Nelle nostre città e nei nostri paesi stiamo raggiungendo picchi di assurdità pseudo-ecologica decisamente notevoli.
A Dolianova (SU) un maestoso Pino rischia seriamente di esser tagliato perché disturba la realizzazione di un tratto di pista ciclabile.
Il povero albero ha il torto di vivere nel sagrato dell’antica Chiesa di S. Maria, nel centro storico, e di dare ossigeno, ombra, identità del luogo.
L’ordinanza sindacale contingibile e urgente n. 5 del 3 maggio 2023 che ne dispone l’immediato abbattimento appare palesemente illegittima, in quanto non è dimostrato alcun pericolo per l’incolumità pubblica, ma solo la volontà di realizzare il tratto di pista ciclabile e di sistemare il marciapiede.
L’abbattimento di un albero per ragioni di dichiarata pericolosità dev’essere – per giurisprudenza – sostenuto da adeguate perizie che ne dimostrino l’effettivo rischio.
Eppure esistono soluzioni tecnologiche avanzate, supportabili anche con fondi P.N.R.R., per salvaguardare alberi, apparati radicali, marciapiedi e viabilità. Ci vuole, però, la volontà di perseguirle.
Fra l’altro, la Chiesa di S. Maria, il sagrato (dove vive il Pino), la Via S. Maria, in pieno centro storico, sono beni culturali (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e non risulta alcuna autorizzazione in proposito al taglio.
Il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha, quindi, inoltrato (8 maggio 2023) specifica istanza di revoca o annullamento in via di autotutela dell’ordinanza sindacale di abbattimento, coinvolgendo il Ministero della Cultura, il Prefetto di Cagliari, la Soprintendenza cagliaritana per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, il Comune di Dolianova, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale.
Lasciate vivere in pace quel povero Pino, pista ciclabile e marciapiedi si possono realizzare diversamente.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
(foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)