Legambiente: “Questa bozza di manovra con l’art.8 affonda qualsiasi politica di riqualificazione energetica degli edifici in Italia. Il tutto a discapito sia delle famiglie a medio e basso reddito che non avranno nessuna capacità di investimento, sia delle imprese del settore. Chiediamo che venga abrogato l’art. 8 e che il Governo in tempi brevi definisca una politica energetica degli edifici riformando gli incentivi”.
La bozza di manovra 2025 approdata alla Camera non convince Legambiente. In particolare l’associazione critica l’art.8 che così come è scritto, con i vari tagli e le riduzione delle aliquote per i vari bonus, rischia di far fare pesanti passi indietro all’Italia in fatto di riqualificazione energetica degli edifici e di non rispettare quanto richiesto dalla Direttiva Case Green.
“Per come è impostato ora l’Articolo 8 della Legge di Bilancio – commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – l’Italia rischia di dire addio a qualsiasi politica di riqualificazione energetica degli edifici. Il tutto a discapito delle famiglie a medio e basso reddito che non avranno nessuna capacità di investimento, ma anche delle imprese del settore. Le scelte fatte dal Governo Meloni di riduzione delle aliquote dei diversi bonus sono miopi non solo di fronte all’emergenza climatica, ma anche di fronte alla crisi sociale che colpisce il nostro Paese. Invece di pensare a riformare il sistema dei tanti bonus, mirando ad un sistema che possa valorizzare l’efficacia degli interventi e il reddito delle famiglie, sceglie la strada dei tagli, di fatto rendendo impossibile, se non alle famiglie ad alto reddito, di riqualificare le abitazioni riducendo costi in bolletta ed emissioni. Eppure, il settore edilizio è tra i principali colpevoli delle emissioni climalteranti, visto che le nostre abitazioni sono non soltanto poco efficienti, ma anche fortemente dipendenti dal gas: circa la metà del gas consumato dall’Italia viene proprio utilizzato dal settore domestico. Chiediamo che venga abrogato l’art. 8 e che il Governo in tempi brevi definisca una politica energetica degli edifici riformando gli incentivi”.
“La politica del Governo Meloni – aggiunge Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente – è miope, a vantaggio del gas e tutto a svantaggio di imprese e famiglie. Altrettanto grave è la scelta di proseguire sulla strada dei sussidi per le caldaie a gas. Nonostante la Direttiva Case Green avesse imposto lo stop a questi sussidi a partire dal 2025, il Governo Meloni decide di proseguire facendo spendere al nostro Paese risorse che potevano essere utili per altri scopi, tra i quali un maggior sostegno proprio all’elettrificazione dei consumi domestici liberando le famiglie da una fonte fossile e climalterante. Basta pensare che nel 2021 l’Italia ha speso almeno 3,2 miliardi di euro a sostegno dell’installazione di nuove caldaie a gas a condensazione, risorse che nel 2022 salgono a 4,2”.
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