Il “vero Batman della Sardegna” è un prodotto dell’elaborazione fotografica, un ospite ingombrante nel campo delle fake news al quale dovremmo presto abituarci. Molto presto, spesso per colpa delle AI, in questo caso per un’opera artistica creata con pellicole stile vintage.
Parliamo di un post virale pubblicato su Facebook, sequel di una serie di post di eguale argomento. In questa variante il “vero Batman” viene identificato in un improbabile vigilante Sardo, lo “Zurrundeddu” (“Pipistrello” nel linguaggio utilizzato a Oristano e Silius), un nobile decaduto in lotta contro i “villici ingiusti e corrotti”.
Altre varianti vedono il “vero Batman” essere un commerciante Newyorkese del 1800 angariato dai ladri che aveva deciso col fido ragazzo di bottega Robin di farsi giustizia da solo percuotendo selvaggiamente i ladri, o un altrettanto meno probabile vigilante Scozzese.
In realtà la foto è una creazione artistica, e non c’entra con le origini di Batman.
Il “vero Batman della Sardegna” è tratto da una riproduzione artistica (come il Batman scozzese)
Il “vero Batman della Sardegna”, come anche il Batman Neyworkese e Scozzese, è in realtà parte della galleria artistica dei “fratelli Marvellini”, duo che crea capolavori “volutamente ingannevoli” a base di bizzarre figure pop “retrodatate”, fotografate per essere stampate su carta baritata.
Il via libera alle bufale è stato dato dalla Gazzetta di Suffolk, rivista online in stile Lercio che ha lanciato per prima la storia del Batman di New York, quindi il primo del terzetto, seguito poi dal Batman scozzese e dallo Zurrundeddu.
In realtà Batman, il vero Batman, nasce nel 1939 come un improbabile bozzetto per mano di uno dei suoi due autori, il disegnatore Bob Kane. Nel bozzetto di Bob Kane il “Bat-Man” esisteva come un improbabile eroe vestito di rosso (colore poi riapparso per il “Batman di Zur-en-Arrh“, Batman alieno di una storia degli anni ’50 e, nel 2008, “identità alternativa” di Batman da usarsi solo quando la mente di Bruce Wayne è gravemente compromessa, creata da Bruce stesso mediante autoipnosi e tecnologia).
Il “Bat-Man” non aveva ancora una vera identità né una storia: era un eroe mascherato sulla falsariga dei personaggi dell’epoca come Superman e altri “forzuti/eroi in costume” con abiti ispirati agli sgargianti “forzuti del Circo” e un paio di ali da pipistrello ispirate ai disegni di Leonardo da Vinci.
Il vero “vero Batman”
Bill Finger decise che un Bat-Man tutto rosso avrebbe evocato lo spettro del Comunismo. Decise quindi di cambiare l’ispirazione e farne un “eroe pulp” come The Phantom del 1936 con una ispirazione di Zorro.
Le ali divennero un mantello con cappuccio, e si decise che Batman sarebbe stato un brillante detective ma anche un incrollabile eroe che i ragazzini avrebbero ammirato e voluto imitare, il Crociato Incappucciato (The Caped Crusader).
Si decise di dargli nome Bruce Wayne, dal nobile e leale Robert Bruce re di Scozia e dall’ufficiale Anthony Wayne, e di farne una figura affine allo Zorro della letteratura e dei film: di giorno un ricco e annoiato Playboy, di notte un astuto detective, geniale combattente del crimine e implacabile guerriero per la giustizia, uno “Zorro Moderno” alle prese con una metropoli dominata dal crimine e dalla corruzione.
Come Zorro e altri eroi Pulp gli furono dati assistenti: Don Diego aveva il muto servitore Bernardo, Bruce Wayne il sarcastico e fedele maggiordomo Alfred e il giovane assistente Robin, orfano come lui e addestrato nella lotta al crimine.
Batman ebbe delle origini segrete: rampollo di ricca famiglia, Bruce Wayne vede i suoi genitori uccisi in un vicolo per rubare loro soldi e gioielli. Il piccolo Bruce viene così affidato al fedele Alfred, ma annunciando al mondo che Bruce Wayne è morto quella notte coi suoi cari decide di allenarsi fino all’età adulta per diventare un nuovo Zorro (personaggio da cui era affascinato) per vendicare la tragedia dei suoi cari e proteggere la città di Gotham.
Adulto, decide che “i criminali sono una razza codarda e superstiziosa” e di aver bisogno di un simbolo da associare alla sua crociata per incutere il terrore nei loro cuori: mentre sta pensando a tale simbolo, un pipistrello (secondo alcune storie assai recenti guidato dalle stesse forze del destino e della narrazione perché la storia di Batman fosse come la conosciamo) si schianta in una finestra della sua dimora, precipitandogli davanti e spaventandolo.
Bruce decide che se il pipistrello, terribile creatura della notte lo ha spaventato potrà essere un simbolo idoneo a terrorizzare i criminali: creerà un costume che gli darà l’aspetto di un terribile Uomo Pipistrello per sottomettere i criminali di Gotham.
Inizialmente criminali comuni, col mutare delle esigenze del fumetto e la caduta del fumetto “pulp” con la crociata dello psicologo Frederic Wertham pronto ad accusare i fumetti di diffondere crimine e perversione, Batman divenne un personaggio più affabile (vedi il bizzarro e comico telefilm del 1966), apparve un cast diversificato di personaggi e una lunga serie di criminali in costume, personaggi fantascientifici come Mr. Freeze, astuti come l’Enigmista e anche nemici originari come l’eterna nemesi Joker, Catwoman il Pinguino furono rivisti e riletti con gimmick a tema, salvo poi recuperare negli anni successivi e attuali una dimensione oscura e terrificante dove Batman, un “normale” essere umano, trova il suo posto in una Justice League di alieni, semidei e guerrieri cosmici grazie al suo intelletto superiore ed alla sua abnegazione nella lotta al crimine, con Catwoman come interesse amoroso, amata nonostante le continue ricadute di lei nel crimine ma eternamente tenuta a distanza perché alla fine tutto quello che resta e conta nella vita di Bruce Wayne è la lotta al crimine.
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