Apre a Milano Mondadori Duomo, “la libreria più bella di sempre”

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Il “gioiello” delle librerie Mondadori aprirà domani, 23 marzo, a Milano, in piazza Duomo all’angolo con via Mazzini: una libreria di nuova concezione, a pochi passi di distanza dal precedente store, chiuso il 19 marzo “perché non rispondeva più alle attuali esigenze di uno spazio centrato sul libro e pensato per offrire alla comunità dei cittadini un
luogo d’incontro e di cultura”, ha spiegato Antonio Porro, ad della Mondadori, tagliando il nastro all’inaugurazione
della “libreria del gruppo più bella di sempre”.

Antonio Porro

Lo spazio Mondadori Duomo

Battezzata Mondadori Duomo con una nuova insegna che unisce il logo Mondadori e il Duomo, a sottolineare il legame con un luogo storico e simbolico di Milano, la libreria occupa 1.300 mq su tre piani (più un piano soppalcato) e ospita 100mila volumi per 30mila titoli, di cui 8mila al piano inferiore dedicato a bambini e ragazzi e 5mila al piano superiore riservato a proposte di manga e comics.
Né mancano le novità tecnologiche: il Cilindro Immersivo per offrire a bambini e ragazzi uno spazio d’interazione con mondi fantastici; il Digital Signage che permette ai visitatori di visualizzare in tempo reale le novità; gli schermi touch Trovalibro; le casse automatiche per un acquisto veloce.

“Questa libreria rappresenta un progetto unico per il nostro network. Il libro è il focus dell’offerta, ma c’è spazio anche per altri prodotti e servizi affini al mondo della cultura, in modo che sia un luogo di incontro e di diffusione di idee, un polo culturale e di esperienze a servizio di tutta la città”, ha commentato Carmine Perna, amministratore delegato di Mondadori Retail.

Lo spazio per i bambini

Cosa chiede il lettore

Da una ricerca realizzata da Mondadori Retail emergono dati interessanti sulla concezione che i lettori hanno della libreria e su cosa desiderano dai librai.
Il pubblico di riferimento è prevalentemente femminile, con un livello di istruzione medio-alto, ed è concentrato nella fascia di età 35-64 anni. Per gli acquisti di libri cartacei la libreria resta il canale preferito per oltre 9 persone su 10, con una lieve differenza tra il dato nazionale (93,2%) e quello di Milano (89%). Scelgono l’acquisto online il 5,5% degli utenti nazionali e il 9,4% dei milanesi. Nove persone su 10 vanno in libreria perché è un ambiente accogliente; il 68% perché si possono sfogliare i libri; il 39,4% perché c’è la possibilità di essere consigliati.
Dalla libreria ci si aspetta un ambiente confortevole, d’ispirazione (67,2%), capace di soddisfare le esigenze di tutta la famiglia e di essere di stimolo per l’educazione alla lettura dei figli (11,4%).

Mentre per quanto riguarda i librai da loro il pubblico si aspetta competenza (56,1%), ma anche capacità d’intuire quali titoli possono essere d’interesse (46,7%).

Presidio culturale

Infine, il 47,9% del campione considera la libreria innanzitutto un presidio culturale e il 43% anche uno spazio piacevole; mentre continua a essere percepito anche come luogo di shopping utile dal 31,2% e di relazione dal 22,2%. Inoltre il 36,4% si dichiara attratto dagli eventi. A questo proposito Perna ha ricordato che lo scorso anno nella catena di librerie Mondadori si sono tenuti oltre 2mila eventi e che Mondadori Duomo ne ospiterà parecchi: tra quelli già in calendario c’è il 7 aprile l’appuntamento con il regista Quentin Tarantino che firmerà le copie del suo libro Cinema Speculation.

La situazione del libro

L’inaugurazione di Mondadori Duomo è stata anche l’occasione per discutere dell’attuale situazione del mondo del libro in una tavola rotonda intitolata ‘Librerie a misura di lettore. Luoghi di cultura e incontro’, moderata da Alessandra Tedesco con la partecipazione di Carmine Perna, Ricardo Franco Levi, presidente dell’Aie, Paolo Ambrosini, presidente di Ali-Confcommercio, e Michela Addis, Ordinaria di Economia e Gestione delle Imprese all’Università Roma Tre.

I partecipanti alla tavola rotonda

A inquadrare il positivo andamento del mercato del libro è stato Levi. “Rispetto al 2019, anno di riferimento prima
della pandemia, seguita da due anni come mai prima l’editoria aveva conosciuto, i primi due mesi del 2023 confermano il dato dello stesso periodo dello scorso anno, con vendite pari a 248,8 milioni di euro”, ha detto.
“È la dimostrazione che dopo la pandemia gli italiani stanno leggendo di più e hanno riscoperto le librerie. L’apertura di una libreria nuova da parte di Mondadori nel centro di Milano, una città che secondo il 93% dei cittadini offre
importanti stimoli alla lettura e che ha nell’editoria uno dei suoi motori di sviluppo economico e culturale, non è solo
una notizia confortante, ma un segnale di dove sta andando l’industria italiana del libro”.

Che la libreria sia “sempre più un luogo di aggregazione sociale grazie al quale fare quella preziosa esperienza di
trovare il libro che non si sapeva di cercare”, lo conferma anche Paolo Ambrosini, ricordando il ruolo fondamentale
dei librai “non replicabile da alcun algoritmo”.

“Cambiamento epocale”

Diversi spunti per comprendere la scelta di Mondadori di adottare questo nuovo format per quella che considera la
sua libreria esemplare li ha forniti la professoressa Addis. “Stiamo assistendo a un cambiamento epocale della
funzione di una libreria. Se per il consumatore l’acquisto del libro è un rituale, il libraio è un amico e la libreria è un
luogo speciale, allora anche il posizionamento delle librerie deve evolvere per creare esperienze”, ha spiegato.
“Da molte ricerche sappiamo che la cultura crea benessere, e in particolare una libreria capace di offirre esperienze e disegnare un luogo di incontro, relazioni e connessione sociale genera un valore-benessere sia individuale sia
sociale per l’intero territorio”.

Appello per la 18app

In chiusura della tavola rotonda si è discusso della sostituzione, decisa dal governo a partire dal prossimo anno, del bonus cultura App 18 con la Carta cultura giovani e la Carta del merito. Una misura alla quale Aie e l’intera industria del libro si è da subito detta contraria.
“L’App18 è una misura universale che ha contribuito a tenere vivo il mercato e ha fatto crescere la lettura nella fascia 18-21 anni dal 46,8% al 54%”, ha ribadito Levi, ricordando come editori, librai e autori siano in prima linea, in accordo con il governo, nel combattere eventuali frodi. “Ci preoccupa però l’introduzione di un criterio riferito al reddito”, ha aggiunto, avanzando una proposta: “Si può immaginare un buono per l’acquisto, una carta cultura che preveda una prima fascia universale identica per tutti, e una seconda fascia premiale per i ragazzi che vengono da famiglie più svantaggiate”.

Contrario all’abolizione dell’App 18 anche Ambrosini, che invita però a una soluzione diversa. “Il tema dei controlli è importante, ma non si può buttare via una misura utile come l’App 18 per il rischio di frodi. Per noi la soluzione è la detrazione del consumo di libri, una proposta che rinnoviamo ogni anno sentendoci sempre rispondere che non ci sono i soldi, anche se ne abbiamo visti passare vagonate per altre iniziative”.

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