Diecimila in corteo a Genova da tutta Italia con il Calp e USB per la pace e contro l’economia di guerra

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In diecimila si sono ritrovati da tutta Italia al porto di Genova per dare vita alla manifestazione nazionale organizzata dai portuali del Calp e da USB per la pace, contro l’economia di guerra e il carovita.

Da decenni non si vedeva nel capoluogo ligure un corteo tanto partecipato e combattivo, aperto dagli striscioni “Stop ai traffici d’armi nei porti” e “Abbassate le armi, alzate i salari”, dietro i quali erano presenti le delegazioni di tutti i porti italiani, oggi in sciopero per la sicurezza dopo le ultime morti sul lavoro registrate a Trieste e Civitavecchia e, tra le altre, dei lavoratori della logistica, degli studenti in lotta contro le sparate del ministro Valditara.

Il corteo si è mosso da lungomare Canepa alle 15,30, in ritardo rispetto all’orario fissato, per attendere l’arrivo dei partecipanti da Torino, il cui treno è stato bloccato a lungo dalla polizia ferroviaria senza valide motivazioni.

La manifestazione si è conclusa in piazza De Ferrari dopo aver attraversato il porto sfilando sotto la Lanterna, chiedendo pace e salario, e urlando a gran voce il no alla guerra e all’economia del carovita che ingrassa le multinazionali e la speculazione finanziaria, strangolando le popolazioni di tutto il mondo.

Unione Sindacale di Base

 

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