In questi giorni è successa una vicenda che non ci fa onore, che non fa onore a nessuno, il caso di una coppia omosessuale aggredita all’EUR. A onor del vero va precisato che gli aggressori negano il movente omofobo, e si dichiarano pentiti.
Qual che sia il movente però, un’aggressione per strada è sempre un atto fortemente censurabile, e non adatto ad una società civile.
Coppia omosessuale aggredita all’EUR: il caso, i riscontri
La vicenda nasce il 19 luglio: le prime testimonianze parlano di un’auto che taglia la strada ad una coppia omosessuale, mano nella mano. Ne scenderanno quattro giovani, che prenderanno i due a insulti e cinghiate, riferiti i primi come omofobi.
“Oltre al dolore fisico del pestaggio, ci ha ferito profondamente l’indifferenza di chi ha assistito alla scena – proseguono – Anziché intervenire per aiutarci, queste persone hanno preferito filmare l’accaduto e pubblicarlo sui social, beffandosi del nostro dolore”
Ha riferito uno degli aggrediti evidenziando uno dei mali della società contro cui noi stessi ci siamo più volte scagliati. Ovvero la ricerca feticistica del “video dell’orrore”, o del “video evento” dell’atto violento di turno, in un mondo in cui dinanzi ad atti violenti o persone in oggettiva difficoltà la prima reazione diventa non già soccorrere o aiutare, ma incassare il video virale.
Grazie alle testimonianze raccolte con l’aiuto di Gay Help Line, sono stati individuati i quattro sospettati: i quali però hanno attribuito, con dichiarazioni a mezzo legale, il diverbio a “questioni di viabilità stradale”.
Diverbio che non avremmo mai voluto vedere, né avremmo voluto diventasse l’ennesimo feticcio social di persone che potrebbero aiutare e soccorrere e non filmare e deridere.
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