Il mondo deve raddoppiare i progressi in materia di efficienza energetica entro il 2030, triplicando gli investimenti nel settore.
Ciò è fondamentale se si vogliono azzerare le emissioni nette di CO2 entro il 2050 e limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C entro la fine del secolo, migliorando al contempo la sicurezza e l’accessibilità energetica.
È quanto emerge da una nuova analisi dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), pubblicata in vista di un’importante riunione ministeriale sull’efficienza energetica prevista questa settimana in Francia.
Accelerare l’efficientamento energetico dall’attuale 2,2% a oltre il 4% annuo entro il 2030 consentirebbe riduzioni vitali delle emissioni di gas serra.
Allo stesso tempo, permetterebbe di creare posti di lavoro, ampliare l’accesso all’energia, ridurre le bollette energetiche, diminuire l’inquinamento atmosferico e ridurre la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili, oltre ad altri benefici sociali ed economici, secondo il rapporto.
Andamenti recenti e futuri
Il mercato delle principali tecnologie di efficienza energetica sta crescendo.
Le vendite di pompe di calore sono aumentate di oltre il 10% a livello globale nel 2022 e di quasi il 40% in Europa. La quota di veicoli elettrici nelle vendite globali di autovetture nel 2022 è stato del 14% e si prevede che salirà al 18% quest’anno.
Il 2,2% di sviluppo dell’efficienza energetica globale registrato l’anno scorso è il doppio della media dei cinque anni precedenti. A fronte di ciò, la domanda globale di energia è cresciuta dell’1% l’anno scorso, ma senza i progressi in materia di efficienza energetica, la crescita della domanda sarebbe stata quasi tre volte superiore.
Si prevede che nel 2023 gli investimenti in efficienza energetica raggiungeranno livelli record, nonostante un rallentamento della crescita economica su base annua, dato che l’elevato costo del capitale incide pesantemente sui potenziali nuovi progetti.
Questo non basta, secondo gli autori del rapporto, intitolato “Energy Efficiency: The Decade for Action” e visionabile dal link in fondo a questo articolo.
Politiche
Secondo le politiche previste e annunciate, gli investimenti legati all’efficienza dovrebbero aumentare del 50%. Tuttavia, per raddoppiare i progressi annuali, gli investimenti nel settore devono triplicare dagli attuali 600 miliardi di dollari/anno a oltre 1.800 miliardi di dollari entro il 2030.
“Oggi assistiamo a un forte slancio a favore dell’efficienza energetica. I Paesi che rappresentano oltre il 70% del consumo energetico mondiale hanno introdotto politiche di efficienza nuove o migliorate dall’inizio della crisi energetica globale, oltre un anno fa”, ha detto direttore esecutivo della Iea, Fatih Birol, in una nota.
“Ora dobbiamo ingranare una marcia in più e raddoppiare i progressi in materia di efficienza energetica entro la fine di questo decennio”, ha aggiunto il capo della Iea.
La politica avrà un ruolo cruciale nel determinare se il mondo riuscirà a raggiungere l’efficienza energetica nel breve, medio e lungo termine.
Il piano RePowerEU in Europa, l’Inflation Reduction Act negli Stati Uniti e l’iniziativa Green Transformation (GX) in Giappone sono alcuni esempi di politiche volte a realizzare nuovi sforzi per realizzare l’agenda dell’efficienza energetica.
Anche diverse economie emergenti e in via di sviluppo, tra cui India, Cile e Sudafrica, hanno adottato misure crescenti per mettere l’efficienza energetica in primo piano.
“Il risparmio e l’efficienza energetica sono le risposte più semplici e ovvie alla crisi energetica e a quella climatica. Sono una delle azioni più cruciali per le transizioni energetiche pulite”, ha detto il ministro francese per la Transizione Energetica, Agnès Pannier-Runacher, che ospiterà la riunione ministeriale.
Posti di lavoro e altri benefici
Oggi il settore dell’efficienza energetica impiega decine di milioni di persone in tutto il mondo.
Aumentando gli obiettivi, le attività di efficienza energetica potrebbero creare altri 12 milioni di posti di lavoro a livello globale entro il 2030.
È importante notare che una domanda energetica più efficiente e ridotta favorisce un più rapido progresso verso l’accesso universale a un’energia moderna e conveniente nelle economie emergenti e in via di sviluppo.
Il passaggio a un’elettrificazione efficiente attraverso la graduale eliminazione della combustione tradizionale di biomasse come carbone e legna per il riscaldamento e la cottura dei cibi comporta anche molteplici benefici in termini di miglioramento della qualità dell’aria e della salute di centinaia di milioni di persone nel mondo.
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