Andrea Tortelli / Come scoprire un assassino ai tempi del web

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“Un omicidio – anzi uno dei femminicidi più efferati della storia italiana degli ultimi anni – si presta immancabilmente a diversi piani di lettura. Uno è quello della cronaca, che in questo caso è particolarmente brutale. Carol Maltesi era un’ex commessa di 26 anni che – a causa del Covid – è finita in cassa integrazione e ha deciso di lanciarsi prima su Onlyfans e poi nel mondo dell’hard. In questo percorso ha incontrato un bancario e fotografo e milanese, Davide Fontana, suo vicino di casa. L’11 gennaio 2022 lui l’ha uccisa a colpi di martello al culmine di un gioco erotico, poi l’ha fatta a pezzi, comprando un freezer per conservarli. Quindi ha provato a bruciarne i resti in una casa presa in affitto su Airbnb (di cui poi ha lasciato perfino una lusinghiera recensione online…), ma non riuscendoci ha riportato tutto a casa. Il 20 marzo – oltre due mesi dopo la tragedia – ha infine abbandonato i resti della sua vittima a Borno, in Valcamonica, dove un pensionato di passaggio li ha scoperti in poche ore. Ma nessuno ne aveva mai denunciato la scomparsa e anche le forze dell’ordine, dopo il ritrovamento, brancolavano nel buio.

A quel punto è intervenuta la mia inchiesta. Grazie alla segnalazione di un lettore – in poche ore, da casa e con strumenti a disposizione di chiunque: telefono e computer – sono risalito all’identità della vittima, fino a quel momento ignota. Ho preso contatto con la sua utenza telefonica e ho avuto una conversazione con l’assassino, che si spacciava per lei. Il confronto è terminato quando gli ho chiesto un audio per confermarne l’identità: come ha poi confessato, ero stato il primo a farlo… A quel punto, invece di pubblicare sul mio giornale un articolo con nomi e dettagli, ho deciso di portare quanto avevo scoperto alle forze dell’ordine.

In questo si inserisce il secondo piano di lettura del libro, quello dell’etica e della morale. L’etica di non aver fatto prevalere i miei interessi personali – lo scoop – rispetto a quelli della Giustizia e dei familiari della vittima. La morale, perché in questa triste vicenda i “se l’è cercata, in fondo” – sui social, ma anche sui giornali – non sono purtroppo mancati, nonostante il movente di questo femminicidio sia tragicamente identico a quello di quasi tutti gli altri (un uomo che ha paura di perdere il controllo sulla “sua” donna).

L’altro livello di questa triste storia – uno di quelli che ha suscitato l’attenzione dei media di tutto il mondo (dell’inchiesta hanno parlato anche il Ny post e il Telegraph di Londra) – è quello del giornalismo ai tempi del web. Perché la nostra è un’epoca fatta di piccoli media indipendenti (come BsNews.it) in cui i giornalisti sono chiamati a fare quasi tutte le parti in commedia (dal grafico al tecnico informatico, dall’inviato all’amministrativo). Un’epoca in cui, come provo a raccontare nel libro, la dimensione del privato (in questo caso il mio ruolo di papà) e quello professionale sono inscindibili. Un’epoca in cui chiunque, da casa, ha i mezzi per scoprire un assassino prima degli altri.

L’ultimo piano di lettura è quello dell’affollata solitudine ai tempi dei social. Carol Maltesi aveva amici, familiari e 30mila seguaci sui social. Ma nessuno, anche grazie alla folle recita orchestrata da Fontana, per oltre due mesi si è accorto della sua morte. E’ il tema dell’affollata solitudine ai tempi dei social: tutti noi abbiamo una fitta rete di legami virtuali che sentiamo ogni giorno, ma ci stupiamo sempre meno se per settimane o mesi non vediamo un’amica o non ne sentiamo la voce.

Nel mio libro ho provato a dar conto di tutto questo, con sincerità e la voglia di restituire dignità e giustizia a Carol Maltesi, che di questa storia – va ricordato a tanti – è “soltanto” la vittima…” (Andrea Tortelli)

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