Come contenere l’invasione del turismo nautico nell’Arcipelago della Maddalena? Creando ormeggi per navi da diporto.

1 month ago 58

Le acque del parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena e la relativa area marina protetta, durante la stagione estiva, sono ormai da tempo oggetto di una vera e propria invasione di imbarcazioni di ogni tipo e in ogni tratto di mare, anche quelli di massima protezione, vista la scarsa efficacia di controlli e sanzioni.

E’ un caso di sovraffollamento turistico, noto a livello internazionale come overtourism.

Realizzare un nuovo grande campo boe nel mare prospiciente Cala Granu, litorale di Arzachena (SS), proprio ai confini dell’area marina protetta costituisce un palese oggettivo fattore di incremento del turismo nautico.

Il progetto della Anchor Bay Benefit s.r.l. punta alla realizzazione di un campo boe di circa 236 mila metri quadri per l’ormeggio di tre unità da diporto (due aventi lunghezza di metri 130 e una avente lunghezza di metri 160) davanti a Cala Granu, con distanza di poco superiore a metri 200 dall’arenile  e metri 100 dalla scogliera.

La Maddalena, Porto Madonna (foto Mauro Coppadoro)

Vere e proprie navi, nonostante l’area di mare individuata rientri nella fascia di protezione esterna (D.M. Infrastrutture e Trasporti 2 marzo 2012) del parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena, che comprende anche l’Isola delle Bisce e le Isole di Li Nibani, e la posa in mare dei corpi morti per ancorare le boe è soggetta a specifica autorizzazione solo “ove ne sia dimostrata la compatibilità e l’innocuità ambientale” (art. 109 del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.).

Attualmente sono in corso le procedure finalizzate all’eventuale autorizzazione, avverso la quale il GrIG ha avanzato motivate opposizioni per il pesante impatto ambientale.

Gabbiano reale mediterraneo (Larus michahellis)

Un particolare degno di nota: il titolare del 90% del capitale sociale della Anchor Bay Benefit s.r.l. è Jan Hans Georg Pachner, già Segretario generale dello Yacht Club della Costa Smeralda e attualmente  Segretario generale della Fondazione One Ocean, “iniziativa italiana di rilevanza internazionale nata per volontà dello Yacht Club Costa Smeralda che, nel 2017, anno del suo 50° anniversario, ha voluto avviare un progetto di sostenibilità ambientale”.

Come si possa “accelerare le soluzioni ai problemi degli oceani ispirando i leader internazionali, promuovendo un’economia blu sostenibile e migliorando la conoscenza degli oceani attraverso l’alfabetizzazione oceanica” incrementando il sovraffollamento turistico dell’Arcipelago della Maddalena  è e rimane un grande mistero per i più.

Il GrIG auspica che le amministrazioni pubbliche competenti rispediscano al mittente un progetto che non farebbe che aggravare una situazione ambientale già piuttosto degradata.

Gruppo d’intervento Giuridico (GrIG)

Occhiate (Oblada melanura)

(foto Mauro Coppadoro)

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