Il Capodanno delle Fonti Russe attacca l’Occidente, ma con un vintage da far rimpiangere il cinepanettone nazionale. In peggio, perchè, almeno, i cinepanettoni strappavano un sorriso.
L’idea che emerge è che, persino nei momenti di festa, il rapporto di amore-odio della Russia verso l’Occidente sta tracimando verso l’ossessione.
Viviamo tutti collettivamente nella testa del Russo Putinista, e senza pagargli l’affitto.
Il Capodanno delle Fonti Russe attacca l’Occidente (col vintage)
La scena sottotitolata per la reporter Julia Davis supera i limiti del trash consentito.
Uno studio televisivo con sciantose in lamé da dopoguerra, stracarico di soldati in uniforme che ostentano fieri medaglie e simbologie postURSS.
Ma anche dove il presentatore appare in uno sfondo arricchito da grafiche digitali grottesche lanciando ridanciano i suoi strali all’occidente.
“Il mio augurio di Nuovo anno sarà alquanto inusuale. Nell’anno passato l’Occidente ha cercato di distruggerci. Non capiscono che la composizione del mondo è cambiata, la Russia è la colonna portante. Che lo vogliano o meno, la Russia si ingrandirà”
L’annuncio suonerebbe quasi come una minaccia, se l’atmosfera non tracimasse la tragicomica ossessione.
Se la riscrittura, anzi il gaslighting costante della realtà che la Russia sta mettendo in cantiere non si spingesse a raffigurare ballerini vestiti da “poveri Ucraini” intenti a ballare il “Slav Squat”, quella via di mezzo tra il “Kozachok” tipicamente ucraino e la posa dei Gopnik, carcerati/diseredati dei quartieri poveri Russi, che si riposano sulle ginocchia evitando di posare il sedere sull’asfalto gelato.
Grossomodo l’equivalente di un balletto in blackface straordinariamente venuto male.
Si conferma quanto abbiamo visto nelle fake news diffuse costantemente dalle “Fonti Russe”, alle quali sembra che ormai il Russo medio, il teledipendente, creda in modo incondizionato.
Quella bizzarra teoria per cui anche se tecnicamente la Russia ha invaso l’Ucraina, in realtà è Zelensky e l’Unione Europea che vogliono invadere la Russia impedendo alla Russia di invadere i dintorni.
Torniamo alla Russia della Cortina di Ferro che, pur odiando i nostri “Occidentali Costumi Decadenti” non poteva fare a meno di desiderare, dal buco della serratura, le nostre bibite (fino al punto di pagare casse di Pepsi con Vodka e navi dismesse), i nostri videogames e i nostri dischi musicali, inondando il mercato di dischi piratati e copie semitarocche del Nintendo NES.
Tutto questo sarebbe tragicomico, se non fosse il marchio di quello che il sociologo Grigory Yudin ha definito una campagna massiccia di indottrinamento.
Che ormai diventa la creazione di una realtà distinta e separata, autentico atto di Gaslighting al tessuto stesso della realtà.
The post Il Capodanno delle Fonti Russe attacca l’Occidente (col vintage) appeared first on Bufale.