambientale anche in tale sede.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
(foto Raniero Massoli Novelli, D.M., S.F., S.D., archivio GrIG)