Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in base a recente decisione del Consiglio dei Ministri, ha formalizzato la pubblicazione dell’elenco dei siti presenti nella Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI) per l’ubicazione del sito del deposito unico delle scorie radioattive.
L’unica novità, visto che l’elenco delle aree idonee è noto da tempo, è la manifestazione di disponibilità (validità 30 giorni) per gli Enti locali ad autocandidature sia per Comuni il cui territorio è potenzialmente idoneo sia per Comuni non individuati, ma che chiedono un riesame del proprio territorio per verificarne l’eventuale idoneità.
Analogamente potrebbe farsi avanti il Ministero della Difesa per aree militari.
Circa un miliardo di euro di investimenti nel sito prescelto sono certamente allettanti e c’è chi si è già fatto avanti, come il sindaco di Trino (VC).
La situazione appare decisamente complessa e faremo, come sempre, la nostra parte per evitare danni ambientali e sanitari, nonché fesserie di vario genere, per quanto possibile.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
dal sito web istituzionale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica
Nucleare, pubblicato l’elenco delle 51 aree idonee alla localizzazione del Deposito nazionale.
Entro 30 giorni i territori non presenti nella proposta possono avanzare la propria candidatura.
Roma, 13 dicembre 2023 – Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato sul proprio sito istituzionale l’elenco delle aree presenti nella proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI), che individua le zone dove realizzare in Italia il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e il Parco Tecnologico, al fine di permettere lo stoccaggio in via definitiva dei rifiuti radioattivi di bassa e media attività. La Carta e’ stata elaborata dalla Sogin, sulla base delle osservazioni emerse a seguito della consultazione pubblica e del Seminario nazionale condotti dopo la pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI), e approvata dall’Ispettorato nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (Isin). La Carta Nazionale delle aree idonee individua 51 zone i cui requisiti sono stati giudicati in linea con i parametri previsti dalla Guida tecnica Isin, che recepisce le normative internazionali per questo tipo di strutture.
Gli enti territoriali le cui aree non sono presenti nella proposta di CNAI, nonché il Ministero della difesa per le strutture militari interessate, possono entro trenta giorni dalla pubblicazione della Carta, presentare la propria autocandidatura a ospitare il Deposito nazionale e il Parco tecnologico e chiedere al MASE e alla Sogin di avviare una rivalutazione del territorio stesso, al fine di verificarne l’eventuale idoneità.
Possono inoltre presentare la propria autocandidatura, entro lo stesso termine, anche gli enti territoriali le cui aree sono presenti nella proposta di CNAI.
Le autocandidature devono essere inviate ad entrambi i seguenti indirizzi PEC:
MASE: CEE@Pec.Mite.Gov.it
Sogin S.p.A.: depositonazionale@pec.sogin.it
(foto da mailing list ambientaliste, S.D., archivio GrIG)