Il PNRR per le aree verdi metropolitane.

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Roma, giardino pubblico (Rione Quirinale)

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è lo strumento di programmazione e finanziario che può permettere all’Italia di uscire positivamente dalla perdurante crisi economico-sociale aggravata dagli effetti della pandemia di coronavirus Covid-19, dagli esiti dei cambiamenti climatici e dalle conseguenze della guerra in Ucraina.

Fra le tante linee di finanziamento del PNRR c’è l’incremento delle zone verdi in ambito urbano ed extra-urbano per migliorare la qualità della vita nelle aree metropolitane.

A che punto siamo?  Riusciremo a completare i programmi e a spendere bene i relativi soldi pubblici?

Ecco quanto osserva la Corte dei conti in proposito.

Stefano Deliperi, Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

Roma, Viale Mazzini, sede della Corte dei conti

dal sito web istituzionale della Corte dei conti, 21 marzo 2023

PNRR, CORTE CONTI: LO STATO DEL PROGETTO DI TUTELA DEL VERDE URBANO ED EXTRAURBANO.

Ammontano a 330 milioni di euro le risorse PNRR destinate alla “Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano”, investimento legato alla realizzazione dei due obiettivi europei relativi alla piantumazione di 1.650.000 alberi entro il 31 dicembre 2022 e di altri 6.600.000 entro la fine del 2024.

È quanto evidenzia la Corte dei conti nella Delibera n. 8/2023/CCC del Collegio del controllo concomitante, in cui la magistratura contabile ha analizzato lo stato di avanzamento del progetto PNRR legato allo sviluppo delle aree verdi in 14 città metropolitane italiane esposte a problemi ambientali e di inquinamento atmosferico, tra cui Milano, Roma, Torino, Genova, Bari e Messina.

Le criticità riscontrate dalla Corte riguardano sia i progetti già finanziati con risorse nazionali e poi confluiti nel PNRR (i “progetti in essere”) – per i quali sono stati riscontrati ritardi nella piantumazione degli alberi, oltre all’inefficacia della loro messa a dimora, con piante rinvenute, in alcuni casi, già secche – sia i progetti cosiddetti “nuovi”, per i quali la piantumazione è risultata appena avviata. I controlli svolti dai Comandi territoriali dei Carabinieri hanno, infatti, rilevato che solo alcune Città metropolitane sono andate oltre la fase di progettazione e la quasi totalità di esse ha piantato in vivaio semplici semi, invece di collocare piante già cresciute nei luoghi prescelti.

I magistrati contabili, dubitando dell’effettiva equivalenza tra coltivazione dei semi e piantumazione di alberi già adulti hanno invitato – ai fini della corretta realizzazione del progetto – il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ad acquisire un pronunciamento certo in materia da parte della Commissione Europea e a vigilare sia sulla corretta ed efficace esecuzione dei lavori in ogni Città interessata, sia sulla tempestiva attuazione delle fasi successive del Piano, per scongiurare ritardi in grado di pregiudicare il raggiungimento dell’obiettivo legato ai 6.600.000 alberi da piantare entro il 31 dicembre 2024.

Corte dei conti – Ufficio Stampa

qui la deliberazione Corte conti, Sez. centrale controllo Stato – CCC, 15 marzo 2023, n. 8/2023/CCC.

bosco in città

(foto S.D., archivio GrIG)

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