Riceviamo e pubblichiamo questo contributo dai compagni della redazione Il Pungolo Rosso, già disponibile sul loro sito (vedi qui):
24 marzo Mobilitazioni di massa in tutto il paese.
E’ stata una giornata storica di lotta contro l’impunità, la repressione e il governo negazionista.
– Prensa Obrera
(italiano – español)
Centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza domenica 24 marzo, in occasione del nuovo anniversario del colpo di Stato genocida [il riferimento è al colpo di stato avvenuto nella notte del 24 marzo 1976 ad opera dei militari capeggiati dal gen. Videla contro il governo di M.E. Martinez de Peron – n.]. Si tratta di una risposta categorica alle provocazioni negazioniste del governo Milei, che cerca di sigillare l’impunità per i militari e i loro complici civili, e alla sua offensiva repressiva contro le libertà democratiche. [Infatti, in occasione della “giornata della memoria”, il governo Milei ha diffuso un video di dodici minuti in cui espone la “sua versione” del bilancio della dittatura militare, durata dal marzo 1976 all’ottobre 1983, in cui si attacca e demonizza la guerriglia di sinistra e si contesta la cifra di 30mila vittime e persone scomparse, sostenendo provocatoriamente che c’è stato un “commercio di scomparsi” per finanziare le ong per i diritti umani negli anni successivi alla dittatura. – n.]
È una risposta all’altezza delle sfide che ci stanno di fronte, dopo una settimana in cui l’attacco a un militante dell’H.I.J.O.S. ha generato costernazione e ripudio; dopo le voci sul tentativo ufficiale di varare gli arresti domiciliari per i responsabili del genocidio; le dichiarazioni della vicepresidente Victoria Villarruel che rilancia la teoria dei due demoni [l’altro demone sarebbe ovviamente, la sinistra militante di quegli anni composta dai Montoneros e dall’ERP – n.]; i piani dei ministri Bullrich e Petri di coinvolgere le Forze Armate nella repressione interna, la criminalizzazione di chi lotta come a Mendoza, il tutto in un contesto di brutale austerità e di ripetuta repressione di chi manifesta, com’è accaduto davanti al Congresso quando si è discussa la Legge Omnibus. Inoltre ora il ministro della sicurezza ha anticipato un disegno di legge per punire duramente i blocchi stradali e i blocchi delle fabbriche con la reclusione effettiva. Il 24, il governo ha persino pubblicato dall’account ufficiale della Casa Rosada un video provocatorio che giustifica il terrorismo di stato [è il video a cui si è fatto riferimento sopra ].
L’Incontro per la Memoria, la Verità e la Giustizia si è posto alla testa di una enorme marcia, con dentro le organizzazioni indipendenti per i diritti umani, i sindacati militanti, le organizzazioni dei piqueteros e la sinistra. I loro slogan, insieme alla richiesta di giustizia e all’incarcerazione dei repressori, includevano la denuncia della persecuzione dei militanti e delle politiche repressive dei governatori, e la necessità di sviluppare un movimento popolare che affronti e sconfigga il piano di aggiustamento di Milei e del FMI.
https://prensaobrera.com/libertades-democraticas/la-movilizacion-por-el-24-de-marzo-copa-las-calles
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