Cosa sappiamo del mistero delle pecore che si muovono in cerchio

1 year ago 87

di  Lorenza Polistena

Un gregge di pecore si muove in cerchio da giorni. Questa la notizia che, nelle scorse settimane, è rimbalzata su social network e testate online.  Il fenomeno, descritto da centinaia di utenti come “inquietante”, “paranormale” o “apocalittico” potrebbe avere, però, tutt’altra spiegazione. Un elemento fondamentale da precisare è che le informazioni circolate sullo “strano” comportamento, documentato attraverso dei filmati diffusi in rete, sono poco precise e mancano di importanti dettagli. Questo, però, non esclude la possibilità di fare alcune considerazioni, tenendo conto dell’etologia della specie in questione.

Sappiamo che, in Mongolia, un gruppo di pecore si è messo a girare in cerchio per decine di giorni, senza sosta. Un aspetto peculiare è che solamente una parte dei 34 ovili della stessa proprietà ha iniziato a manifestare questo comportamento.

Per cercare di dare una spiegazione al fenomeno sono stati citati comportamenti simili manifestati da altre specie animali. Uno di questi è la cosiddetta “spirale della morte”, osservata nelle formiche legionarie. Per questi animali seguire la scia di feromoni (molecole chimiche usate nella comunicazione) lasciata dalle compagne è fondamentale per la sopravvivenza e per regolare le dinamiche della colonia. Può capitare, però, che alcune formiche, avendo perso la traccia feromonale, si allontanino e inizino a seguirsi formando cerchi concentrici, rimanendo intrappolate nella famosa spirale. Un comportamento che può durare per giorni e che, di conseguenza, le porterà a morire per sfinimento. 

In altre specie animali sono stati documentati comportamenti simili, ma manifestati con motivazioni molto diverse da quella delle formiche legionarie. Ad esempio, la creazione di un gigantesco vortice è stata riportata anche nelle renne. In questo caso, l’ipotesi è che ciascuna renna in presenza di un pericolo inizi a muoversi e, deviando la propria traiettoria, contribuisce alla formazione di una spirale. Così facendo, per un potenziale predatore risulterà più complesso intercettare e predare uno degli animali e i soggetti più giovani e deboli del gruppo, posizionandosi al centro, avranno minore rischio di diventare un bersaglio.

Sebbene alcuni comportamenti abbiano delle caratteristiche comuni e la valutazione in un’ottica comparativa possa risultare interessante, per ogni specie animale non solo è necessario tener conto di un diverso repertorio comportamentale, ma anche dei meccanismi che regolano le interazioni sociali. Dunque, anche se osserviamo uno stesso comportamento, le cause potrebbe essere diverse a seconda della specie.

La notizia delle pecore in Mongolia, inoltre, ha fatto clamore anche perché questo comportamento non sembra essere stato mai documentato in precedenza tra gli ovini, portando molti ad avanzare fantasiose spiegazioni. Focalizzando l’attenzione sulle notizie che abbiamo e sull’etologia della specie possiamo, però, vagliare alcune ipotesi. 

La prima fra queste è che possa essere associato ad un’infezione causata dal batterio del genere Listeria spp. Sebbene questo possa causare una malattia nota come circling disease, il danno cerebrale, di solito, determina un movimento ripetuto in cui gli animali tendono, però, a ruotare su sé stessi, manifestando anche altri disturbi del movimento. In aggiunta a ciò, ulteriori segni clinici caratterizzano il decorso della listeriosi e non si hanno notizie sull’eventuale trasmissione ai soggetti degli ovili adiacenti.  Inoltre, il danno cerebrale è associato ad un esito infausto della malattia entro pochi giorni ed è, dunque, poco probabile che animali infetti sopravvivano per così tanto tempo. Comunque sia, non si ha notizia dell’esecuzione di test diagnostici che potrebbero, eventualmente, confermare la patologia. 

Un’altra ipotesi è quella legata alle condizioni di stabulazione. La manifestazione di comportamenti ripetuti, noti come stereotipie, si può osservare in alcune situazioni in cui non vengono rispettati i bisogni etologici del soggetto (ad esempio la mancanza di spazio per manifestare il normale repertorio comportamentale). Quando un animale si muove seguendo la stessa traiettoria per diverso tempo, si parla di pacing. Non si hanno notizie dettagliate sulla stabulazione delle pecore o sulla scansione temporale delle attività svolte quotidianamente. Non si conoscono le effettive dimensioni dei recinti e se questi fossero adeguati in base al numero di animali o se vi fosse qualche differenza strutturale rispetto agli altri ovili della stessa proprietà. 

Ciò che può portare a fare ulteriori considerazioni è che, come in parte si osserva nei video, i soggetti si univano al cerchio in momenti diversi, associandosi alle compagne già in movimento con il passare del tempo. La spinta a seguire le compagne è molto forte in animali gregari come le pecore ed è funzionale per le attività che vengono svolte in gruppo. Una possibile spiegazione è che una o poche pecore abbiano iniziato a muoversi in tondo senza sosta e altri individui si siano associati al cerchio. In questo caso, la motivazione a manifestare lo stesso comportamento sarebbe differente per ciascun soggetto. In alcuni casi, oltre alla tendenza a seguire altri membri del gregge, potrebbe trattarsi di un comportamento associato allo stress. Qualora venisse esclusa l’inadeguatezza delle condizioni di stabulazione, potrebbero sussistere altri fattori stressanti, come il rilevamento di una minaccia. 

Non sappiamo quando e come questi animali abbiano smesso di girare e se, soprattutto, ci siano state delle ripercussioni a breve o lungo termine sul loro benessere. Come per altri video condivisi in rete, riuscire a trarre informazioni utili alla valutazione del comportamento può essere molto complesso. In questi casi è elevato il rischio di credere che il fenomeno non abbia alcuna spiegazione o che si tratti di un evento paranormale. Alle teorie senza alcun fondamento, però, è necessario contrapporre elementi di valutazione scientifica che ci consentano di osservare questi fenomeni in modo critico, partendo da ciò che conosciamo e da ipotesi verificabili.

Lorenza Polistena è etologa e divulgatrice. La trovate su Youtube e Instagram (canale Behanimal)

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