Durante l’emergenza Covid, l'esigenza di un rafforzamento e di un ripensamento del servizio sanitario pubblico, è stata rappresentata con sempre maggior frequenza dalla politica e dall'opinione pubblica e per un attimo ci è sembrato che potesse esserci un'inversione di tendenza che portasse a considerare la spesa sanitaria non come un costo, ma come un investimento.
La necessità di aumentare il finanziamento del fondo sanitario nazionale e di adeguarlo ai reali bisogni è stata immediatamente accantonata con la motivazione dei vincoli imposti dalla scarsità delle risorse pubbliche. Finanziare o meno però la sanità pubblica è una scelta politica ed ancora una volta si è scelto di assumere la compatibilità e la sostenibilità economica, quali unici parametri per dare risposta alla domanda di salute della popolazione e alla domanda di sicurezza degli operatori sanitari.
Viene alimentata la precarietà del lavoro attraverso il massiccio ricorso ai contratti a termine e atipici e le varie proroghe delle norme sulla stabilizzazione si sono rivelate non più di una toppa, inadeguata a fronteggiarne l’uso indiscriminato. Mentre nelle regioni del Nord si fatica a trovare Infermieri e sempre più concorsi vanno deserti, al centro-sud, i concorsi vengono lasciati scadere pur avendo ancora centinaia di idonei in graduatoria.
Senza personale adeguato ai bisogni di assistenza e cura non può esistere il SSN.
Riteniamo il PNRR carente e senza la garanzia di dare anima e forza, e senza professionisti sanitari pubblici rispetto alla realizzazione di case della salute e sviluppo di ospedali di comunità e poco o nulla rispetto alla protezione della salute mentale, che ricordiamo è aumentata in maniera esponenziale dopo la pandemia Covid colpendo adolescenti e non solo,la regione ha chiuso negli anni reparti ,diminuito posti letto e i servizi come il CSM sono aperti solo poche ore e non 12 ore come previsto,Così come a livello generale c'è stata diminuzione posti letto e reparti.
Il territorio senza strutture ospedaliere con adeguati posti letto non può funzionare , anzi attualmente assistiamo ad accessi impropri e lunghe attese nei PS che molto spesso confluiscono in aggressioni al personale proprio per carenza di posti letto e carenza degli stessi.
Risulta di estrema importanza per quanto sopra descritto investire e potenziare il territorio anche con l’assunzione e l’applicazione della figura quale Infermiere di Famiglia.
USB si è impegnata negli scorsi mesi, a ribadire la necessità di assunzioni stabili attraverso lo scorrimento ad esaurimento delle graduatorie, delle stabilizzazioni dei precari, la richiesta di attivazione di mobilità intra ed extra-regionale, sostenendo inoltre che si debba procedere con urgenza all’approvazione della proposta di legge regionale n° 197 su iniziativa del presidente del consiglio regionale Latini di prorogare le graduatorie dei due concorsi già espletati da infermieri e da operatori socio-sanitari(la regione Abruzzo lo scorso 3 maggio ha prorogato di un anno dalla scadenza le graduatorie vigenti dei concorsi indetti da Regione, Asl ed enti locali).
La situazione in cui riversa il Servizio Sanitario Regionale attualmente è al collasso e va ricordato che la Regione deve garantire ai propri assistiti le prestazioni e i servizi inclusi nei livelli essenziali di assistenza (LEA), ed il diritto alla salute sancito dall’ART.32 della Costituzione.
Per quanto sopra espresso chiediamo:
• la revisione dei piani di fabbisogno del personale 2023/2025 delle 7 Aziende Sanitarie Regionali ;
• un piano Assunzioni Straordinario in grado di sostenere e potenziare il Servizio Sanitario Regionale;
• Approvazione Legge Regionale per Assunzioni stabili e in aggiunta al personale in servizio degli Idonei Concorsi;
• La stabilizzazione del personale precario nel Servizio Sanitario Regionale;
• La reinternalizzazione delle RSA e di tutti i servizi appaltati, come ad esempio Assistenza Domiciliare Integrata, sotto il controllo della gestione pubblica;
• Superare il tetto di spesa del personale;
• un Tavolo di confronto che chiediamo da mesi e che ci è stato sempre negato dal dipartimento salute e Assessore sanità;
USB ringrazia per la convocazione e per l'attenzione si riserva di inviare un ulteriore documento più dettagliato sui punti da modificare del Piano Socio Sanitario Regionale.
Il 24 giugno la nostra organizzazione sarà in piazza, proseguendo la lotta che porta avanti da Anni, con una manifestazione nazionale a Roma per continuare a chiedere con forza assunzioni stabili, fine del precariato, assunzioni idonei graduatorie, perché senza personale la sanita pubblica muore.
USB Marche