Niente da fare.
Difficile pensare alla funzione rieducativa della pena in questi casi.
Bracconiere abituale, tre volte arrestato, pregiudicato.
Risponderà delle ipotesi di reato legate alla normativa sulle armi, innanzitutto per il porto abusivo del fucile (art. 699 cod. pen.).
Così risponderanno della loro condizione abituale di bracconieri i tre protagonisti della caccia abusiva fermati nella zona umida di Molentargius.
Inoltre, chi uccide altri animali al di fuori delle specie, tempi, luoghi e modalità consentite, privo di licenza di caccia, compie anche un furto aggravato (artt. 624 – 625 cod. pen.) ai danni dello Stato. La giurisprudenza è chiara sul punto (Cass. pen., Sez. IV, 30 aprile 2020, n. 13506; Cass. pen., Sez. III, 28 gennaio 2015, n. 3930; Cass. pen., Sez. IV, 11 agosto 2004, n. 34352).
Funzione rieducativa in casi come questo può avere il sequestro delle armi e dei mezzi utilizzati per la caccia abusiva (art. 28, comma 2°, della legge n. 157/1992 e s.m.i.) e la successiva confisca (art. 240 cod. pen.) in sede di sentenza.
Fra i mezzi utilizzati per la caccia abusiva dovrebbe essere ricompreso anche il veicolo. In tal caso la funzione rieducativa sarebbe ben più efficace.
Il Gruppo d’Intervento Giuridico GrIG sostiene l’attività antibracconaggio delle Forze dell’ordine e chiede, ancora una volta, pene e sanzioni accessorie più severe e certe per i delinquenti in danno all’ambiente.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
dal sito web istituzionale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale
Orune (Nu): lotta al bracconaggio.
Nei giorni precedenti le festività natalizie, in agro del Comune di Orune, località “Monte Concheddazzos”, nel corso di un servizio di prevenzione e contrasto dei comportamenti illegali in materia venatoria, una pattuglia della Stazione forestale di Nuoro, rinveniva dei lacci, realizzati con cavetti di acciaio per la cattura di ungulati, posizionati su alcuni varchi presenti su una recinzione metallica.
L’appostamento immediatamente predisposto nei pressi delle trappole, dopo qualche ora consentiva di individuare una persona, poi identificata in un allevatore di Orune, che veniva colto nell’atto di risistemare le trappole, nel frattempo rese innocue dal Personale operante. L’uomo veniva fermato e, avendo precedenti specifici in materia di bracconaggio ed armi, essendo già stato fermato ed arrestato nel 2107 e nel 2019, veniva sottoposto a perquisizione.
All’interno del fuoristrada condotto dal suddetto per giungere sul posto, si rinveniva un fucile a canna singola, calibro 24, senza marca o matricola, con il colpo in canna ed altre 9 cartucce dello stesso calibro caricate a pallettoni.
Le operazioni di perquisizione, di iniziativa, sono proseguite nell’ovile utilizzato per l’allevamento delle capre e nella sua abitazione ad Orune senza esito alcuno.
Su disposizione del Pubblico Ministero, l’arrestato è stato avviato alla casa Circondariale di Badu ‘e Carros, a disposizione per i successivi provvedimenti dell’Autorità giudiziaria.
Nuoro 27 dicembre 2022
A.N.S.A., 28 dicembre 2022
Bracconiere di Orune arrestato dalla Forestale.
Trovate trappole con cavetti d’acciaio, un fucile e munizioni.
Un allevatore di Orune è stato arrestato per bracconaggio in località “Monte Concheddazzos” dagli uomini di una pattuglia della stazione forestale di Nuoro.
I militari hanno rinvenuto lacci realizzati con cavetti di acciaio per la cattura di cervi e cinghiali posizionati su alcuni varchi di una recinzione metallica.
L’uomo è stato trovato nell’atto di risistemare le trappole, nel frattempo rese innocue dai forestali.
Il bracconiere – con precedenti specifici e già arrestato nel 2107 e nel 2019 – è stato fermato e sottoposto a perquisizione.
All’interno del suo fuoristrada è stato rinvenuto un fucile a canna singola, calibro 24, senza matricola con il colpo in canna ed altre 9 cartucce dello stesso calibro caricate a pallettoni.
Su disposizione del Pm di Nuoro, l’arrestato è stato condotto al carcere di Badu ‘e Carros.
A.N.S.A., 29 dicembre 2022
Lotta a bracconieri nel parco di Molentargius, tre nei guai.
Carabinieri sequestrano 135 storni morti e 6 testuggini.
Operazione “Sardegna Meridionale” dei Carabinieri Cites di Cagliari per presidiare le rotte migratorie dell’avifauna nel sud dell’isola.
Interventi concentrati in particolare nei canneti dello stagno di Molentargius soprattutto nelle aree già segnalate dai volontari Lipu.
Questa zona, insieme ai rilievi del Sulcis e del Sarrabus, sono tra i punti caldi del bracconaggio italiano e per questo chiamati “Black Spot” dal Piano d’Azione Nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici. La campagna di contrasto in meno di una settimana ha portato complessivamente all’individuazione di tre persone, già note in quanto già sorprese per gli stessi fatti negli anni precedenti, ritenute responsabili tra l’altro di uccisione di animali e ricettazione.
L’ attività ha portato al sequestro di 135 storni morti, tre testuggini sarde vive e altre tre testuggini di terra ancora in vita. Sequestrato anche tutto il materiale utilizzato dai bracconieri: scafandri, stivali, giubbotti.
(foto L,A.C., S.D., archivio GrIG)