Il procedimento si basa su un documento interno dell’azienda che proverebbe che Eni sarebbe stata a conoscenza da più di 50 anni dell’impatto delle fossili sul clima. In caso di condanna non si chiedono indennizzi economici, ma di adottare una strategia di compensazione per ridurre del 45% le emissioni entro il 2030, rispettando il Paris Agreement. Sono chiamati a risponderne anche il Ministero dell’Economia e la Cassa Depositi e Prestiti
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