ASSUNZIONI SOSPESE SANITA' VENETO: un esempio di come si depotenzia un "eccellenza".

1 year ago 51

Con un provvedimento che sembra un gioco da prestigiatore, la regione veneto congela le assunzioni anche da graduatorie ancora attive, in un momento in cui la sanità pubblica vive il periodo più difficile della sua storia come evidenziato nel recente rapporto GIMBE.

Ovviamente di questa situazione a farne le spese sono i lavoratori di un sistema regionale che oltre a carichi di lavoro impressionanti si vedono spostati come nel gioco delle tre carte, con scelte che evidenziano solo la coperta corta, per una precisa scelta politica.

Un esempio ci viene dato dalla notizia dell'imminente trasferimento di personale, con input della regione, giovane, full time, altamente qualificato, per coprire buchi su altre “linee di produzione” lasciando in gravi difficoltà un servizio che  grazie al lavoro ed al sacrificio di lavoratori ha rappresentato un baluardo nella pandemia che abbiamo vissuto. 

Un servizio che svolge all’interno dello stesso sistema regionale, compiti fondamentali per la salute pubblica, da lavoro sulle infezioni ospedaliere, ai virus emergenti, ai controlli dei trapianti, alla routine necessaria per ricoveri ed interventi.

Ancora più offensivo quando questo DEPOTENZIAMENTO del personale viene giustificato con fantomatiche rivoluzioni tecnologiche che cozzano con la realtà che si vive quotidianamente, fatta di obsolescenza strumentale e di logistica nel materiale sempre in ritardo che mette a dura prova le “performance” del servizio.

Il tutto in una situazione che vede ancora mancante un direttore nominato, anche se imminente, ed un facente funzione che non ci risulta attivo nella gestione delle situazioni della unità operativa.

Assistiamo quindi a decisioni che mortificano il lavoro in un servizio ancora di eccellenza, per carenze che la stessa regione crea con il congelamento delle assunzioni.

Non è l’unico caso, della regione, ne denunceremo uno a settimana,invitando i lavoratori allo sciopero generale del PUBBLICO IMPIEGO del 17 novembre, ma rimane il simbolo di come 

una politica miope ed interessata più ad apparire non difenda nel concreto la sanità pubblica e umili i lavoratori.

Da parte nostra lotteremo contro ogni tipo di sopruso in tal senso ed andremo sia da consiglieri regionali, sia dalla giunta, sia dal direttore generale della Sanità veneta e render conto di come questi giochi di prestigio indeboliscono un sistema già al collasso

ESECUTIVO REGIONALE USB PI VENETO

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