Il Re, le patate, la polemica sugli insetti e i notutto: storia di percezioni

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C’era una volta un Re, recitano le migliori favole, che come direbbe Esopo “ben ti stanno”, anche sulla polemica sugli insetti. Parliamo del re di Prussia Federico il Grande, che come ricordato in un TED Talk, discorso motivazionale di Rory Sutherland, un giorno decise che l’America, scoperta da circa trecento anni, sarebbe stata una utile sorgente di risorse.

 storia di percezioni

Il Re, le patate, la polemica sugli insetti e i notutto: storia di percezioni

 

Ad esempio le patate: tutti amano le patate no? Nel puré, nelle patatine fritte, nelle crocchette: moltissimi piatti anche della nostra cucina comprendono le patate.

Il buon Re decise che diffondere l’uso delle patate avrebbe dato, in un’epoca in cui le carestie erano all’ordine del giorno, quantomeno la scelta.

Se non trovi farina, trovi un sacco di patate. Se in un mondo senza antiparassitari e senza conoscenze scientifiche avanzate come le nostre un parassita o un’infezione diffusa distrugge il tuo raccolto di grano, salvi quello di patate.

Problema: come i notutto di adesso, alcuni ceti prussiani si scagliarono con ferocia contro le patate.

Non vi spoileriamo la soluzione data da Re Federico: ci arriveremo con una digressione sulla cronaca attuale.

Il Re, le patate, la polemica sugli insetti e i notutto: storia di percezioni

Il copione è lo stesso che abbiamo visto altre volte in questi folli due anni e mezzo di pandemia.

Ricordiamo ad esempio la questione dei vaccini: c’è stato un brevissimo periodo e intendiamo quando i vaccini erano appena arrivati in Italia, e comprensibilmente con scarsità in cui persino quelli che sarebbero diventati i più feroci novax accusavano i Poteri Forti di strappargli il vaccino.

Come oggi la gente accusa i “Poteri Forti” di rifiutare di “sierarsi” iniettandosi un “falso vaccino”, all’epoca si accusavano i “Poteri Forti” e gli lnfluencer di accaparrarsi il “siero”, con linciaggi virtuali dei personaggi incolpati di essersi inoculati per primi.

Quando il vaccino era una risorsa scarsa, il complotto lo desiderava. Quando il vaccino si è diffuso, lo ha odiato.

Stessa bizzarra fenomenologia per il tampone nasofaringeo, passato da “strumento di tortura egizio per rubarci la ghiandola pineale” a oggetto del desiderio per cui, in tempi di Green Pass, i notutto erano pronti a giurare di volere tamponi gratis ogni giorno dichiarandoli superiori al vaccino.

Salvo poi, naturalmente, arretrare negando di aver voluto l’uno e l’altro.

Un po’ come per la “favola oscura” di “tachipirina e vigile attesa”, il momento storico in cui i novax passarono dall’incolpare il governo di “uccidere le persone con la Tachipirina e i FANS” a dichiarare che il governo negava loro la Tachipirina e i FANS necessari alla salvezza.

Sostanzialmente, quando ti viene dato qualcosa lo rigetti, e quando lo hai rigetti chi te lo sta dando.

Il concetto si applica alla controversia sugli insetti, il cui scopo evidentemente non è mai stato tutelarsi da un presunto “obbligo di consumare insetti”, inesistente, ma usare la campagna sugli insetti come grimaldello dei “notutto” vari, spesso colonizzati da entità come i “troll russi” contro Europa e Occidente.

Possiamo ora tornare alle patate.

Il finale della storia

Come l’Occidente, Re Federico aveva un problema. Voleva proporre il consumo di patate, alimento sappiamo del tutto salubre, ma i “notutto” dell’epoca lo incolpavano di voler imporre ai sudditi il consumo di un alimento spregevole e disgustoso al posto del “sano” pane.

Re Federico il Grande avrebbe semplicemente potuto obbligare i sudditi a coltivare e mangiare patate: fece una cosa diversa.

Si mise a coltivare patate negli orti reali, facendole sorvegliare da guardie armate.

Guardie armato che però erano in numero insufficiente per evitare furti e neppure pagate per farlo.

Come per l'”odiato vax” ad inizio pandemia, come per i tamponi e i FANS subito dopo, come forse potrebbe accadere per gli insetti, i “notutto dell’epoca” cominciarono a rubare le patate del re e cominciarono a coltivare patate.

La motivazione passò da “Skantalooooo! Il Re ci vuole far mangiare le patate che ci uccidono, le mangiasse lui le patate, la kasta ci fa mangiare le patate americane, un vale uno, il Re è il nostro capo, siamo la gente il potere ci temono e le patate le mangi la kasta” e “Skantaloo! Il Re ci nasconde le patate! Se la kasta si ingozza di patate anche noi che siamo la gente vogliamo le patate!!

Il trabocchetto riuscì alla perfezione: i tedeschi divennero “i mangiapatate”, nel senso che Federico il Grande rese la patata da elemento odiato ad alimento nazionale.

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