Blocchiamo il DDL 1660, rilanciamo il conflitto e le lotte dei lavoratori: 16 ottobre sciopero nazionale dei porti

1 month ago 44

Il DDL 1660 recentemente approvato alla Camera dei Deputati e in attesa di approvazione in Senato è un attacco durissimo alle lotte dei lavoratori, al conflitto sociale e ai migranti. Entrare nel merito dei singoli punti è decisamente necessario, ma occorre ragionare principalmente su chi tale decreto vuole andare a colpire e quali interessi vuole difendere. 
Si tratta, come è stato detto da più parti, di un decreto fascista studiato da un governo fascista. Se questo è totalmente vero, non va dimenticato che tale decreto non fa altro che inasprire altri provvedimenti che in questi anni si sono succeduti in una sequenza repressiva che col decreto 1660 arrivano a una sintesi concreta.
Se dovesse essere approvato, è chiaro che per ogni lavoratore in lotta sarà sempre più difficile difendere i propri diritti. Non poter effettuare picchetti, occupazioni delle fabbriche, non creare intralci o blocchi limita in maniera effettiva l’azione sindacale e sociale. Proibire il racconto di queste lotte le rende sempre più invisibili.
Ma non è una novità nel nostro paese. Cominciando con le continue limitazioni al diritto di sciopero che sono state approvate dai parlamenti, ad iniziare dalla famigerata legge 146 del 1990 sul “diritto allo sciopero”, successivamente allargata dai servizi essenziali a numerosi altri settori produttivi. Fino ai decreti sicurezza emanati in maniera copiosa da vari soggetti politici di ogni schieramento, spesso con la scusa della lotta all’”immigrazione selvaggia”.
Se a ciò aggiungiamo il fatto che, come possiamo verificare tutti i giorni, l’informazione sulle lotte dei lavoratori è sostanzialmente sparita dai media principali, si capisce bene che alla base di questi provvedimenti vi è di un intero sistema che parte dalle Leggi, organi di stampa politica e soprattutto imprenditoria. Un sistema al soldo dei padroni, in grado di rendere sostanzialmente quasi impossibile difendere un posto di lavoro, intervenire su leggi ingiuste, ottenere salari e diritti degni.
I soggetti che si vuole colpire sono quindi anche e soprattutto i lavoratori che lottano duramente per i loro diritti come nel caso della logistica, chi non si rassegna e continua a mettere in campo la lotta per il diritto alla casa. Inoltre, si vuole colpire anche chi, solidale con le lotte dei lavoratori, le racconta e le propaganda allo scopo di alimentare coscienza di classe. A tutto questo occorre reagire con forza e determinazione.
Mentre i nostri fratelli e sorelle in Palestina e Libano subiscono bombardamenti continui noi non possiamo restare in silenzio. Come portuali, insieme ai lavoratori della logistica,  abbiamo deciso di proclamare una giornata di sciopero nazionale per il giorno 16 ottobre.

USB Mare e Porti 

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