Il mito del “colpo d’aria” e la cervicale – Guida utile

1 year ago 356

Quanti di voi hanno avuto problemi di cervicale attribuiti al presunto colpo d’aria? Magari conoscete almeno una persona che ne soffre. Parliamo quasi esclusivamente di italiani che si auto-diagnosticano la presunta malattia. Ma la definizione di cervicale intesa come patologia non è mai stata inserita nei manuali medici, si tratta infatti di un concetto anatomico, che sta a indicare le vertebre cervicali. Come si spiega allora l’italico timore dei colpi di freddo? In questa guida utile cercheremo di fare luce sul fenomeno.

Per chi ha fretta:

  • La cervicale è una definizione anatomica che indica le vertebre cervicali.
  • Il dolore alla cervicale potrebbe spiegarsi con la cefalea cervicogenica, che per quanto rara in Italia viene sovra-auto-diagnosticata.
  • La credenza che tale forma di cefalea sia dovuta al fantomatico colpo d’aria è un falso mito.

Analisi

Era l’11 dicembre 2011 quando Dany Mitzman (giornalista londinese che da anni racconta l’Italia agli anglofoni) pubblica per la BBC un articolo molto ironico, dove annuncia al mondo l’esistenza di una malattia che sembra colpire esclusivamente gli italiani: «il colpo d’aria», collegato a una malattia che gli italiani chiamano «cervicale».

I miei colleghi italiani sono meno fortunati – spiega Mitzman -. Hanno fuori le loro sciarpe di lana e i loro cappotti trapuntati e si massaggiano il collo, […] “Soffro di cervicale”, mi dicono, facendolo sembrare particolarmente serio. Sembra che la maggior parte delle persone di età superiore ai 30 anni soffra di questa condizione, ma non so ancora cosa sia esattamente e come tradurla.

Il collega britannico sembra constatare una dimensione più antropologica che medica, insita in un modo peculiare con cui gli italiani sembrano vivere la propria anatomia. Per esempio, ricorda come un amico gli avesse detto di avere dolori al fegato, nonostante fosse impossibile provare una sensazione del genere. «Gli inglesi non sembrano avere quella conoscenza eccezionale della propria anatomia che hanno gli italiani», osserva Mitzman.

Il falso mito del “colpo d’aria”

Effettivamente sembra esserci un fondamento più culturale che medico alla base della paura inculcatoci dalle nostre madri del fantomatico «colpa d’aria», che sembra poter colpire anche altre parti del corpo. Così gli italiani che lavorano all’estero possono suscitare l’ilarità dei colleghi riparandosi dall’aria condizionata indossando un apposito foulard; per prevenire il colpo d’aria, ovviamente.

Sul sito della Bayer dedicato all’Aspirina leggiamo riferimenti alla cervicalgia, una infiammazione alla cervicale, ovvero le vertebre cervicali. Questa patologia può essere causata da stress, ansia, stile di vita sedentario (posture errate incluse), fino a contare veri e propri traumi dovuti a incidenti automobilistici (il cosiddetto colpo di frusta). Il colpo d’aria invece non è pervenuto. Si tratta di una patologia che necessita una diagnosi tramite «radiografia, TAC, risonanza magnetica o elettromiografia», ricorda la Bayer. Difetti dovuti allo stile di vita o a eccessivi sforzi in palestra possono dare luogo comunque a dolori cervicali; anche questi sintomi nulla c’entrano con la definizione di colpo d’aria.

Cosa dicono gli esperti

Quindi la cervicale è concetto anatomico, usato scorrettamente per definire una patologia dietro alla quale se ne nascondono altre?  Il dottor Leonardo Biscetti, medico specializzato in neurologia a Perugia, in servizio presso l’Istituto Nazionale di Ricovero e Cura dell’Anziano di Ancona, spiega a Open cosa c’è di vero dietro al dolore cervicale.

Allora questa cervicale esiste o no? «Quella che chiamano cervicale potrebbe essere la cefalea cervicogenica (una forma secondaria alla cervicalgia) – spiega il neurologo -. Il problema è che viene sovradiagnosticata. O meglio, è sovra-auto-diagnosticata». Un neurologo per accertarla deve eseguire dei metodi diagnostici ben precisi, come quelli già citati. «Io avrò fatto due diagnosi di questo tipo in tutta la vita – continua Biscetti -, è infatti una patologia molto rara. La cefalea più frequente è invece quella tensiva, seguita dall’emicrania». C’è un fondo di verità anche riguardo al colpo d’aria? «Questa è una sciocchezza – commenta Biscetti -, sono leggende, come quando si dice “ho preso freddo quindi mi è venuto il raffreddore”».

Noi per esempio abbiamo trattato la credenza in base alla quale “bisognerebbe aspettare due ore dopo aver mangiato per fare il bagno“. «Sono tutte credenze prive di fondamento scientifico – conclude il neurologo -, se invece per cervicale intendiamo la cefalea cervicogenica un fondo di verità c’è, ma non è certo dovuta ai fantomatici colpi d’aria».

I rischi delle auto-diagnosi

Tra le riviste scientifiche specializzate che possono aiutarci a scavare fino al fondo di verità su cui si basa il falso mito della cervicale e del colpo d’aria, troviamo Cephalalgia, che ha pubblicato nel 2016 lo studio osservazionale condotto dal dottor Michele Viana, dove si evince che la maggior parte dei casi di emicrania potrebbero venire confusi con la sindrome da dolore cervicale (CP). Su 207 pazienti tra i 18 e 75 anni presentatisi al Centro Cefalee dell’Istituto Mondino di Pavia, 106 erano convinti di avere la cervicale, di questi al 91% è stata diagnosticata invece una emicrania, anche se per alcuni di loro è stata usata la definizione «probabile emicrania».

Degne di nota anche le precedenti vicissitudini delle persone coinvolte nello studio, che sembravano essersi impegnati nel farsi diagnosticare la cervicale, esponendosi anche a trattamenti inadeguati.

La grande maggioranza dei pazienti che credevano di soffrire di CP – spiegano i ricercatori – si sono sottoposti ad esami medici non necessari (compresa l’esposizione alle radiazioni nel 40% dei casi) e hanno utilizzato trattamenti inadeguati alla loro reale diagnosi.

Questo secondo gli autori potrebbe essere un problema anche per la spesa Sanitaria, per non parlare della salute dei pazienti:

La maggior parte dei pazienti con paralisi cerebrale soffre di emicrania tipica – continuano i ricercatori -. La diagnosi errata produce un onere economico (per i pazienti e per il sistema sanitario) e porta a una compromissione della qualità della vita dei pazienti.

Conclusioni

Anche se sulla cervicale intesa come patologia esiste un fondo di verità (si tratterebbe in realtà della cefalea cervicogenica), parliamo di un disturbo raro che viene spesso auto-diagnosticato in maniera errata. Tanto che quando si studiano questi pazienti si parla di sindrome da dolore cervicale. In ogni caso i disturbi denunciati dai pazienti non possono spiegarsi con un fantomatico “colpo d’aria”, che invece è da ritenersi un falso mito privo di fondamento scientifico.

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