Stiamo assistendo a un giro di assemblee nei principali porti da parte di Cgil, Cisl e Uil sul merito all’andamento delle trattative sul rinnovo del contratto nazionale, che spiegano ai lavoratori le richieste da parte sindacale, aumento del 18% ma senza specificare con che modalità, e le resistenze delle controparti datoriali. Il tutto farcito da “strani” interventi sulla crisi del settore portuale come se volessero già mettere le mani avanti…
Tre questioni:
1. Nei paesi normali le piattaforme contrattuali si presentano prima dell’avvio delle trattative e si fanno votare dai lavoratori e non in corso d’opera calate per giunta dall’alto. Per giunta con un governo e un ministero dei trasporti che da tempo sta elaborando la riforma dei porti in combutta con gli armatori.
2. Gli ultimi due grandi accordi sottoscritti dalle federazioni dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil sono stati il contratto nazionale degli operatori aeroportuali, con il raggiungimento dell’8,7% di aumento (altro che 18%!) e l’accordo nazionale sulla manutenzione ferroviaria. Entrambi gli accordi risultano contestatissimi dai lavoratori con scioperi partecipati e contestazioni.
3. Questo rinnovo contrattuale si è aperto in gran segreto e senza la verifica della rappresentatività effettiva delle sigle sindacali presenti nei porti. Questo comportamento sta impedendo a USB di essere presente al tavolo come i numeri reali di iscritti imporrebbe; certe cose non avvengono certo per errore o per caso.
Per questo, il coordinamento di USB Porti lancia a partire da oggi la campagna su un rinnovo contrattuale, dopo aver aperto lo stato di agitazione nazionale, lanciando una serie di assemblee in tutti i porti da tenersi entro il mese di marzo, aperte a tutti coloro che intendano confrontarsi con noi.
Vogliamo spiegare e condividere insieme alla base le linee guida della nostra piattaforma, discutere insieme ai portuali quale sia la posta in gioco su contratto e riforma dei porti, per avviare una mobilitazione prima che sia troppo tardi.
● Per rivendicare un reale aumento salariale con soldi veri in busta paga e non “welfare” e altre fregature. Rilanciare la richiesta di taglio dell’orario di lavoro.
● Per il rilancio dei porti pubblici e contro qualsiasi ipotesi di privatizzazione delle banchine
● Contro la precarietà e gli appalti con tariffe da fame, per le stabilizzazioni e per la qualità della vita
● Basta omicidi sul lavoro, per la tutela della salute e della sicurezza sulle banchine.
● Contro l’autoproduzione, per il rilancio dell’unitarietà dei lavoratori sulle banchine.
● Per riconoscere finalmente il lavoro portuale come usurante.
● Per la democrazia nei Porti
NON FACCIAMOCI TROVARE IMPREPARATI!
I PORTUALI NON ASPETTANO… SI MOBILITANO!
USB Mare e Porti