Viene da domarsi quali siano i criteri di valutazione che determinano certi attestati di merito. Certamente, non tengono conto della tutela delle garanzie per i lavoratori e il rispetto dei contratti.
Quando a premiare un Istituto di Vigilanza è un’associazione di guardie giurate, peraltro, qualcosa sembra stonare. Quando l’istituto premiato è una società più volte segnalata agli organi di vigilanza, alle Prefetture e alle Questure di mezz’Italia per le continue violazioni dei limiti contrattuali ed è la stessa protagonista di contenziosi legali per il mancato pagamento di retribuzioni, allora, è anche preoccupante.
La circostanza sopradescritta è andata in scena il 25 febbraio scorso a Napoli in occasione di una rassegna nella quale l’Istituto di vigilanza Cosmpol S.p.A., tra i più grandi in Italia, è stato premiato durante la manifestazione “Eccellenze Italiane nella Vigilanza Privata e della Sicurezza’’. Se di eccellenza si tratta, sicuramente è riferito ai risultati aziendali e non alla cura dei propri dipendenti.
La società in questione è stata da noi segnalata agli organi competenti per l’abnorme utilizzo del lavoro straordinario in servizi anche di elevata criticità, come i presidi ospedalieri pugliesi. Decine sono state le richieste affinché cessassero le costanti turnazioni di 12 ore giornaliere. Richieste mai ascoltate. Altrettante sono state le diffide per il mancato versamento ai fondi integrativi per il trattamento di fine rapporto. Come anche le diffide per la consegna dei cedolini paga o per la mancata indicazione in busta dei ratei che rendono impossibile ai lavoratori tenere sotto controllo la maturazione delle proprie spettanze. Non da ultimo, decreti ingiuntivi per il pagamento del TFR una volta cessato il rapporto di lavoro.
Pertanto, ci chiediamo come possa un’associazione di guardie giurate premiare una società che, di certo, non ha dimostrato nel tempo alcuna eccellenza nella gestione dei rapporti con i propri dipendenti.
La vigilanza privata, come ormai noto, vive una profonda crisi contrattuale ed economica. I lavoratori sono schiacciati, da una parte, dalla pressione delle società di vigilanza che divorano sempre maggiori fette di mercato grazie all’aggiudicazione di gare al massimo ribasso e, dell’altra, dall’inadeguatezza dei soggetti che avrebbero dovuto rappresentare gli interessi della categoria e non lo hanno fatto.
Se anche le associazioni vicine alle guardie finiscono per premiare le società meno virtuose, allora, la situazione è davvero compromessa.
Nonostante il clima nel quale il comparto è sprofondato, come USB non ci fermeremo e non faremo un passo indietro nella lotta per la difesa di tutti i lavoratori e le lavoratrici che ogni giorno ci danno fiducia.
Non concediamo premi e non riserviamo medaglie agli istituti che violano i contratti collettivi, ma assicuriamo un aperto conflitto affinché ogni violazione venga contrastata e sanzionata.
USB - Vigilanza Privata