Economia Circolare 2030: priorità, cantieri e opportunità per raggiungere gli obiettivi europei. Ne parleremo il 3 e il 4 luglio durante l’undicesima edizione di EcoForum, la conferenza nazionale sull’economia circolare.
Come raggiungere gli obiettivi europei di economia circolare al 2030?
In Italia, l’economia circolare rappresenta uno dei pilastri fondamentali della transizione ecologica.
Abbiamo già molte esperienze virtuose di comuni, consorzi, aziende pubbliche e private, che praticano quotidianamente l’economia circolare.
Tuttavia, rimangono ancora diversi ostacoli da rimuovere e ritardi da colmare: norme farraginose, autorizzazioni lente, controlli pubblici a macchia di leopardo, e progetti calati dall’alto. Questi problemi impediscono a questo modello economico di decollare in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale.
Di economia circolare e di impianti e strategie, ne parleremo durante l’undicesima edizione di EcoForum, la conferenza nazionale sull’economia circolare, organizzata da noi con La Nuova Ecologia e Kyoto Club, e in collaborazione con Conai e CONOU, e con il patrocinio del MASE e della Regione Lazio.
Impianti e strategie
Bisogna implementare la capacità impiantistica di riciclo e riuso, a partire dalle filiere più urgenti, come quella dell’organico, colmando il divario tra nord e centro sud del Paese e fermando il turismo dei rifiuti verso le regioni più infrastrutturate, perseguendo la strategia “Rifiuti zero, impianti mille” che predichiamo da anni.
Ma la transizione richiede anche di rafforzare, innovare e avviare filiere strategiche come quelle per l’approvvigionamento delle materie prime critiche e dei RAEE o dei rifiuti tessili, la nuova frontiera per cominciare a decarbonizzare un settore importante come quello della moda.
Costruiamo innovazione
In una fase così importante per l’avvio concreto dell’economia circolare nel nostro Paese il messaggio trasversale è “costruire innovazione”, in che modo?
Questi i nostri tre grandi obiettivi:
- Consolidare e rafforzare nei territori i principi cardine della gerarchia della gestione dei rifiuti (4R). Le parole chiave da perseguire sono prevenzione, riduzione, riuso, riciclo, recupero, qualità della raccolta, preparazione per il riutilizzo, materie prime seconde, Ecodesign, ricerca, innovazione.
- Sostenere lo sviluppo di filiere e settori strategici nel panorama nazionale, dal tessile alle materie prime critiche, dai rifiuti speciali ai Raee passando per lo spreco alimentare, per facilitarne una virtuosa, innovativa e sostenibile realizzazione. Sostenere ricerca e sviluppo di nuove soluzioni per affrontare le sfide dell’era digitale anche in questi settori.
- Accompagnare la realizzazione degli impianti necessari alla rivoluzione circolare del Paese, visti come un’opportunità di riqualificazione sociale, risanamento ambientale e rilancio economico dei territori, guidandoli nella scelta e nella realizzazione di nuovi impianti e nella riqualificazione di quelli già esistenti.
La strada è in salita e bisogna cambiare passo, mettendo a frutto le esperienze virtuose e di successo che fanno già parte del patrimonio e del know how italiano. E va fatto subito e bene.
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