Dsa, scatta la sorveglianza Ue su Big Tech. Breton: dal 25 agosto si cambia

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Allinearsi o prepararsi a lasciare il mercato europeo. L’ombra dell’aut aut legato all’applicazione del Digital Services Act si allunga sulle big tech, intercettando social network e motori di ricerca.
E non è escluso che resti limitato all’Unione Europea. Visto che, in Inghilterra, il governo di Rishi Sunak ha presentato un disegno di legge dai contorni analoghi.

I nomi

Sulla Gazzetta Ue ci sono i nomi delle 19 piattaforme interessate dal provvedimento, coinvolgendo quelle che a fine febbraio hanno dichiarato di avere oltre 45 milioni di utenti attivi al mese.
Le cifre toccano Google (con Search, Maps e Play), l’AppStore di Apple, Meta (con Facebook, Instagram e Youtube), il marketplace di Amazon, Microsoft (con Bing e LinkedIn), e poi ancora Twitter, le cinesi TikTok (di proprietà del colosso Bytedance) e AliExpress, Booking, Pinterest, Snapchat, Wikipedia e Zalando.

Breton ‘sceriffo’ del ‘far west digitale’

Per loro, è scattato il nuovo avvertimento del commissario per il Mercato interno, Thierry Breton. “Il conto alla rovescia è iniziato”, ha detto, indicando nel 25 agosto il termine più importante. Da quel momento “dovranno cambiare i loro comportamenti” se vorranno restare in Europa.

Le richieste Ue

Quattro mesi di tempo per “rispettare pienamente gli obblighi speciali” previsti dal regolamento Ue, ha ricordato Breton, mettendo l’accento sulla necessità di trasparenza e tutele per gli utenti, con particolare attenzione per i minori.

Nei dettagli, ricorda Ansa, le piattaforme dovranno produrre analisi dei rischi connessi ai loro servizi in termini di diffusione di contenuti illegali, violazione della privacy o della libertà di espressione, ma anche in materia di salute o sicurezza pubblica, compreso il benessere psicologico dei minori. E poi predisporre strumenti adeguati per una moderazione dei contenuti più affidabile – con la rimozione tempestiva di quelli illeciti -, oltre ad aprire i propri algoritmi ai servizi Ue e offrire l’accesso ai dati ai ricercatori autorizzati.

Regole che vanno ad aggiungersi ai precetti del Dsa validi anche le società più piccole, che entreranno di fatto in vigore il 17 febbraio 2024. E che prevedono una stretta sulla profilazione, il divieto di utilizzare i dati sensibili degli utenti (sesso, orientamento politico, appartenenza religiosa, ecc.) per pubblicità mirate, e obblighi di trasparenza.

Stress test

A rendere più ripida la salita per i colossi digitali ci saranno anche una serie di stress test che Breton è deciso a condurre in prima persona. Prima in California, a giugno, su inusuale invito di Musk nel quartier generale di Twitter.
E poi in Asia da TikTok, per capirne meglio “le origini” e “le innovazioni”.
E presto l’avvertimento potrebbe arrivare anche ad altre “quattro o cinque” major. Gli indizi portano a Telegram, AirBnB, PornHub e Spotify.

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