La domanda sorge spontanea nel dover prendere atto che l’intera area circostante l’edificio in cui ha sede il parco naturale regionale di Molentargius – Saline, in Comune di Cagliari, da qualche settimana è stata brutalizzata – visivamente parlando – da 6 potenti riflettori tipo stadio, installati tutti intorno al grande caseggiato. Svetta, è il caso di dire, quello collocato nell’ampio sterrato adibito a parcheggio, il quale, per la sua altezza e potenza, è un autentico distruttore di paesaggio notturno.
Con il risultato di accecare chi transita a piedi o in bicicletta nella viabilità circostante lato est, se solo volge lo sguardo verso la sede del parco, con tanti saluti alla bella visuale notturna che prima si poteva godere guardando verso il centro città.
Ora, quando si transita nello stradello pedonale che unisce il Quartiere del Sole all’ingresso del parco, è necessario abbassare gli occhi per non rimanere abbagliati e accendere la torcia del cellulare per illuminare la strada resa invisibile dal forte contrasto luminoso determinato dai potenti riflettori.
Spiace davvero constatare che un angolo di buio, tanto più prezioso per la sua vicinanza a un’area metropolitana, dove era possibile ammirare il cielo stellato e apprezzare bei panorami notturni, sia stato spazzato via da un intervento che va in direzione diametralmente opposta al tanto sbandierato contrasto all’inquinamento luminoso.
È quindi davvero auspicabile un intervento correttivo, coerente con le buone pratiche in materia di contenimento dell’inquinamento luminoso.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
(foto J.I., archivio GrIG)