L' 8 novembre USB si mobilita contro l'economia di guerra in cui ci sta trascinando il Governo Meloni in ossequio ai diktat europei. l'Industria del nostro paese rischia di essere travolta dalla crisi in una assenza totale di politiche industriali, di intervento straordinario nei settori strategici, proclamando lo sciopero nazionale del settore industriale.
In Friuli Venezia Giulia in particolare, sempre più forte è la preoccupazione per le crisi industriali in atto, soprattutto nell'area giuliana, per l'aumento del ricorso alla cassa integrazione, determinato dal contraccolpo negativo sulle esportazioni collegate alla recessione economica della Germania e dalle innumerevoli e sempre più gravi crisi internazionali.
Pertanto, nell'ambito dello sciopero nazionale l'USB del FVG, ha deciso d'organizzare un presidio a Monfalcone, dalle ore 06.30 alle ore 09.00, davanti lo stabilimento di Fincantieri, per porre al centro della mobilitazione locale una delle massime realtà industriali d'Italia, a capitale pubblico, nella quale migliaia di lavoratori operano ogni giorno dovendo confrontarsi con il peggioramento progressivo delle condizioni di lavoro, dei diritti, della tutela della salute e della stessa qualità della vita, ciò anche in continuità con la mobilitazione dei dipendenti della SAIT Spa, azienda dell'appalto, che martedì scorso hanno scioperato massicciamente, proprio contro quanto prima sostenuto e rivendicare il necessario adeguamento salariale.
Pertanto lo sciopero serve per: difendere l'Industria, salvare i posti di lavoro, aumentare i salari.
Lo sciopero di venerdì 8 novembre dell'industria, come quello del 30 ottobre scorso del pubblico impiego, sono per USB l'inizio di una stagione di rilancio delle lotte sociali, che prevede anche lo sciopero generale di tutte le categorie già proclamato per il prossimo 13 dicembre.
USB FVG