Riceviamo e pubblichiamo questo contributo dai compagni della redazione Il Pungolo Rosso, già disponibile sul loro sito (vedi qui):
Dal blog “Senza tregua contro i padroni” riprendiamo questo interessante “riepilogo” delle missioni militari all’estero in cui è impegnata l’Italia. A dispetto di coloro che vanno cianciando ancora dell’Italia come una “colonia” degli USA, l’impegno militare italiano mostra l’attivismo del “nostro” imperialismo, volto a proteggere i propri interessi e la propria rete d’influenza nel mondo nel quadro delle alleanze in cui è inserito, e che hanno sempre difeso, e ancora adesso difendono al meglio, i propri interessi di rapina, sfruttamento e oppressione.
Il legame fra intervento militare – sempre “difensivo”, s’intende! – e protezione dei profitti e degli interessi complessivi della “nostra” borghesia è emerso quanto mai chiaramente riguardo alla missione Aspides. In questo caso, ricordiamo che perfino il Consiglio Comunale di Genova ha votato quasi all’unanimità una mozione che chiede al Governo di impegnarsi attivamente nella difesa militare del “libero commercio” di armatori e terminalisti del capoluogo ligure, molto ben rappresentati nell’assise comunale. Non contenti, tutti i consiglieri si sono in vario modo pronunciati a favore di “un cambio di passo” nella politica della “difesa” italiana, denunciando che non è più possibile andare avanti come nel passato, con stanziamenti per gli armamenti e la ricerca bellica inferiori al 2% del PIL. Il coro unanime, rivestito della solita rivoltante ipocrisia “umanitaria”, è stato: prepariamoci alla guerra!
Ancora una volta, si dimostra quanto mai vera la tesi che su tutte le questioni essenziali per gli interessi capitalistici, la borghesia non conosce maggioranza e opposizione, ha un unico e solo partito: quello della difesa dei profitti e del sistema di sfruttamento!
Qualcuno obietterà: però sulla missione Aspides il gruppo Alleanza Verdi Sinistra ha votato contro, e a Genova il consigliere di “Uniti per la Costituzione” ha fatto lo stesso. Notiamo tuttavia che AVS, dopo aver lottato strenuamente per difendere l’avverbio “esclusivamente” riferito agli scopi (difensivi) della missione, anziché “eminentemente”, come nel testo del Governo, ha dovuto arrendersi e votare contro, non prima di aver dato il voto favorevole alle altre due mozioni del governo (sostegno a Kiev e missione a Gaza), dimostrando in tal modo la … radicalità della propria “opposizione”. Il consigliere “d’opposizione” genovese, invece, ha votato contro per sottolineare che la sua opposizione alla missione italiana nasce dal sostegno al presunto campo “progressista” rappresentato da Russia & Co., con il quale intrattiene fruttuosi rapporti politici, documentati dalla sua visita in Bielorussia…
Se fossimo credenti, diremmo: Dio ci protegga da simili “oppositori”! Non essendo tali, ci dedichiamo con forza a costruire l’unico campo che deve interessare i rivoluzionari: quello degli sfruttati di tutti i paesi, in lotta contro l’azione di tutte le potenze statali, grandi e piccole!
Redazione Il Pungolo Rosso
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A larga maggioranza, trasversalmente dai neofascisti governativi di Fratelli d’Italia alla finta opposizione del Partito Democratico & Associati, con poche astensioni e nessun voto contrario il Parlamento della Repubblica italiana ha nuovamente votato a favore della guerra imperialista, questa volta nome in codice: Operazione Aspides.
Per la precisione, facendo seguito al Decreto approvato dal Consiglio dei ministri il 26 febbraio, il provvedimento proroga le missioni internazionali in corso e prevede l’avvio di tre nuove operazioni.
Sempre per la precisione, nella previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), sul capitolo 3006/1 programma 5.8 (Fondo per le missioni internazionali) sono appostati fondi, per il 2024, pari a 1.569 milioni di euro. Un miliardo e mezzo di euro letteralmente “scippati” alla spesa sociale – welfare, sanità, reddito di cittadinanza, ecc. -, per finanziare la “difesa” delle rapine internazionali del Capitalismo euro-atlantico. Non a caso all’indomani della grottesca visita della scodinzolante Meloni dal frastornato padrone “Sleepy” Joe Biden, come affettuosamente chiamato dagli statunitensi.
Con l’Operazione Aspides lo Stato italiano gioca, però, anche in proprio, schierandosi decisamente in difesa dei profittatori capitalistici delle multinazionali “made in Italy” che trafficano nel Mar Rosso che, per estensione, viene trasformato nel nuovo concept di Mare Nostrum di classica definizione imperiale. Nel modo orwelliano in cui siamo costretti a vivere la “difesa della libertà di navigazione” coincide con la difesa dei profitti delle multinazionali ; (profitti) che sono SEMPRE i “loro”, MAI i “nostri”. “Il Canale di Suez rappresenta la principale via commerciale mondiale tra i principali Paesi produttori asiatici e il continente europeo. Facendo un focus sull’Italia scopriamo che ben il 40% del nostro Import-Export passa dal canale di Suez (mentre è il 12% del traffico marittimo globale) e i principali porti italiani sono a rischio di perdere terreno a causa del blocco a favore dei porti nord-Europei di Rotterdam ed Amburgo che sono ‘favoriti’ dalla rotta di circumnavigazione del continente africano”, commenta Luca Longhi, head of Total Return Portfolio di Banca Generali. Spietato e pragmatico – alla guerra per i profitti – , come solo un banchiere dell’oligarchia finanziaria sa essere.
Ma allo spietato pragmatismo in difesa dei profitti capitalistici, si aggiunge il doppio standard, cinico e crudele, degli stessi profittatori. I quali, spudoratamente, risultano “ciechi, sordi e muti” sulle cause del blocco del transito dei commerci imperialisti nel Mar Rosso, legati dalla Resistenza yemenita al genocidio antipalestinese condotto dai sionisti in Palestina, come sin da subito dichiarato.
Nella Striscia di Gaza il genocidio israeliano assume i caratteri della pulizia etnica, della carestia indotta, della distruzione totale e dell’annientamento sistematico di civili indifesi, soprattutto bambini, donne ed anziani. Con le potenze euro-atlantiche che tagliano i fondi all’UNRWA , unico canale internazionalmente riconosciuto di approvvigionamento dei civili palestinesi, poggiando vigliaccamente, a priori, sulla macchina del fango messa in piedi dall’Occupazione sionista per giustificare l’affamamento della popolazione di Gaza.
In questo infame doppio standard sulle “libertà e i diritti civili”, passa quasi inosservata la crudeltà e l’oblio verso la “libertà di navigazione” nello storico mare nostrum Mediterraneo, trasformato in un fossa comune acquatica per migliaia di persone in fuga da guerre, carestie e misera, provenienti dalle coste “povere” dello stesso Mare. Nel mondo distopico concepito dalle oligarchie euro-atlantiche, evidentemente, la retorica della “libertà di navigazione” delle merci profittevoli, viene trasformata nel poliziesco “divieto di navigazione” per quelle che vengono viste come merci avariate umane, di scarso valore aggiunto.
In questo senso il governo fascio-sionista della Meloni – in continuità con quelli che l’hanno preceduto -, si sta dimostrando particolarmente feroce, come la Strage di Stato a Cutro ha ben dimostrato.
Nel 105° anniversario della costituzione dell’Internazionale Comunista, ci sentiamo di riaffermare con forza:
“PROLETARI E POPOLI OPPRESSI DEL MONDO, UNIAMOCI!”.
Per spazzare via il sistema capitalista dalla faccia del pianeta e dalla Storia, una volta per tutte.
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