Editoria, Bartoli: morte giornalismo problema per democrazia

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“Il verosimile è nemico del vero, questa è la discriminante. Il punto è che non muoia il giornalismo, questo sarebbe un problema per la democrazia, per la libertà”. A dirlo Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine dei giornalisti, nella giornata conclusiva degli stati generali della parola, dell’informazione e dell’editoria.

Organizzati dall’ordine dei giornalisti Sicilia con l’ordine dei giornalisti nazionale e la Fondazione Taormina Arte l’incontro ha celebrato i sessant’anni dalla legge istitutiva dell’ordine dei giornalisti del 1963. Mettendo in luce tutte le sfide che la professione deve affrontare.
Durante la seconda giornata di lavori, condotta dai giornalisti Elvira Terranova e Nino Randazzo, si sono svolti due incontri tematici. Sul palco di Palazzo dei Congressi si sono alternati, come relatori e moderatori (in presenza e da remoto), Angelo Baiguini, Andrea Peria Giaconia, Fabio Pilato, Vittorio Corradini, Carlo Bartoli, Paolo Liguori, Fabio Rossi, Paolo Ruffini, Vincenzo Varagona, Giuseppe Ardica, Carmelo Lazzaro Danzuso.

“I problemi cambiano nelle loro forme, ma non nella loro essenza. Se non verifico una notizia faccio danno comunque, a prescindere dalla piattaforma che utilizzo”, ha rimarcato Bartoli, citato da Ansa.
Che poi ha lanciato un appello alla politica. “Deve ascoltarci, per quanto riguarda le querele temerarie, per quanto riguarda il futuro della nostra professione, il futuro delle carte dell’Ordine che festeggiano sessant’anni”.

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