Sul litorale di Grosseto, in mezzo alla macchia mediterranea di Principina a Mare, lungo Via del Dentice, cresce uno scarico incontrollato di rifiuti vari, come documentato anche da una vivace denuncia del Giornalista Scomodo.
Si tratta di un crescente accumulo di rifiuti vari (detriti, imballaggi, materiale plastico, rottami di autoveicoli, ecc.) comprendenti anche amianto (eternit), con gli intuitivi effetti sull’ambiente e la salute pubblica.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha, quindi, chiesto, con una specifica istanza (10 giugno 2024), la bonifica ambientale e la predisposizione di un minimo di controllo (anche con sistemi videosorveglianza) per evitare ulteriori danni ambientali e sanitari.
Coinvolti il Comune di Grosseto, i Carabinieri Forestale, Procura della Repubblica presso il Tribunale di Grosseto.
Infatti, in ogni caso l’abbandono e il deposito incontrollato di rifiuti sul suolo, nel suolo, nelle acque superficiali e sotterranee sono vietati (art. 192 del decreto legislativo n. 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni): il sindaco competente dispone con ordinanza la bonifica ambientale a carico del trasgressore in solido con il proprietario o con chi ha la disponibilità dell’area. Trascorso infruttuosamente il termine assegnato, provvede d’ufficio l’amministrazione comunale in danno degli obbligati.
In particolare, per quanto riguarda i detriti in eternit si ricorda che gli stessi sono costituiti da un impasto di cemento e amianto, le quali possono rilasciare fibre di amianto se abrase, perforate, spazzolate o se deteriorate, con gravi conseguenze per la salute delle persone che ne vengono a contatto (è, infatti, dimostrato che anche bassissime esposizioni a polveri di amianto possono indurre un preciso tumore polmonare, il c.d. mesotelioma pleurico). Per tali motivi, il nostro ordinamento prevede specifiche modalità per lo smaltimento delle lastre realizzate con fibre di amianto (legge n. 257/1992 e s.m.i.).
Attualmente le sanzioni per l’abbandono dei rifiuti sono state aumentate dal decreto – legge 10 agosto 2023, n. 105 convertito con modificazioni nella legge 9 ottobre 2023, n. 137 (Disposizioni urgenti in materia di processo penale, di processo civile, di contrasto agli incendi boschivi, di recupero dalle tossicodipendenze, di salute e di cultura, nonché in materia di personale della magistratura e della pubblica amministrazione), tuttavia è cresciuto anche lo sconcerto determinato dall’ignavia comunale.
Il GrIG auspica finalmente il ripristino delle condizioni ambientali e sanitarie di un’area costiera della Maremma, unitamente al fondamentale svolgimento della vigilanza contro cafoni e inquinatori.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
(foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)