La dirigenza FAL procede imperterrita con la miope politica di riduzione dei costi del lavoro!
Non è bastato aver fatto cassa sul malcapitato personale temporaneamente inidoneo che veniva posto in aspettativa con metà del salario, come non è bastato aumentare i carichi di lavoro del personale viaggiante senza una adeguata retribuzione o ridurre il fabbisogno organico dei DCO che a fronte di una misera indennità, gestiranno in solitaria la circolazione ferroviaria sull’intera tratta.
Ed ora è arrivato il momento dei lavoratori della manutenzione linea e manutenzione impianti!
In passato, il management ha più volte cercato senza mai riuscirci, di ridurre drasticamente i costi di gestione del personale delle manutenzioni. Nel mese di luglio del 2022, l’ennesimo atto di forza: il Direttore Generale delle FAL comunicò la disdetta unilaterale di alcuni accordi sindacali che oltre a garantire ai lavoratori una maggiore retribuzione, limitavano anche il potere padronale su alcuni aspetti dell’organizzazione del lavoro. Un atto che noi contestammo con forza in quanto illegittimo sotto diversi profili!
D’altronde, nei mesi successivi, FAL continuò a gestire le attività delle manutenzioni senza dare totalmente seguito alla disdetta, forse consapevole che gli effetti avrebbero potuto criticizzare le già persistenti problemantiche organizzative dei due settori, con possibili ripercussioni sulla regolarità e sicurezza dell’esercizio.
Ma durante la riunione sindacale dello scorso venerdì 23 giugno, abbiamo assistito ad un totale cambio di rotta: dal prossimo mese di luglio, FAL interverrà con una profonda riorganizzazione dei settori manutenzione linea e manutenzione impianti, dando di fatto seguito alla famosa e sino ad allora mai applicata disdetta unilaterale degli accordi di secondo livello.
Una riorganizzazione presentata sotto le mentite spoglie delle “esigenze tecnico-organizzative”,
ma che in realtà, assume tutti i connotati dell’ennesima macelleria sociale che si consumerà sulla pelle dei lavoratori!
Con l’attivazione del tronco unico quale residenza di lavoro e per effetto dei nuovi orari e ritmi di lavoro, oltre a determinarsi una maggiore esposizione al lavoro notturno (due settimane di notturno al mese), domenicale (sei domeniche lavorate su dieci settimane) e festivo, ai lavoratori sarà preclusa e fortemente limitata la possibilità di percepire la retribuzione delle indennità di trasferta e di chiamata, comportando una riduzione degli attuali livelli salariali di oltre 200 euro mensili.
Le volontà sono ben chiare ed inequivocabili: utilizzare i lavoratori come perenne fonte di risparmio!
Questa malsana politica guidata dall’ingordigia di chi dall’alto dei suoi lauti stipendi
continua ad infierire sulle già precarie condizioni dei lavoratori,
non può e non deve essere più tollerata!
Riteniamo che sia arrivato il momento di reagire, in modo unitario, con forza e determinazione!
SE NON ORA, QUANDO?
USB LP Bari/BAT