Una visione inusuale si è presentata agli occhi di un manager lombardo, in visita in Sardegna con la figlia quattordicenne. Una visione fuori dal tempo, fuori dalla logica, oseremmo dire fuori dall’etica del lavoro stessa.
Una donna in bikini, riversa su un buffet e cosparsa di cioccolata, oggetto tra le tartine e i dolcetti serviti. Non una statua ma una “statua di carne”, una donna vera e viva.
Donna ricoperta di cioccolato nel buffet di un hotel: le proteste
Il manager ha affidato il suo sfogo a Linkedin, con un lungo appello conclusosi con le parole
Rispettare l’ambiente e le persone attraverso un turismo più sostenibile offrendo ai propri clienti attività personalizzate e prodotti tipici del territorio e permettere che nelle proprie strutture ci siamo questi comportamenti, dove il corpo di una donna, di una lavoratrice, sia equiparato a quello di una stoviglia per assecondare l’occhio malizioso dì qualcuno.
Sono in vacanza con mia figlia di quattordici anni ed il suo commento è stato: “papà che schifo, questo non è un paese dove potersi realizzare”.
Immediate le scuse della struttura, nel commento al post, che dichiara
Stiamo intraprendendo azioni immediate per affrontare questo episodio in modo costruttivo e per garantire che in futuro nessun cliente debba sentirsi offeso in alcun modo.
L’imprenditore a sua volta ha replicato rilevando di non aver avuto riscontro nella struttura stessa, ma possiamo concordare che nel 2023 una “donna stoviglia” coperta di cioccolata, stoviglia tra le stoviglie, non dovrebbe avere luogo.
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