È davvero possibile cancellare un hard disk con una calamita? Ma soprattutto, perché ci facciamo questa domanda? L’archetipo risale a ormai decenni di storia di Internet.
Decenni che ci hanno lasciato la gag del personaggio che, in pericolo vero o “esagerato”, chiede ad un suo amico di “cancellargli il disco fisso” per evitare di esporre mogli, fidanzate e famiglia ad improbabili collezioni di porno e altre “vergogne segrete”.
Se anche voi siete in quella situazione, e pensate che alla brutta una calamita da frigo vi aiuterà, in realtà rischiate di restare nei vostri guai.
È davvero possibile cancellare un hard disk con una calamita?
Era in realtà consigliato evitare di esporre i floppy disk, le memorie di massa ormai dei tempi che furono, ad un monitor CRT in modo costante, in quanto all’avvio essi usavano una carica magnetica per “demagnetizzare” la “shadow mask”, la parte frontale responsabile per il “guidare” gli elettroni attraverso i vari colori.
Ma era un percorso lento e non istantaneo: lasciare un floppy sul monitor non l’avrebbe smagnetizzato nel lungo periodo, cosa che richiedeva posarvi su un magnete al neodimio.
Per quanto riguarda gli hard disk? Dobbiamo distinguere due tipologie
Per i dischi fissi meccanici, ancora esistenti ma in via di dismissione, non basterà una calamita da frigo. Un “normale” magnete con una forza adesiva di 200 kg produce sui poli solo 0,5 tesla circa e a una distanza di un centimetro appena 0,3 tesla circa: la testina di un disco fisso meccanico supera gli 0,5 tesla.
Passare una calamita da frigo su un hard disk staccato dal computer, o addirittura sulla scocca del computer sperando di smagnetizzarne le memorie non servirà a molto: su un disco acceso potrebbe comunque interferire con la testina di lettura/scrittura, montata su un braccetto tipo giradischi, corrompendo il processo di lettura/scrittura o inducendo danni meccanici da movimento o strofinio. Niente comunque che non possa impedire il recupero dei dati che vorreste devastati.
Per gli ormai onnipresenti dischi SSD bisognerebbe salire di potenza ad un magnete in grado di interferire col ferro nel sangue. Un disco SSD non potrà essere corrotto dal magnetismo, ma un campo magnetico intenso potrà danneggiare le componenti elettroniche intorno alla memoria flash, rendendo il disco inaccessibile ma non da un esperto che, dissaldata la memoria flash, potrà ben recuperarla.
Ma parliamo di magneti di una potenza immonda e sicuramente non reperibili facilmente in giro.
La soluzione? Tenete i vostri porno su un disco esterno, e chiedete all’amico di spaccare il disco a martellate durante il vostro funerale, buttare i pezzi in diversi piloni di cemento e sperare dii non essere visto.
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