Dopo il forte segnale mandato dall’ USB TAXI CALABRIA con oltre il 90% di adesione allo sciopero della USB. Domani 5 giugno si ripetono, anzi raddoppiano perché oltre allo sciopero faranno un sit-in di proteste contro le multinazionali e contro l’abusivismo visto che ancora lento è il servizio di contrasto da parte di chi dovrebbe contrastare l’illegalità.
Oltre ovviamente le motivazioni nazionali che ci hanno condotto a questa scelta sono riconducibili alla situazione relativamente ai decreti attuativi della Legge n.12/2019, la sospensione del confronto e al contempo le interferenze di una multinazionale famosa per l'azione spregiudicata, il timore che «UBER files» si sta in qualche maniera riaffacciando nel nostro Paese, etc. etc.
Se non va bene a livello nazionale, meglio non va a livello regionale. Il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto che proclama felicissimo l’arrivo di UBER e dell’inserimento di altre 200 licenze NCC incontrollate evidenzia il piacere verso le multinazionali e servizi privati invece che investire nel migliorare il servizio pubblico anche dei taxi di cui fanno parte e lottare aggressivamente l’abusivismo.
Ancor peggio sul territorio lametino. Dopo oramai più di un anno, nemmeno una striscia gialla è stata realizzata sul territorio lametino, nemmeno un telefono per usufruire del servizio taxi è stato riparato e tanto altro ancora che avrebbe migliorato il servizio pubblico di cui i tassisti ne fanno parte. Tanti gli incontri e tante le promesse del Sindaco Mascaro che invitiamo domani al presidio alle ore 10:00 all’aeroporto di Lamezia Terme così che gli venga illustrato dai tassisti stessi la pessima qualità che si sta dando ai cittadini per via di una cattiva organizzazione fra segnaletica verticale ed orizzontale, sulla sicurezza di espletare un servizio pubblico consono e sulla competizione fra categorie dove pagano solamente i tassisti per via del loro senso di legalità.
Dopo l’esposto al Prefetto di Catanzaro, subito accolto, dove abbiamo sollecitato che vengano effettuati gli opportuni accertamenti contro l’abusivismo, vero malaffare da combattere nel nostro territorio, adesso vogliamo un tavolo che ci riconosca da che parte stiamo. Vogliamo avere la possibilità di effettuare legittimamente un servizio pubblico degno di qualsiasi paese civile. Qualcuno pensa che ci lascerà morire lentamente ma non lasceremo che l’agonia prenda il sopravvento e ci ribelleremo a questo mercato finanziato liberamente da chi in realtà dovrebbe tutelare i servizi pubblici.
USB Taxi Calabria