Prima prova su un cartello stradale, poi spara e uccide il gatto del ministro. Non la trama di un film, bensì un episodio avvenuto la scorsa estate nella Repubblica di San Marino, dove un ciclista è stato condannato per aver sparato e ucciso un gatto con una carabina.
Come riporta Gazzetta dello Sport, l’episodio ha avuto luogo il 21 giugno 2022. Antonio Tiberi, 21 anni e campione di ciclismo del team Trek Segafredo, aveva appena acquistato una carabina ad aria compressa e aveva deciso di testarla. Durante le prove di tiro aveva colpito un gatto sulla testa, ferendolo a morte.
Spara e uccide il gatto del ministro: cos’è successo
La vicenda è riportata dal Corriere della Sera. Il 21 giugno 2022 Tiberi, italiano residente a San Marino per ragioni legate al suo sport, aveva appena acquistato una carabina “Hatsan BT65 SB Elite“, dunque aveva deciso di esercitarsi.
In un primo momento aveva sparato contro un cartello stradale per poi spostare la mira su un gatto che per puro caso transitava lungo via Istriani.
Tiberi aveva colpito il gatto alla testa e lo aveva ucciso. Subito dopo la Gendarmeria aveva ricevuto una richiesta di intervento da parte di un cittadino. Quel cittadino era Federico Pedini Amati, ministro del Turismo e delle Poste nonché proprietario del felino.
Durante un’udienza a novembre, Tiberi aveva riferito al giudice che uccidere il gatto non era nelle sue intenzioni, bensì si trattava soltanto di testare il funzionamento dell’arma. Tuttavia, il campione di ciclismo non ha mai negato di aver puntato la carabina contro il gatto.
La condanna
Corriere della sera scrive che Antonio Tiberi è stato condannato a pagare una multa di 4000 euro, ma la decisione del giudice è stata contestata dal ministro Amati, che ha dichiarato:
Non si può ammazzare un animale domestico e cavarsela con 4.000 euro di multa. Ho apprezzato che il ragazzo abbia ammesso il fatto, detto questo non abbiamo bisogno di dare la residenza a queste persone.
La sospensione dalla Trek Segafredo
Appresa la notizia, la Treg Segafredo ha pubblicato una nota sul sito ufficiale per manifestare una posizione netta nella vicenda.
Un estratto:
La squadra in precedenza non era a conoscenza della trasgressione e ha immediatamente sospeso Antonio per un minimo di 20giorni senza retribuzione. Non correrà al Trofeo Laigueglia, Tirreno-Adriatico e Milano-Torino. Se necessario, il team intraprenderà ulteriori azioni in futuro. Oltre alla multa già emessa dai tribunali, il Team devolverà la retribuzione sospesa di Antonio a un’idonea organizzazione per la cura, la protezione e il soccorso degli animali.
Lo sfogo del ciclista
Antonio Tiberi ha affidato ai social una lunga dichiarazione sull’episodio che lo vede protagonista. Le sue parole:
Sono profondamente pentito di quanto è successo. Sparare al gatto è stato un gesto tremendamente stupido e irresponsabile, della cui gravità e pericolosità mi sono reso conto solo a posteriori. Non voglio trovare nessun tipo di scusa, di “se” o di “ma”, per commentare. Accetto, con senso di responsabilità e pentimento, le conseguenze e il biasimo per il mio gesto. Se non ne ho parlato pubblicamente prima (ahimè, sbagliando) è solo per un forte senso di vergogna e rammarico.
Comprendo le critiche dei tifosi, dei media e della gente in generale. Non posso far altro che chiedere loro scusa, così come ho fatto con la squadra, vittima incolpevole della vicenda, per la mia condotta per nulla adatta ad un professionista e, più in generale, ad una persona responsabile. Chiedo ancora e pubblicamente scusa al ministro di San Marino, Pedini Amati, per il danno emotivo che gli ho causato, così come ai i cittadini di San Marino. A tutti, infine, ribadisco che non era mia intenzione uccidere il gatto: è stato un incidente.
Credo sia altresì doveroso non limitarmi alle sole scuse, ma attivarmi anche con i fatti. Ho deciso pertanto di fare una donazione economica basata sui premi di cui beneficerò nella stagione corrente ad alcune associazioni del territorio di San Marino che si prendono cura dei gatti randagi, nella cui scelta vorrei collaborare con il Governo. Inoltre, vorrei scegliere una di queste associazioni e spendere un po’ del mio tempo libero per dare una mano anche fattivamente.
Mi rendo conto che tutto questo arriva solo a posteriori ma, ahimè, ora non posso far altro che dare seguito al pentimento con un gesto concreto e utile. Ho fatto un grosso errore e credo che ora, l’unica cosa che posso fare, è agire per rimediare.
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