Si è concluso con un verbale di mancato accordo il tavolo convocato in videoconferenza dal Ministero del Lavoro per l’esame congiunto della richiesta di cassa integrazione straordinaria in deroga avanzata da Acciaierie d’Italia. A seguire le dichiarazioni dei rappresentanti USB per gli stabilimenti di Taranto e Genova.
Franco Rizzo Esecutivo Confederale USB: “L’USB continua ad essere coerente rispetto alla posizione assunta a marzo quando ha deciso di non firmare l’accordo sulla cigs per i dipendenti dello stabilimento tarantino. Non c’era allora come non c’è oggi alcuna prospettiva per i lavoratori diretti, né per gli ex Ilva in Amministrazione Straordinaria. Non c’è alcuna possibilità di discutere in ottica futura, ma si procede a tentoni al fine di gestire l’emergenza, man mano che si presenta, senza avere la minima lungimiranza per capire che c’è bisogno di programmazione. Gravissimo quello che accade in questo caso, in cui siamo addirittura a pochi giorni dalla scadenza dell’ammortizzatore sociale senza sapere minimamente cosa accadrà. È da tanto tempo ormai che ripetiamo al Governo che va individuata una soluzione, ma solo ora sta valutando strade percorribili per evitare che da lunedì prossimo, 19 giugno, 2.500 lavoratori del sito tarantino, siano assolutamente privi di reddito. È inoltre tanto che ribadiamo che la soluzione passa attraverso l’aumento di capitale e l’estromissione di un privato che non ha nessuna intenzione di rilanciare lo stabilimento, piuttosto lo sta affossando. Attendiamo un provvedimento ad hoc, ma in assenza di certezze in merito ed in considerazione del pochissimo tempo a disposizione, l’Unione Sindacale di Base preannuncia azioni di mobilitazione. Nella partita tra Governo e socio privato, ArcelorMittal, i lavoratori non faranno la parte del pallone. Si assuma un atteggiamento di responsabilità nei confronti delle famiglie dei lavoratori che in queste ore temono per il loro futuro, e di rispetto nei confronti della comunità tutta”.
Fabio Ceraudo, USB Genova: “Vale la pena sottolineare il valore sociale che il sindacato tutto dovrebbe esprimere, ma che viene interpretato solo dall’Unione Sindacale di Base che sin da subito non ha firmato l’accordo. La Fim e la Fiom di Genova hanno condiviso l’accordo per poi, di fronte all’evidenza dei fatti, dissociarsi, mentre la Uilm, sempre sul territorio, ha nell’ultima conferenza stampa, d’accordo con gli altri sindacati, escluso l’USB facendo prevalere le ragioni dei confederati su quelle dei lavoratori. Noi proseguiamo sulla nostra strada, considerando la coerenza un elemento irrinunciabile”.
USB Lavoro Privato – Industria