62 lavoratori del reparto carni di Esselunga sono stati licenziati / sospesi perché si sono opposti allo sfruttamento. Chiediamo a i clienti Esselunga che esprimano la loro solidarietà rifiutando l’acquisto della carne fino a che i 62 lavoratori non saranno riammessi al lavoro rispettando i loro diritti.
La carne venduta nei supermercati Esselunga è lavorata dai disossatori e mondatori dello stabilimento di Pioltello Limito (MI).
Qui la cooperativa C.M. Services opera da parecchi anni con oltre 60 lavoratori, imponendo a questo lavoro di per sé faticoso ritmi pesanti che logorano l’organismo, di fatto un lavoro a cottimo. Due anni fa 14 lavoratori che rifiutarono questi ritmi per lavorare normalmente, sono stati licenziati. Il loro rappresentante sindacale SI Cobas era stato licenziato qualche mese prima con motivazioni pretestuose.
Il 30 aprile è scaduto un secondo appalto nello stesso reparto, gestito dalla EOS, con una trentina di lavoratori. Per 10 anni essi hanno lavorato, senza cottimo e senza problemi, ma Esselunga ha deciso di trasferirli alla C.M. Services.
Un accordo sindacale sottoscritto anche da Esselunga prevedeva l’applicazione della “clausola sociale”, ossia il passaggio diretto da EOS a C.M. Services, mantenendo le stesse condizioni salariali e normative precedenti, compresa l’anzianità. Ma C.M.
Services ha detto loro che se volevano lavorare dovevano accettare un’assunzione come nuovi assunti, senza anzianità e con il lavoro a cronometro.
22 lavoratori EOS, iscritti al SI Cobas, hanno respinto questo ricatto e il 29 aprile hanno scioperato contro la violazione dell’accordo, sostenuti da 40 lavoratori C.M. Services, pure iscritti al SI Cobas, scesi in sciopero per solidarietà. C.M. Services, al posto di applicare l’accordo ha bloccato i badge dei 40 sospendendoli “cautelarmente”, di fatto un pre-licenziamento. Risultato: dal 30 aprile 62 macellai che lavorano per Esselunga
sono a casa, colpevoli di opporsi al supersfruttamento, sono a casa, licenziati o sospesi!
Una condotta antioperaia e antisindacale che Esselunga sta coprendo, in violazione degli accordi.
Il 30 aprile, nell’ambito dello sciopero nazionale della logistica, i lavoratori licenziati e sospesi hanno picchettato i quattro ingressi del complesso Esselunga di Pioltello dalle 6 di mattina. La Polizia in tenuta antisommossa è intervenuta a sgomberare i picchetti nel pomeriggio, ma Esselunga per la prima volta da parecchi anni ha dovuto chiudere i negozi il 1° Maggio, perché gli scaffali della carne e dei prodotti freschi erano sguarniti.
La lotta contro i licenziamenti continuerà fino alla riammissione dei lavoratori e all’abolizione del cottimo obbligatorio, con il sostegno del SI Cobas.
In attesa di una soluzione positiva della vertenza, dopo un primo incontro in Prefettura martedì 7, chiediamo a tutti i solidali di sostenere le iniziative di lotta, e ai clienti abituali Esselunga di boicottare i negozi e comunque non acquistare più carne fino a quando i lavoratori che hanno osato lottare saranno tenuti fuori.
Si Cobas
L'articolo [ESSELUNGA] No ai 62 licenziamenti del reparto macellazione carni di Milano. Operai in lotta contro sfruttamento e repressione, per migliori condizioni proviene da "TOCCANO UNO TOCCANO TUTTI".