Chi paga per gli scempi ambientali degli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili dismessi, ma senza ripristino ambientale?

6 months ago 572

Oschiri, Balascia, cantiere di ripristino ambientale: il cartello “inizio lavori” c’è, il ripristino no.

La petizione Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica! si firma qui.

Uno degli aspetti sicuramente più pericolosi per l’ambiente e le casse pubbliche della realizzazione di qualsiasi impianto industriale è la fase di ripristino ambientale.

Spesso e volentieri non ci sono previsioni strettamente vincolanti oppure latitano i controlli.

Ancora, in parecchi casi il soggetto imprenditoriale sparisce o non ha capienza finanziaria.

Carloforte, Nasca, centrale mista eolico-fotovoltaica (anni ’90 del secolo scorso)

D’altra parte, come fidarsi di società a responsabilità limitata con 10 mila euro di capitale sociale a fronte di centinaia di milioni di euro di investimenti?

Capita spesso anche nel settore della produzione di energia da fonti rinnovabili.

Per esempio, quanti anni ci sono voluti per vedere il ripristino ambientale della fallimentare centrale eolica ENEL del Monte Arci?

Chi pagherà il ripristino ambientale della centrale eolica di Nasca, a Carloforte?

E gli sbancamenti per la centrale eolica ENEL di Balascia (Oschiri)?   Da quanti anni si attende ancora invano il ripristino ambientale?

Oschiri, Balascia, opere edilizie per i basamenti degli aerogeneratori

E gli scempi ambientali non ripristinati di Villanovatulo e Settimo San Pietro?

Un minimo accorgimento sarebbe quello di obbligare i produttori di energia da fonti rinnovabili a sottoscrivere adeguati contratti di fideiussione comprensivi degli importi per la rimessione in pristino e di mantenerli vigenti per l’intero arco temporale gestionale.

In caso di inottemperanza le amministrazioni pubbliche competenti potranno così procedere all’escussione.

Molti soggetti improvvisati sparirebbero per incanto dalla circolazione.

Eboli, centrale fotovoltaica

Intanto, ora è necessario far fronte all’immane alluvione di progetti per impianti energetici produttivi di energia da fonti rinnovabili.

Solo in Sardegna oltre 800 progetti presentati per quasi 58 GW di potenza (quasi 30 volte la potenza degli impianti oggi esistenti in Sardegna, ben 7 volte l’obiettivo al 2030 stabilito in sede comunitaria), mentre nessuna moratoria regionale è esecutiva e verosimilmente potrà evitare questa overdose di progetti.

Ricordiamo che in tutto il territorio nazionale le istanze di connessione di nuovi impianti presentate a Terna s.p.a. (gestore della rete elettrica nazionale) al 31 marzo 2024 risultano complessivamente ben 5.678, pari a 336,38 GW di potenza, suddivisi in 3.642 richieste di impianti di produzione energetica da fonte solare per 144,84 GW (43,06%), 1.897 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a terra per 101,14 GW (30,07%) e 139 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica  a mare 90,41 GW (26,88%).

Assemini, Macchiareddu, centrale eolica

La Soprintendenza speciale per il PNRR, organo del Ministero della Cultura, dopo approfondite valutazioni, ha evidenziato in modo chiaro e netto che “è in atto una complessiva azione per la realizzazione di nuovi impianti da fonte rinnovabile (fotovoltaica/agrivoltaica, eolico onshore ed offshore) …  a livello nazionale, ove le richieste di connessione alla RTN per nuovi impianti da fonte rinnovabile ha raggiunto il complessivo valore di circa 328 GW rispetto all’obiettivo FF55 al 2030 di 70 GW” (nota Sopr. PNRR prot. n. 51551 del 18 marzo 2024), cioè 4,7 volte l’obiettivo previsto a livello europeo.

Ed è proprio una moratoria nazionale l’obiettivo della petizione Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica! promossa dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) che ha già ricevuto più di mille adesioni in meno di 24 ore

Nessun cittadino che voglia difendere il proprio ambiente e il proprio territorio, salvaguardando contemporaneamente il proprio portafoglio, può lavarsene le mani.

Appennino Umbro-Marchigiano, Monte dei Sospiri dopo la realizzazione della locale centrale eolica (2016)

Quanto sta accadendo oggi in Italia nell’ambito della transizione energetica sta dando corpo ai peggiori incubi sulla sorte di boschi, campi, prati, paesaggi storici del nostro Bel Paese.

Il sacrosanto passaggio all’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile (sole, vento, acqua) dalle fonti fossili tradizionali (carbone, petrolio, gas naturale) in assenza di pianificazione e anche di semplice buon senso sta favorendo le peggiori iniziative di speculazione energetica.

E’ ora che ciascuno di noi faccia sentire la sua voce: firma, diffondi e fai firmare la petizione popolare Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica! .

Ormai siamo più di 3 mila ad averlo già fatto.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

Fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) in volo e centrale eolica

(foto per conto GrIG, A.L.C., S.D.)

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