Qualche notizia che dovrebbe far riflettere, sempre che si sia in grado di riflettere.
Nell’Isola di San Pietro, per l’ennesima volta, sono stati liberati alcuni Cinghiali (Sus scrofa).
Qualche bipede preteso pensante li ha nuovamente introdotti (sull’Isola di San Pietro non pare proprio che fossero storicamente presenti) a fini venatori?
Come ben noto, così è avvenuto a La Maddalena, così è avvenuto in tante parti d’Italia, favorendo la crescita esponenziale dell’Ungulato.
Prima s’immettono i Cinghiali, poi aumentano, poi si sparano: il circuito logico disturbato è questo, quando si sostituiscono i neuroni con le cartucce.
In quel di Morgongiori, zona del Monte Arci, in poco tempo due amanti della natura sono stati trovati – come già accaduto in passato – a foraggiare illecitamente i Cinghiali. E non è una pratica esclusiva dei bracconieri.
Da anni il mondo agricolo lamenta la crescita dei danni alle coltivazioni prodotti dal Cinghiale e i danni all’agricoltura effettivamente documentati non sono pochi, soprattutto in alcune aree del territorio nazionale.
A questo punto, però, è necessaria un’azione di accertamento puntuale delle immissioni di Cinghiale a fini venatori e della reale portata del fenomeno del foraggiamento.
Molto probabilmente ne verrebbero fuori delle belle sorprese…
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
da Carloforte Magazine, 27 giugno 2023
Cinghiali sull’isola di San Pietro: sono arrivati in traghetto o a nuoto?
Molti li temono, visti i danni combinati a Sant’Antioco e Calasetta. Già effettuato un sopralluogo della Forestale. (Susanna Lavazza)
Allarme cinghiali sull’isola di San Pietro sì o no? C’è chi minimizza sostenendo che “la loro presenza non è un problema, potrebbero essere arrivati a nuoto da Calasetta” come il veterinario (e cacciatore) Luigi Gorgerino e chi si preoccupa delle conseguenze sull’habitat come il veterinario Antonio Viglietti, che afferma senza ombra di dubbio “Bisogna portarli via al più presto da Carloforte”. Dopo diversi post sui social in cui si mostravano tratti di terra con evidenti segni di scavo dei cinghiali e si lanciavano appelli all’Amministrazione, due giorni fa una famiglia di cinghiali è stata ripresa con un video mentre scorrazzava dalle parti della strada per Nasca. Il video è stato postato su Facebook e ora è innegabile la loro presenza
Avvistamenti sono stati fatti a Cala Vinagra, al Gioia e in altre località. Il sindaco ha subito avvisato il Corpo Forestale: due settimane fa gli agenti hanno effettuato un sopralluogo sull’isola. L’intervento principale spetta ora all’assessorato all’ambiente della regione Sardegna. Si teme che i cinghiali si riproducano a dismisura – come accaduto sull’isola di Sant’Antioco – con conseguenze nefaste per le colture, la sicurezza stradale, gli uomini e gli animali domestici, poiché in particolare le cinghialesse con i piccoli diventano aggressive. “La nostra isola è piccola, non è in grado di sostenere la presenza di questi animali selvatici” spiega un cacciatore che vuole rimanere anonimo “qui siamo una trentina e la maggior parte di noi non è d’accordo sulla “caccia al cinghiale”. Effettivamente potrebbero essere arrivati via mare, ma è probabile che qualcuno li abbia importati di nascosto”. Non è la prima volta che coppie di cinghiali compaiono a Carloforte e se si scoprisse il trasporto abusivo di fauna selvatica le sanzioni sarebbero salate. I cinghiali sono animali notturni, che in genere escono allo scoperto dopo il tramonto in cerca di cibo. Possono percorrere fino a 14 chilometri al giorno e (sorpresa) nuotare fino a 6 ore di seguito. Di solito entrano in acqua per cercare cibo e refrigerio. In natura vivono circa 12 anni e partoriscono dai 4 ai 12 cuccioli all’anno.
A.N.S.A., 3 maggio 2023
Lascia cibo per i cinghiali, denunciato presunto bracconiere.
Granoturco in campagna per attrarre ungulati e foto-trappole.
ALES, 03 MAG – In un’area molto frequentata dai cinghiali, all’interno dell’oasi di protezione faunistica di Ales-Morgongiori-Pau, aveva lasciato a terra diverse manciate di granoturco e aveva posizionato foto-trappole per riprendere gli ungulati che la sera arrivavano per cibarsi.
Un pensionato di 78, già noto per tale tale attività, è stato denunciato dagli agenti del Corpo Forestale di Ales per il reato di foraggiamento di animali selvatici, ossia nutrire o procurare del cibo, in modo del tutto innaturale, agli animali selvatici.
La tecnica della “pasturazione” – ricorda la Forestale – viene utilizzata molto spesso da cacciatori e bracconieri nell’ambito della caccia agli ungulati per ottenere fiducia da parte degli animali selvatici ed è finalizzata ad abituare i cinghiali a frequentare una determinata area; così, con l’ausilio di una foto-trappola, viene registrato l’orario di arrivo di tali mammiferi per abbatterli successivamente.
“Fornire cibo ai cinghiali è diventato reato e come tale perseguibile penalmente dal dicembre 2016 – fa sapere il Corpo Forestale – E’ bene quindi che la cittadinanza ne sia pienamente consapevole, onde evitare di incorrere in spiacevoli ammende da 516 a 2.065 euro e nei casi più gravi con l’arresto da due a sei mesi”.
da L’Unione Sarda, 28 giugno 2023
Pastura per ingannare i cinghiali nei boschi di Morgongiori, denunciato un disoccupato.
Intervento della Forestale: il foraggiamento degli animali selvatici è una tecnica usata dai bracconieri.
Spargeva granturco nei boschi di Morgongiori per cibare i cinghiali che, puntuali, arrivavano la sera per mangiare. Ma quella del “foraggiamento di animali selvatici”” è un’attività vietata dalla legge: per questo un disoccupato di 39 anni di un paese dell’Oristanese è stato denunciato dagli agenti della stazione Forestale di Ales.
La “pasturazione” è una tecnica spesso usata dai bracconieri per ottenere la fiducia degli ungulati e abituarli ad andare sempre nello stesso posto. Con le fototrappole possono essere così individuati e abbattuti a fucilate.
I movimenti del trentanovenne, già segnalato per azioni simili, sono stati a lungo monitorati dai ranger, che ieri hanno deciso di intervenire.
(foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)