Covidiots

2 years ago 39

Il fatto che i media chiedano a filosofi cosa ne pensano delle vaccinazioni, a comici (un po' fuori dai riflettori) come giudichino la campagna vaccinale, a conduttori radiofonici cosa pensano dell'immunità umorale dovrebbe far sorgere agli amanti dei complotti e di chi dice che si sparge "cattiva informazione" qualche sospetto. Non dico sospetti di chissà cosa ma il sospetto che l'informazione, più che a...informare, punti a intrattenere, creare un intrattenimento scottante, "caldo", agitato, magari condito da urla, fatto da persone che si insultano e due schieramenti così da far riconoscere il pubblico che guarda in uno o l'altro fronte.
Quell'informazione che per tanti è "manipolata" deve insospettire quando fornisce notizie stupide (cosa ce ne frega del pensiero di un ingegnere aerospaziale sull'opportunità di vaccinare i bambini?), inutili (cosa me ne faccio dell'opinione di un allenatore di calcio sugli effetti collaterali dei vaccini?). Questa è informazione manipolata.
L'informazione utile è quella che mi fornisce un dato, se è difficile da capire (perché non tutti capiamo i dati che non abbiamo imparato a capire) spiegarlo con qualcuno (riconosciuto per la sua competenza e correttezza) che lo spiega e basta. Questo se parliamo di cose serie, ovvio che se si parla di moda sarà giusto discutere di cappelli o foulard, di nastri rosa o tacchi a spillo, anche ridendo.

Ma su cose serie no.
Sentire l'opinione del calciatore o del regista televisivo non ha importanza, non serve, è inutile. Se un programma di informazione informa male è di basso livello, non serve, è inutile e pure dannoso.
E se vuoi informazioni e non capisci questo sei parte del problema. In fondo sei parte del sistema che tanto dici di combattere. Sei ignorante se non sai, non capisci e se formi le tue idee su basi inventate.

A me questa informazione ha stancato da tempo. Vedo con dispiacere il tentativo di qualche professionista dell'informazione di mantenersi integro, onesto e corretto nel dare le notizie ma purtroppo annega nel mare dei vari opinionisti e esperti da salotto.
Certo che ci sono stati anche professionisti della salute competenti (che lo sono davvero) che hanno sbagliato tutto. Ditemi il senso del fare previsioni a sei mesi o su ciò che accadrà tra un anno su una cosa in continua evoluzione e che ha mille variabili.
Ditemi a cosa serve parlare nei talk show dell'efficacia al 95 o al 91% dei vaccini. Oppure ditemi a chi serve spiegare che "certo, con un vaccino si può pure morire" nel programma della sera, perché poi lo spettatore medio capisce che "sì, con il vaccino si muore" e il ciarlatano rilancia "certo, i vaccini uccidono, lo ha detto anche il professore in TV!".
Non è divulgazione, non è medicina (che si fa all'università, non in TV) è spettacolo. Show, di basso livello e se a questo si aggiunge un po' di voglia di fama e di diventare "opinion leader" (condizione che per un medico è molto vantaggiosa) il danno è fatto.
Perché spesso questi professionisti, bravissimi nel loro lavoro, non sanno parlare con gli altri. Lo vedo ogni giorno. Quando c'è da comunicare una diagnosi infausta spero sempre che questa cosa venga fatta dal collega che sa spiegare e sa comunicare.
C'è molta differenza tra il dire "signora lei ha un tumore e purtroppo è brutto, in genere non lascia speranza, ora vada a prenotare una visita oncologica così inizierà la chemioterapia" e "signora, ci sono delle cellule anomale, tumorali, ci mettiamo assieme a ragionare come fare per ottenere il miglior risultato possibile, intanto rifletta e resto a disposizione per qualsiasi chiarimento".
Lo capite?

Io qui non mi rivolgo a chi si fida della scienza a chi pensa "io non ne capisco niente e chiedo a lui" ma a chi si beve le bufale, a chi va dietro a guru e ciarlatani convinto siano "ribelli" e "contro" un sistema rappresentato dai cattivi quando invece stanno andando dietro a poveri cristi spesso con problematiche personali che li portano a cercare seguito, autostima, apprezzamento e che si sono infilati in questo circo del Covid per farsi notare, a volte mitomani, gente in cerca di riflettori. Personaggi dimenticati da tempo, politici prossimi alle elezioni, giornalisti mandati allo sbaraglio...che si deve fare per campare...
Non a caso tanti "guru" che urlano contro i vaccini si sono vaccinati di corsa.
Ma a noi piace parteggiare, tifare, anche se il tifo è stupido, animalesco, cieco.
È "bello" però fare parte di una squadra.

Medico novax chiede ai suoi colleghi di rinunciare a Satana. Un contributo fondamentale in una pandemia.

Io mi sento sveglio e che ho capito tutto e così non mi vaccino, insulto il ministro, disegno draghi con la faccia verde e le corna da diavolo, mi sono vendicato di anni di problemi economici, nervosismo, stress, non arrivo a fine mese, la colpa deve essere di qualcuno. Cerco quindi di stare con chi ha i miei stessi problemi così mi sentirò parte di una comunità, avere problemi da solo ti fa sentire peggio.

Così se qualcuno mi dice che il ministro mi vuole morto, i medici mi fanno un farmaco velenoso e gli infermieri mi pompano aria nelle vene per uccidermi ho finalmente qualcuno con cui prendermela. E ho pure la mia comunità. Con tanto di "guru".
Se il mio guru è violento e volgare fa quello che in fondo vorrei fare io ma tanto nessuno mi ascolterebbe quindi mi accodo alle sue parole.
Dall'altro lato c'è la squadra dei vaccinati: seri, colti, hanno capito e sono dalla parte giusta. Perché dall'altra parte c'è un piccolo gruppo di idioti, un po' rintronati, con il cappello di stagnola che credono al microchip e ai vaccini velenosi, che poi sono gli stessi che prima credevano agli UFO, alle scie chimiche e al falso sbarco sulla Luna: complottisti. Quale miglior bersaglio per la mia comunità di un gruppo di mezzi stonati che credono ai vaccini pericolosi? Mi unisco al gruppo e tifo per la mia parte.

I primi chiamano i secondi con un soprannome "covidiots" ovvero "gli idioti del Covid", sono i cretini, quelli che non hanno capito niente.
Poi hanno iniziato anche i secondi a chiamare i primi con un soprannome: "covidiots", "gli idioti del Covid", perché sono quelli stupidi, che muoiono perché non vaccinati.
Una riga in mezzo e facciamo una partita.

Ecco, le due squadre sono allettanti, gustose. Ci riuniamo in gruppo e prendiamo in giro gli altri, noi siamo nel giusto, loro sono una massa di cretini. Oggi vinco io, è morto un novax, poveraccio, non si era vaccinato perché credeva ai vaccini assassini, glielo aveva detto un medico amico. Domani vince il novax, è morto un vaccinato, quattordici dosi. Ahahahahahah!!

Perché va così. Tra i giusti ogni tanto muore qualcuno perché il vaccino non può proteggerti se qualche infetto ti sputa in faccia cento miliardi di virus. E i novax ridono. Poi tra i novax muore un altro perché è stupido pensare che il ciclamino rosa possa proteggerti da un virus, quello se ti contagia e tu lo prendi male ti invade i polmoni e ti fa morire soffocato, come con la testa infilata dentro un sacchetto di plastica. E i colti vaccinati ridono (di nascosto perché non si può fare in pubblico, non siamo bestie volgari come loro, siamo bestie discrete).
Bene, grande risultato. Hai vinto. 
Hanno vinto anche gli altri.
E come facciamo a capire chi ha ragione? Se ne sentono di tutti i colori...

E il microchip! Che sciocchezza!
Ma in Svezia hanno iniziato a mettere il microchip.

Ma il grafene? Scherzi?
Eh, c'è uno studio che ha trovato grafene in un vaccino.

E i vaccinati si contagiano come in non vaccinati. Che cretinata!
Ma c'è uno studio e poi lo ha detto Mario Trombolini, professore di sociologia dell'antartide a Vienna.

Non finirà mai. E probabilmente mai ci sarà "pace" tra i due gruppi. Perché sono normali in uno stadio fatto di caos, informazione disordinata e inconsistente e politica che cavalca le insoddisfazioni.

Poi ci sono quelli psicologicamente provati, magari cercano qualcosa da spaccare perché i vaccini con i microsensori 5G non li vogliono e spaccano computer, macchine e muri. D'altra parte la persona che si barrica a casa e mangia con un buco nella mascherina non è, pure lei, ormai psicologicamente provata?
Ce l'hanno con il ministro o il capo del governo? Macché, sono solo esauriti. Gente che va alle manifestazioni, urla "assassino" al poliziotto e quando questo lo tocca si rotola a terra urlando "mi ha aggredito io non stavo facendo niente".

Allora ci deve essere qualcosa che rimetta tutto a posto. Impossibile. Questa linea divisoria è l'unico modo per fare diventare l'argomento interessante. Interessante per chi vende notizie ovviamente, come potremmo tenere il pubblico attaccato alla TV?
Dedichiamo una puntata alla gestione degli hub vaccinali e vediamo come va? Spieghiamo il paradosso di Simpson o la scala logaritmica dei contagi? Che dite?

Perché in fondo stiamo vivendo una cosa normalissima, inutile girarci.
Siamo un'umanità, miliardi in questo pianeta.
Una volta c'era la peste, poi l'influenza, in America persino il vaiolo. E ora è arrivato il Covid.
Con la peste, l'influenza e il vaiolo morivano tutti o quasi ma morivano a milioni. Con il Covid anche ma (nelle parti del mondo che possono permetterselo) tra terapie e vaccinazioni ne salviamo tanti. È successo e succederà.
Fine.

Hanno creato il vaccino, bene, ne vuoi approfittare? Vai, sei fortunato in fondo a essere nato in questo chilometro quadrato e in questo secolo.
Vai e fallo. Ti presenti, ti vaccini e molto probabilmente sei protetto. Sì sì, qualcuno ha febbre, io ho avuto una stanchezza immane per due giorni, sembra che qualcuno sia pure morto per colpa del vaccino (in Italia probabilmente circa venti persone ma saranno di più) se però contiamo le dosi fatte (104 milioni in Italia, quasi 5 miliardi nel mondo) è davvero un rischio assolutamente minimo. Pochi sanno che nei primi anni della vaccinazione antipolio centinaia di bambini si ammalavano di poliomielite e tanti morivano perché quel vaccino aveva questo effetto collaterale, causava la malattia che doveva prevenire ma davanti agli 8000 casi di paralisi da poliomielite in un anno si accettava quel dolore, quel sacrificio. Era talmente evidente il dramma delle nostre famiglie che i genitori, con la paura nel cuore, portavano i bambini alla vaccinazione, era una speranza, una protezione. Dopo due anni i casi di polio in Italia furono 500, dopo venti anni la poliomielite scomparve dal nostro paese.
Non ti vuoi vaccinare?
Temi il 5G, hai sentito Montesano e "due domande me le faccio"? E non ti vaccinare. Secondo me rischi grosso e non ne vale la pena ma va bene, fai tamponi di controllo e così puoi uscire, andare al mercato, mangiare la pizza e lavorare. Che te ne frega? Non è la prima volta.

C'era anche allora, ai tempi della polio, chi non voleva fare il vaccino e anche allora c'erano i gruppi novax e le manifestazioni. C'erano i gruppi contro l'elettricità, i pali del telegrafo e contro gli aerei. Nei congressi medici dell'ottocento c'era chi non voleva le donne in sala operatoria perché "deboli e isteriche". Ci sono sempre stati quelli dalla parte giusta e gli altri da quella sbagliata.
C'erano i buoni e i cattivi.
I giusti e gli stupidi.

Non è cambiato nemmeno il fatto che qualcuno manipolava i due gruppi (i "giusti" erano per ovvi motivi più numerosi, molti di più). Servivano. Per motivi politivi, sociali, perché distraevano l'opinione pubblica da temi più difficili. Ciarlatani, personaggi strani e saltimbanchi hanno sempre fatto parte dell'umanità varia.
Oggi riempiono giornali e palinsesti, oggi facciamo parlare Pippi Franchi e Montesani di malattie infettive e li ascoltiamo in prima serata. Se non succedesse si parlerebbe del gol della Salernitana o del colore della tuta di Madonna che faceva jogging. Serve davvero sapere cosa pensa Heather Parisi (ex soubrette e ballerina della TV italiana) della proteina S?
Invece c'è un'intera filiera che vive di notizie e noi siamo avidi di news. Ma cosa cambia per noi sapere se il virus è a mRNA o a DNA? Per noi cittadini, dico.
Perché certo interesserà scienziati e medici, biologi e bioingegneri ma alla signora Alda pasticcera da Cremona o a Nunzio imbianchino di Avola, cosa interesserà? Niente.
Di questa notizia non se ne farà nulla. Niente. Perché quello che sta succedendo, una malattia infettiva che contagia e uccide, è sempre successo. Una civiltà seria dovrebbe prendere le giuste contromisure, ci sono anche i vaccini, usiamoli, attenzione, pazienza e ne usciremo fuori. Speriamo.

Eppure in TV invitano un critico televisivo, esperto di programmi di intrattenimento, che dice che "lui conosce persone che hanno avuto conseguenze negative dal vaccino" e lo dice così, come se dicesse di aver visto Babbo Natale ma più grave. "Lui" li conosce (io per esempio no, pur essendo medico ma questo non lo direi mai in pubblico) e quindi dobbiamo discutere con lui se esistono le conseguenze negative del vaccino. Immaginate quanta esperienza medica possa avere questo personaggio. Quanti malati curati, quanti farmaci somministrati, terapie endovena, interventi chirurgici, intubazioni o dosaggi avrà curato per poter dire la sua agli italiani, in pubblico, in televisione, sulle conseguenze negative dei vaccini. Immaginate a cosa possa servire questa sua importante opinione.

Questa persona conosce chi "ha avuto conseguenze negative dal vaccino".

Se quindi un critico televisivo conosce persone che hanno avuto conseguenze negative, non un immunologo, un patologo clinico, un internista, uno pneumologo, non l'istituto superiore di sanità o l'agenzia del farmaco ma un critico televisivo, esperienza fondamentale e decisiva nell'ambito della lotta alla pandemia di Covid, ecco che possiamo riprendere a discuterne, animatamente, da ora.
Pronti? Vai!
Giusti e stupidi ascoltano e iniziano a scannarsi. Sul nulla.
SUL NULLA.

Covidiots.

Tutti.

Alla prossima.
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