I cantieri della transizione ecologica, tappa in Sicilia con il Gruppo A2A

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La campagna nazionale di Legambiente “I cantieri della transizione ecologica” fa tappa in Sicilia con il Gruppo A2A per parlare di fonti rinnovabili e del potenziale italiano di produzione energetica da fonti pulite. Dal Sud dell’Italia un esempio di transizione energetica con l’inaugurazione in provincia di Trapani di due nuovi impianti di ultima generazione per la produzione di energia solare ed eolica.

Legambiente: “L’obiettivo comune deve essere quello di ampliare il raggio d’azione delle fonti rinnovabili per utilizzare il potenziale naturale del Paese attraverso impianti innovativi che contribuiscono a rendere l’Italia meno dipendente dalle importazioni di energia, contrastare la crisi climatica, creare nuovo lavoro e riqualificare i territori”

La transizione energetica in Italia è vittima di una dicotomia, quella che separa le numerose comunità e imprese che investono in rinnovabili sui territori (5,34 GW di nuove installazioni nel 2024) e le politiche pubbliche sul tema energetico, che contrariamente al percorso europeo di phase out delle fonti fossili parlano di nucleare e aprono nuovamente alle trivellazioni sia a terra che in mare. La lontananza tra questi due percorsi rallenta la piena affermazione delle energie pulite, un esempio sono gli oltre 1.000 progetti di rinnovabili ancora in fase di valutazione (1.376 al 17 gennaio 2024). A ricordarlo è Legambiente, che con la campagna nazionale “I Cantieri della Transizione Ecologica” promuove tutti quei progetti, innovazioni, imprese e comunità che in Italia sono già un esempio concreto di cosa voglia dire convertire in senso sostenibile ed ecologico modelli produttivi e territori. Le fonti rinnovabili, in particolare eolico e fotovoltaico, sono le protagoniste della XXV tappa della campagna, che oggi in Sicilia patrocina la nascita di due nuovi impianti del Gruppo A2A nella provincia di Trapani: il primo per la produzione di energia eolica è a Matarocco, mentre il secondo, di energia fotovoltaica, si trova a Mazara del Vallo. In prospettiva l’attività di questi due nuovi impianti andrà a incrementare le già importanti performance regionali sul fronte dell’energia green, che infatti vedono la Sicilia in quarta posizione a livello nazionale per distribuzione di rinnovabili, sebbene sia importante ricordare che sull’isola, dal 2021 al 2023, ci sono state installazioni per 1,4 GW, un numero destinato a crescere ancora di molto per il raggiungimento dell’obiettivo di capacità da FER installata previsto dal Burden sharing pari a 10,48 GW. D’altra parte, non bisogna trascurare come tutto il Sud Italia si confermi un’area dall’enorme potenziale di produzione da fonti pulite, eolico e fotovoltaico in testa.

“La transizione energetica trainata dalle rinnovabili è una sfida che il mondo industriale sta affrontando con successo nonostante il Paese continui a scontrarsi con politiche climatiche e di decarbonizzazione per niente ambiziose – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – Perché ci sia lo scatto serve volontà politica e non l’introduzione di ulteriori barriere come è stato fatto con il decreto aree idonee, il perseguimento di obiettivi deboli sullo sviluppo delle fonti rinnovabili nel PNIEC, o peggio, la totale assenza del tema energie pulite nella legge di Bilancio in discussione in Parlamento. Questi sono tutti segnali che svelano uno scenario di ritorno al passato, vedi il nucleare e le trivellazioni. Per non lasciarci ostacolare dal settore Oil&Gas, l’obiettivo comune deve essere quello di ampliare il raggio d’azione delle fonti rinnovabili per utilizzare il potenziale naturale del Paese attraverso impianti innovativi che contribuiscono a rendere l’Italia meno dipendente dalle importazioni di energia, ridurre le emissioni di gas climalteranti, creare nuovo lavoro e riqualificare i territori”.

L’impianto eolico di Matarocco. Tra Marsala e Mazara del Vallo, strategicamente collocato a un’altitudine tra i 330 e 360 metri per sfruttare le correnti eoliche dell’area, l’impianto eolico di Matarocco con una capacità installata di 30 MW avrà una producibilità stimata annua pari a 79 GWh, equivalente al fabbisogno di 26.000 famiglie. L’impianto permetterà di evitare 31.600 tonnellate di CO2, pari a quelle assorbite da 250.000 alberi. Tutto questo grazie al lavoro di 8 turbine, due collocate nel territorio di Mazara e sei in quello di Marsala, di cui cinque con una potenza di 3,6 MW ciascuna, e le restanti con una capacità di 4 MW. Questa tecnologia di ultima generazione permette di ottimizzare la produzione di energia anche in condizioni di vento moderato, garantendo così continuità di produzione nel corso dell’anno.

L’impianto fotovoltaico di Mazara. Ubicato nel Comune di Mazara del Vallo, l’impianto fotovoltaico si estende in un’area di 14,8 ettari con una capacità di 12,6 MW e una produzione stimata annua per il 2025 pari a 25 GWh, corrispondente al fabbisogno di 8.300 famiglie. Permetterà di evitare emissioni per 10.000 tonnellate di CO2, pari a quelle assorbite da 80.000 alberi.

Entrambi gli impianti condividono una sottostazione comune per la trasformazione dell’energia e la successiva immissione nella rete di trasmissione nazionale.

“In Sicilia stiamo attraversando una delle stagioni più siccitose di sempre che ha messo in ginocchio decine di aziende agricole e zootecniche e ha sottoposto a dura prova centinaia di comuni, costretti a razionare l’erogazione di acqua potabile – dichiara Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia – Questa siccità è aggravata, come evidenzia uno studio del World Weather Attribution, dal forte aumento delle temperature estreme legato al cambiamento climatico che ha accelerato l’evaporazione dell’acqua da terreni, piante e bacini idrici. Di fronte a questi scenari, non bastano più le politiche di adattamento: è necessario accelerare nell’attuazione di politiche di mitigazione che ci liberino rapidamente dalle fonti fossili. La Sicilia può e deve assumere un ruolo di leadership, anche industriale, nello sviluppo di tutte le fonti rinnovabili”.

Il protocollo d’intesa tra Legambiente e A2A. Con il protocollo d’intesa firmato a dicembre 2023, Legambiente e il Gruppo A2A si impegnano a sensibilizzare le comunità locali sui benefici che le infrastrutture sostenibili possono portare ai territori coinvolti, sia in termini di riduzione delle emissioni di CO2 sia di creazione di posti di lavoro e sviluppo economico. L’approccio che insieme intendono promuovere può essere sintetizzato sotto l’acronimo PIMBY (Please In My Backyard), in antitesi al noto fenomeno NIMBY (Not In My Backyard) che invece tende a bloccare a livello locale opere e impianti da cui i territori potrebbero trarre vantaggi ambientali, sociali ed economici, come ad esempio quelli di fonti rinnovabili. Attraverso questa collaborazione, Legambiente e A2A in linea con le raccomandazioni europee, intendono favorire la partecipazione attiva dei cittadini e delle istituzioni locali nella definizione e realizzazione di progetti energetici sostenibili, creando un dialogo costruttivo tra le parti.

I Cantieri della Transizione Ecologica è una campagna di Legambiente che prende avvio a maggio 2023 con l’obiettivo di raccontare la transizione ecologica in Italia, attraverso le storie di cantieri, progetti e innovazioni che investono su decarbonizzazione, sostenibilità ambientale ed economia circolare. È possibile conoscere il tour della campagna sul sito cantieridellatransizione.legambiente.it, che raccoglie con approfondimenti, foto e video tutti gli aggiornamenti dei percorsi virtuosi messi in atto da imprese, comunità e amministrazioni per contrastare la crisi climatica, promuovere la circolarità e costruire un futuro migliore.

 

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