Il caro energia impatta sul mercato libero: si riducono le offerte più convenienti della tutela

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Sempre più utenti escono dal mercato di maggior in tutela per acquistare elettricità e gas sul mercato libero, ma spesso questa uscita non viene fatta nel modo migliore.

Molti clienti, infatti, non scelgono le offerte più vantaggiose e si fanno condizionare dalle proposte commerciali di call-center o agenti di vendita, senza verificare le condizioni economiche di altri venditori presenti sul mercato libero.

Inoltre, negli ultimi mesi del 2022, sono diminuite le offerte sul mercato libero che sono più convenienti rispetto alla tutela, così come è diminuito il numero di offerte a prezzo fisso.

Scegliendo con maggiore attenzione – tra 350 offerte più convenienti della tutela, disponibili in media nel 2022 per il cliente tipo domestico – si potevano comunque risparmiare diverse centinaia di euro su base annua.

Sono alcune delle principali osservazioni dell’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), nel “Monitoraggio sull’evoluzione dei mercati di vendita al dettaglio dell’energia elettrica e del gas” (link in basso).

Altro dato interessante è che sta funzionando la spinta verso il mercato libero delle piccole e medie imprese. Difatti, si registra “una significativa dinamicità” dei clienti che hanno inizialmente utilizzato il servizio a Tutele graduali.

Da luglio 2021, primo mese di erogazione di tale servizio, a settembre 2022, il numero di Pmi servite con questa modalità si è ridotto del 50,4%, passando da circa 200mila a circa 97mila clienti.

Intanto la progressiva uscita dei clienti finali dalla maggior tutela nel settore elettrico e in quello del gas, si legge nel documento, “prosegue a ritmo costante” secondo i dati aggiornati allo scorso settembre 2022.

Risultano, infatti, sul mercato libero elettrico: il 66,9% dei clienti domestici e il 75,2% dei clienti altri usi connessi in BT (rispettivamente, +4,5 e +2,4 punti percentuali rispetto alla rilevazione di marzo 2022).

Mentre nel settore del gas, è sul mercato libero il 65,7% dei clienti domestici e il 72,9% dei condomini uso domestico con consumi inferiori ai 200.000 Smc (rispettivamente, +2 e +2,3 punti percentuali rispetto a marzo 2022).

In particolare, per il settore elettrico, Arera osserva che molti clienti in uscita dalla maggior tutela scelgono un contratto di libero mercato con lo stesso venditore che esercisce anche la maggior tutela, o con un venditore a esso collegato. La quota di chi fa questa scelta “è molto elevata e continua a mantenersi al di sopra del 50%, aumentando leggermente rispetto al 2021 sulle grandi reti e diminuendo leggermente sulle reti di dimensioni inferiori”.

Pertanto, spiega l’Autorità, “il vantaggio competitivo nell’acquisire clienti sul libero in capo ai gruppi che operano anche nel servizio di maggior tutela non è scalfito”.

Altra osservazione è che nel 2022 le offerte a prezzo variabile sono maggioritarie tra quelle disponibili sul mercato.

La minore disponibilità di offerte a prezzo fisso, si spiega, “è fortemente legata all’andamento dei prezzi all’ingrosso rilevato a partire dell’ultimo periodo dell’anno 2021 e proseguito nel corso del 2022″, perché “a seguito dell’incremento del livello e della volatilità dei prezzi all’ingrosso, molti venditori hanno preferito orientare la propria offerta su formule di prezzo variabile, in grado di intercettare maggiormente il rischio prezzo in uno scenario particolarmente complesso quale quello attuale, riducendo il rischio delle più complesse previsioni e coperture necessarie per formulare un’offerta a prezzo fisso”.

Altri aspetti emersi nel 2022 sono i seguenti:

  • ci sono delle offerte disponibili, sia a prezzo fisso che a prezzo variabile, che si attestano su un livello di spesa inferiore a quello della tutela, anche se nell’ultima parte dell’anno sia i margini di convenienza, sia il numero di tali offerte si siano notevolmente ridotti;
  • rimane una quota rilevante di offerte disponibili che risulta meno conveniente, con un livello di spesa annua media prevista costantemente superiore alla spesa dei servizi di tutela per tutti i clienti tipo analizzati, sia per le offerte a prezzo fisso che per quelle a prezzo variabile.

Di conseguenza, riporta l’Autorità, “per il cliente tipo domestico residente con consumo da 2.700 KWh e 3 kW di potenza, erano disponibili in media 350 offerte più convenienti della maggior tutela, pari al 29,59% delle offerte a disposizione. Di queste, 261 erano a prezzo variabile e 89 a prezzo fisso”.

In pratica, scegliendo tra le proposte più convenienti a prezzo variabile (si veda anche la tabella sotto), il cliente avrebbe potuto risparmiare in media 233 €/anno (-20% circa rispetto alla maggior tutela), mentre con le offerte a prezzo fisso il risparmio medio ottenibile era di 581 €/anno (-47% rispetto alla tutela).

Inoltre, evidenzia il rapporto, “gli approfondimenti effettuati dall’Autorità su un campione di clienti che sono usciti dal servizio di maggior tutela nel 2022, hanno confermato l’evidenza di come un significativo numero di clienti scelga un’offerta economicamente meno vantaggiosa rispetto al servizio di maggior tutela, pur in presenza di offerte disponibili economicamente favorevoli”.

I dati mostrano anche un limitato utilizzo del Portale Offerte e tutto ciò “fa presumere che la sottoscrizione delle offerte da parte del singolo cliente continui in modo prevalente ad essere effettuata dopo essere stato contattato da un call center o da un agente di vendita e che il cliente, non verificando sul Portale Offerte le informazioni acquisite tramite altri canali, non sfrutti la potenzialità degli strumenti a sua disposizione per effettuare una scelta consapevole”.

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