L’Aurora Boreale e HAARP sono due cose collegate solo nel mondo del complotto: i più mattinieri tra noi avranno assistito alla bellezza di un cielo tinto di rosa da una inusuale, ma naturale, attività magnetica nel Sole.
I più riflessivi di noi avranno pensato alla bellezza del Cosmo, della natura e delle stelle, ma c’è sempre chi davanti a quello che non riesce a comprendere fugge nel complottismo.
E torna ad uno dei mostri del complotto più antichi nel tempo, HAARP.
Demistificare il complotto: l’Aurora Boreale e HAARP non c’entrano niente
Secondo una nota teoria del complotto infatti le “Torri HAARP” sono responsabili di ogni male nel mondo, ovvero lo erano prima che le “torri del 5G” prendessero il loro posto nel mondo delle “informazioni diversamente verificate”.
HAARP è ritenuto infatti responsabile di terremoti, raggi laser, “anestesia magnetica” e altre illusioni, scie chimiche comprese.
In realtà delle bufale su HAARP ne abbiamo parlato a suo tempo, molto tempo fa.
HAARP nasce come una installazione militare e civile per lo studio della ionosfera, operativa fino al 2013 e poi dismessa e rivenduta per uso civile nel 2015.
Parliamo di una installazione che, ad esempio, può simulare gli effetti di disturbo che una tempesta solare può provocare sulle telecomunicazioni, o aiutare a costruire modelli accurati di ciò che accade nella ionofera, rendendola un ottimo “strumento in affitto” per ricercatori.
Le sue origini militari l’hanno resa però in varie illazioni il “braccio armato” della cospirazione delle scie chimiche.
In questo caso i complottisti hanno scoperto uno studio dell’Alaska Fairbanks University (uno degli enti civili che attualmente usa l’installazione accanto a Stanford University, Penn State University, Boston College, Dartmouth University, Cornell University, University of Maryland, University of Massachusetts, MIT, University of California Los Angeles, Clemson University e University of Tulsa).
Basta riflettere: per quanto sia possibile creare una “aurora artificiale”, crearne una che si veda in tutto il mondo è di fatto impossibile.
Il raggio massimo raggiunto da esperimenti simili raggiunge 500 Km, peraltro senza alcuna conseguenza.
Oltretutto sono gli stessi post dei complottisti che denunciano il “male” a evidenziare la falla più grossa nella teoria: se gli esperimenti dell’Alaska University sono finiti il 10, perché abbiamo visto aurore il 10 e l’11 e non nei giorni precedenti, dall’8 in poi?
Inoltre, per essere un esperimento scientifico “segreto” lo stesso era stranamente noto in ogni dettaglio.
Conclusione
Si esclude quindi alcun collegamento in questi giorni tra l’Aurora Boreale e HAARP, e l’esperimento citato dai complottisti è un esperimento della Alaska University teso a valutare la possibilità di identificare rottami cosmici, senza conseguenza alcuna per la salute umana.
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