Venezia, 04/06/2024 - Extinction Rebellion appende un enorme foglio di via dal balcone di palazzo Papadopoli, al centro di uno scandalo che coinvolge sindaco e comune. “Crimini Ambientali: foglio di via dal Comune di Venezia”: una chiara denuncia delle politiche ambientali del comune e dell’uso intimidatorio e illegittimo dei fogli di vita, una misura preventiva del codice antimafia.
Questa mattina, Extinction Rebellion ha consegnato un enorme ed ironico foglio di via per “crimini ambientali” diretto al sindaco di Venezia e all’ministrazione comunale. Il foglio di via è stato appeso dal balcone di Palazzo Papadopoli, uno degli edifici al centro dello scandalo che ha coinvolto recentemente il sindaco e la città di Venezia. Altri “fogli di via” più piccoli sono stati attaccati alle ringhiere.
“A dicembre siamo stati accusati di non rispettare questa città fragile” dichiara Gianluca, una delle persone espulse da Venezia per aver colorato per un paio d’ore, con un sale idrosolubile e innocuo, le acque dei canali della città. “Ma la cura di Venezia continua ad essere messa in secondo piano rispetto al profitto, proprio da chi oggi amministra questa città: per questo abbiamo appeso questi fogli di via, perché i veri criminali sono loro”. Dichiarazioni che fanno riferimento agli scandali che hanno colpito nei mesi scorsi l’amministrazione di Venezia e, in prima persona, proprio il sindaco Brugnaro. Lo stesso sindaco che il 9 dicembre 2023, il giorno in cui le acque del Canal Grande vennero colorate di verde da Extinction Rebellion per denunciare il fallimento dei governi mondiali alla COP28, augurò il carcere a tutte le persone coinvolte, sia sui social che in diretta TV.
In quell’occasione, la Questura di Venezia aveva notificato 27 denunce per quattro diversi reati, due daspo urbano accompagnati da quattro multe e sette fogli di via, ovvero misure previste dal codice antimafia. Solo una settimana dopo, uno dei fogli di via era stato dichiarato illegittimo perché dato ad una studentessa dell’Università Ca’ Foscari, aggiungendosi alla lista delle misure ritirate nei confronti di persone legate al movimento. Dopo cinque mesi, pochi giorni fa, è arrivata la notizia dell’archiviazione di tutte le denunce notificate quel giorno, ad esclusione di quella per interruzione di pubblico servizio. Nonostante questo, il TAR Veneto, il 23 maggio, dopo ben sei mesi, ha rifiutato la sospensiva dei fogli di via.
“I fogli di via non sono stati sospesi, e questo è costato tempo e denaro a tutte le persone colpite” racconta Angela. “Una misura che nasce nel contesto del contrasto alla mafia viene applicata per silenziare chi cerca di portare l’attenzione su un tema, quello ambientale, che ci riguarda tutti, Venezia in primis”. Extinction Rebellion denuncia quindi un accanimento contro chi protesta pacificamente per denunciare la mancanza di politiche ambientali e di prevenzione dei danni alla salute. Come denunciato da numerose associazioni e comitati da ormai molti anni, il turismo di massa sta infatti devastando l’ecosistema lagunare e il benessere di Venezia stessa. I livelli di inquinamento delle acque e dell’aria sono ormai fuori controllo, in particolare nei siti del Polo Industriale di Porto Marghera. A questo si aggiunge poi un aumento delle patologie polmonari a causa dei livelli estremamente alti di PM10 nell’aria, tanto da ricevere due sentenze dalla Corte di Giustizia Europea, Corte che ha già sanzionato Venezia per le mancate bonifiche di discariche abusive, quali quella a Moranzani e Marghera.
Ancora una volta, Extinction Rebellion torna in azione per denunciare l’uso sempre più frequente dei fogli di via da parte delle Questure di tutta Italia nei confronti di chi pacificamente, e in modo nonviolento, protesta per le politiche comunali, regionali e nazionali. Politiche che, come ci ricorda il segretario generale dell’ONU, sono del tutto insufficienti a centrare gli obiettivi di azzeramento delle emissioni che le stesse istituzioni si sono date. Extinction Rebellion
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