Questo articolo riassume le principali tendenze della disinformazione identificate a novembre 2022 in Europa dal network di fact-checker e debunker di Edmo. Qui l’elenco delle organizzazioni di fact-checking che hanno fornito i propri dati per la realizzazione del report.
A novembre 2022 le 28 organizzazioni che fanno parte del network Edmo e che hanno contribuito alla realizzazione di questo report hanno pubblicato in totale 1.209 articoli di fact-checking. Di questi, 180 (il 15 per cento) hanno riguardato la guerra in Ucraina, 120 (il 10 per cento) hanno trattato tematiche relative alla pandemia di Covid-19 e 122 (il 10 per cento) si sono occupati di cambiamento climatico. Le percentuali sono simili a quelle rilevate negli ultimi mesi.
La quota di articoli dedicati alla disinformazione a tema Ucraina è scesa leggermente, passando dal 22 per cento rilevato a ottobre al 15 per cento di novembre, probabilmente a causa di una generale diminuzione dell’attenzione dedicata alla guerra in seguito alla liberazione di Kherson, l’11 novembre.
Le narrative principali
A novembre 2022 i mondiali di calcio maschile in Qatar hanno riacceso la disinformazione relativa alle presunte simpatie degli ucraini per l’ideologia nazista, con la diffusione di notizie false secondo cui i tifosi ucraini avrebbero mostrato simboli nazisti durante il torneo. Gran parte della disinformazione, però, ha riguardato la corruzione nel Paese, per esempio con casi di disinformazione secondo cui gli aiuti dell’Unione europea sarebbero stati rubati; ma non solo: anche notizie infondate su dei presunti ufficiali ucraini che avrebbero acquistato proprietà immobiliari in Svizzera utilizzando gli aiuti inviati dagli Stati Uniti, o ancora, false narrazioni secondo cui le armi inviate in Ucraina finirebbero in mano ai criminali.
Altri filoni di disinformazione già diffusi in passato hanno continuato a circolare anche a novembre: i rifugiati ucraini si approfitterebbero dei servizi dei Paesi europei; le vittime ucraine non sarebbero altro che attori; la Russia e i suoi cittadini verrebbero discriminati; il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarebbe corrotto e non godrebbe del sostegno del popolo (questa narrativa, in particolare, è stata legata alla liberazione di Kherson).
Per quanto riguarda invece la pandemia di Covid-19, i principali filoni di disinformazione individuati a novembre sono stati simili a quelli già rilevati in passato. Inoltre, alcuni di questi stanno ora circolando in relazione all’influenza.
Situazione simile anche per il cambiamento climatico, con l’aggiunta però di una nuova narrativa secondo cui il petrolio «si rigenera più velocemente rispetto al tempo impiegato per estrarlo»
Le esplosioni in Polonia
Il 15 novembre un missile ha colpito il territorio della Polonia, vicino al confine con l’Ucraina. L’incidente si è verificato durante un attacco russo contro città e infrastrutture energetiche ucraine. Le indagini sono ancora in corso, ma gli Stati Uniti, la Nato e le autorità polacche hanno riferito che, con tutta probabilità, si è trattato di un missile di difesa ucraino che non è riuscito a intercettare un obiettivo russo ed è caduto in Polonia.
Inizialmente, molte notizie false hanno sostenuto che la Russia fosse responsabile dell’attacco e hanno quindi fatto riferimento a una possibile attivazione dell’articolo 5 del Trattato Nato, relativo alla mutua difesa. In seguito, si è diffusa una teoria complottista secondo cui l’Ucraina avrebbe colpito volontariamente la Polonia, nel tentativo di coinvolgere la Nato e scatenare una guerra nucleare.
Le tre notizie false più diffuse a novembre
A novembre 2022 le tre notizie false più diffuse nell’Ue, secondo i dati raccolti da Edmo, sono state: “Died Suddenly”, un documentario che diffonde teorie complottiste e informazioni false o fuorvianti sui vaccini contro la Covid-19; i tifosi ucraini hanno mostrato simboli nazisti durante i mondiali di calcio maschile in Qatar; video, immagini e notizie false relative a presunte frodi nelle elezioni americane di metà mandato.
La disinformazione nazionale
Considerando invece alcuni dei Paesi coinvolti nel report Edmo di novembre 2022, le storie di maggior rilievo circolate a livello nazionale sono state:
In Germania, il partito politico AfD ha attivato un sito web per raccogliere segnalazioni su presunti blackout nel Paese. Il partito però non controllava le segnalazioni, e quindi ogni utente poteva aggiungere eventi non verificati. Correctiv ha contattato gli operatori per chiedere se effettivamente fossero stati rilevati blackout nei luoghi indicati: su cinque segnalazioni analizzate, quattro erano false.
In Spagna, account troll che impersonificano profili e personalità politiche di sinistra mescolano contenuti politici con temi particolarmente controversi, con l’obiettivo di screditarli.
In Svezia, influencer mediorientali continuano a diffondere la notizia secondo cui i servizi sociali starebbero rapendo i bambini. In questo caso, il bambino adottato da una coppia omosessuale sarebbe in realtà «un bambino musulmano che è stato rapito».
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